da Crocevia dei cammini (peQuod edizioni 2022)

L’azzurro del cielo
strappa e cade
nel dolore silenzioso
della sera.

Chiamare casa
la luce ferma del mattino,
l’aria di settembre
che si posa sul viso,
questo mio sconfinato esilio.

*

Tornare, quando fa sera,
tornare all’abisso che divora,
al grido deserto, al ramo spezzato;
sul tuo corpo giace, priva di forza,
la santità di un dolore antico,
immolato.

Senti come trema la voce
di questa fede immatura,
senti l’invisibile crepa
che avanza nel nostro domani.

*

Rimane la cenere, sul davanzale.
E un pacchetto di sigarette vuoto,
vicino a Le occasioni di Montale,
la luce spenta sul comodino,
il cuscino viola che, ormai,
nessuno usa più.

Tra ciò che resta sospeso
e ciò che cade, inesorabile;
questo nostro scomparire,
lentamente, diventare luce
nella luce.

*

Crocevia dei cammini

Nello spazio sacro della sera,
nel volgere a compimento
di tutte le cose,
scenda ancora su noi la grazia,
una dolce benedizione.

A Te giunga il canto
di questo inquieto esistere,
a Te giunga il grido
che non trova pace, ragione.

 

Luca Pizzolitto (1980) nasce a Torino, città dove attualmente vive e lavora come educatore professionale. Da quasi vent’anni si interessa ed occupa di poesia. I suoi ultimi libri pubblicati sono: L’allontanarsi delle cose (Ladol&), Il silenzio necessario (Transeuropa), Dove non sono mai stato (Campanotto), Il tempo fertile della solitudine (Campanotto), Tornando a casa (Puntoacapo), La ragione della polvere (PeQuod, Rive). Da fine 2021 dirige la collana di poesia portosepolto, sempre per conto della casa editrice peQuod.

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