Benvenuti. Questo appuntamento mensile vi permetterà di conoscere alcuni dei poeti che si dedicano al Poetry Slam e alla poesia orale, di leggere i loro testi e di vedere i loro video. Il Poetry Slam è una disciplina che vede il poeta, lo Slammer, recitare i propri testi dal vivo avendo a disposizione un palco, il proprio corpo e tre minuti per esprimersi. Una giuria scelta a caso tra il pubblico valuta il testo e la performance e vota il vincitore. Lo spirito è quello del confronto col pubblico e con se stessi; “Il miglior poeta non è quello che vince” è il motto della coppa del mondo di Poetry Slam di Parigi.
ADRIANO CATALDO
Adriano ci ha mandato due video e tre testi scollegati tra loro. Potrete leggere poesie da immaginare orali e vedere poesie da immaginare scritte.
Adriano Cataldo, cilentano, è nato a Emmendingen (ex Repubblica Federale Tedesca) nel 1985. Ha pubblicato poesie in sillogi, nonché su svariati blog di poesia e riviste online e cartacee. Dal 2015 organizza reading ed eventi di poesia in Trentino e Campania. Fino al 2018 è stato vicecoordinatore del Trento Poetry Slam. Ha collaborato con la piattaforma Transluoghi, curando un workshop di foto e poesia. È stato giurato nella sezione poesia nel contest intergenerazionale del Piano Giovani Alto Garda e Ledro. Ha fondato il movimento Breveintonso (poesie il cui titolo è più lungo della poesia stessa). È membro del CDA dell’Università popolare del Cilento. Ha pubblicato la raccolta “Liste Bloccate” per la collana Sonar. Parole e voci (diretta da Paolo Agrati) della casa editrice Edizioni del Faro, per la quale cura la correzione delle bozze.
-Il nome della resa
-Mike Hughes
-Solitudini del sé
-Corto circuito
-Il ministro della legittima difesa
IL NOME DELLA RESA
MIKE HUGHES
SOLITUDINI DEL SÉ
Nutrire il bambino che sei stato
Nella festa dei morti
Dov’è la camera dei piccioni
ora che sparano nei silenzi?
Salvare una parte di mondo
e tenerla al caldo
mentre il resto è ucciso
in ogni modo umano
di fame o di freddo
o solo come un cane
(i cani hanno occhi da vecchi).
Dopo le otto sapremo chi siamo
come reggerci l’emicrania,
contro chi inveire,
faremo Fenomenologia
pretenderemo Scienza,
ma soprattutto, allievi,
bocche iperventilate
da sfamare, come
i bambini che
non abbiamo potuto essere.
CORTO CIRCUITO
Miracolosamente rimasti
illusi,
la razza bianca è un lembo di terra
in stagnola,
che può bruciare e deodorare
e farsi pasto di cani
in spiedi di sistemi nervosi centrali.
Tocca inventarsi un vilipendio della bandiera bianca
un tocco su bavero perché batta il cuore
E uno su tasca rigonfia, certezza di euro.
Un ministero dei chiusi dall’interno
per lo scambio di accuse
dei segni di pece,
lo scambio di merci e di persona
che fa l’eroinomane eroina nazionale:
la nostra ragione di stato comatoso.
IL MINISTRO DELLA LEGITTIMA DIFESA
Sicura da ogni turbamento
lasciare dovrebbe la stagione
della paura lo strascico
in fila alle poste e in armeria,
prima gli italiani
meglio se in casa mia.
Basta una sigla per pagina
un “come si dice? Grazie”
per coazione.
Io ero tra le due mani armate.
Con quale turbamento grave
siete fratelli?
La rubrica slammer è a cura di:
Paolo Agrati è nato nel 1974 a maggio. Oltre alla scrittura e alle performance dal vivo, si dedica al canto nella Spleen Orchestra, band che ha fondato nel 2009. Numerose le sue partecipazioni a manifestazioni internazionali tra le quali il XXIV Festival della Poesia di Medéllin, il XXXIII Festival di Poesia di Barcellona, la World Slam Cup di Parigi e il IV Portugal SLAM. Nel 2018 partecipa alla Poefesta di Oliva in Spagna e al MIAMI music Festival di Milano. Ha pubblicato le raccolte di poesia: Poesie Brutte(Edicola Ediciones 2019) Partiture per un addio (Edicola Ediciones 2017) Amore & Psycho (Miraggi Edizioni 2014), Nessuno ripara la rotta (La Vita Felice 2012), Quando l’estate crepa (Lietocolle 2010) e il libriccino piccola odissea (Pulcinoelefante 2012).