Immobile acqua
riflette la realtà
delle cose che sono,
(il passaggio di una foglia accanto al nulla).
Richiedono troppe voci,
troppi talenti sprecati
a convincere il resto del mondo
che quello che non appare
è la verità.

*

Il segreto,
un germoglio,
non lo dico,
lo suono
come non potessi
altro fare
per tenerti qui con me
ora che ogni impegno,
gesto e oracolo
volge al domani.

*

Come ruggine mi appiccico
ovunque il vecchio abbandonato
si senta inutile
e in compagnia di antiche frottole
dimentico il perché
trascino i pensieri in una direzione
che sempre m’assomiglia.
Sarà l’abitudine di render tutto
resistente al vento
e alla pioggia che cala
sui pensieri più duri ad assorbire la luce.
Sarà questo mio credere
che custodire l’amore incondizionatamente
sia l’unica via per la felicità.
Come sabbia fine
penetro in profondità
ma pochi sanno in realtà
dove mi poso,
in definitiva aspettano arrivi
dall’altra via
e rimango sola in ogni stanza
ma da nessuna parte mai.

 

Giulia Bolzan è nata nel 1992 a Vittorio Veneto. Si è laureata in Filologia e Letteratura italiana presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia ed ha inoltre ottenuto la Laurea Triennale in Chitarra presso il Conservatorio “B. Marcello” di Venezia. Scrive per la rivista Digressioni ed ha pubblicato poesie con De Bastiani Editore in seguito alla vincita di alcuni concorsi intitolati a “M. Flaminio”. Una sua raccolta di poesie è edita da Aletti Editore (2017) ed attualmente grazie ad una borsa di studio frequenta il corso di scrittura (sezione letteratura) presso Bottega Finzioni di Bologna. Attualmente è docente di Lettere.

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