da Tutte le poesie (Argolibri 2022)

da Nel progetto di un freddo perenne (1989)

Trasfòrmati in parole:
senza più compagnia di fiati e di viole
facendo posto alla tua vita
la mia più niente ha a che fare
con gli anni
se correndo intorno a un solo nome
è sempre di te e di me che si tratta
e sempre le stesse le armi
potenti di lutto e afflizione
che pure nei sogni a rovina
inseguono la mia levigatezza.
Ti vedo sui tuoi passi tornare ancora
più sottili le braccia già esitanti le gambe
nel tempo lentissimo della paura.

*

da Serraglio primaverile (1999)

Verso dove lo sai?
Non c’è direzione: solo fronde e perfetti
boccioli dal prato al selciato
freddi come luce di primavera
verdi nel cespuglio agitato dal vento
impercettibilmente variegato nel sonno

sul tronco stringendo le cosce
balbetta adolescente in un alito dolce
fiore dentro fiore retrocede balbetta
a una scia di neve caduta nell’acqua.

Verso dove lo sai –
il collo della margherita il docile verme
sopra il viola rampicante
che s’affaccia sopra il letto del torrente
verso dove lo sa lei
che retrocede tra sorella e sorella
vigile al dolore rifiutandosi
al canto serrate le ali
immaginato il calore di un bocciolo.

*

Poteva in un lungo rito la neve cadere
giusta ferita
non più scandita da esperienza reale.
Poteva la mente esitare
perché felicità non venne
in fondo al calice potente della madre.
Poteva l’inverno soccorrere
laborioso e innocente perché
non tutto ciò che si mangia costa caro.
Poteva l’inverno come bianca donna
sopra la terra cadere.

*

da La passione della biografia (2006)

Chi entra nel passato e chi ci sta: l’anima
da un altro mare vi prese posto irrequieta
ogni luce sognando nel di qua
sicura che dove è deve stare
per riflessa melodia.

Vita inglobata
nel delicato vuoto del suo unico occhio
reti di luce teneramente
la scempiano attente al battito del cuore
e in nessun respiro finalmente.

Cosimo Ortesta (Taranto, 13 novembre 1939 – Roma, 2 settembre 2019 è stato un poeta dalle rade e meditate pubblicazioni, cui ha alternato memorabili traduzioni dal francese, in particolare da Mallarmé, Rimbaud e Baudelaire. Dopo la laurea in lettere, ha lavorato come insegnante tra Roma e Milano. Da poeta, ha esordito nel 1975 pubblicando su «Carte segrete» La passione della biografia. Dopo una plaquette inclusa nel primo dei quaderni collettivi della «Fenice» di Guanda (1977), ha pubblicato sei raccolte: Il bagno degli occhi (1980, Premio Viareggio “Opera prima”), La nera costanza (1985, Premio Pozzale Luigi Russo), Nel progetto di un freddo perenne (1989), Serraglio primaverile (1999), l’autoantologia Una piega meraviglia (1999, Premio Lorenzo Montano “Opere scelte”), e La passione della biografia (Donzelli editore 2006), che intreccia l’opera d’esordio con altre poesie edite e inedite. Con la traduzione di Per una tomba di Anatole di Mallarmé ha vinto il prestigioso Premio Mondello nel 1993. Da critico si è occupato in particolare di Lubrano, Campana e Luzi, e le sue numerose recensioni, specialmente su «L’Unità», ne fanno un fine interprete della letteratura contemporanea. Nel 2022 è uscito Tutte le poesie (Argolibri, collana Talee) a cura di Jacopo Galavotti, Giacomo Morbiato e Vito M. Bonito.

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