Immagine: Jamie Heiden

Mese di bilanci e di buoni propositi, dicembre porta con sé la consapevolezza del cammino passato e la speranza per l’incipiente nuovo anno, che si vorrebbe ricco di progetti da realizzare. In questo tempo, carico di attese rispetto a un futuro in parte costellato di inquietudini e incerto, e di riflessioni critiche su quanto è stato portato a compimento nel recente passato, Poesia del nostro tempo non si sottrae alla sua vocazione più autentica, attraversare la contemporaneità seguendo la bussola della Poesia, che può rendere meno opaco, più intellegibile il senso di quanto ci circonda, quando è calata nel reale e ne scandaglia ogni ombra per restituirla illuminata alla nostra comprensione.

Se il presente appare come spazio cupo e ristretto, in cui ci si divincola tra il pensiero di una guerra dai risvolti pratici che giungono fino alle nostre abitudini e alle nostre zone di comfort, lo spettro di una pandemia meno spaventosa degli anni precedenti, ma entrata a pieno titolo fra le cose di cui preoccuparsi con certa annoiata consapevolezza, e le sempre più evidenti difficoltà economiche che si abbattono su molti strati della società, resta comunque vivido l’anelito a un’altra prospettiva. Nonostante questo peso specifico di dolore, preoccupazione e angoscia prema forte a schiacciare le nostre coscienze al suolo, infatti, non è venuto meno, almeno non del tutto, il desiderio di festeggiare le ricorrenze, di fare regali, di addobbare con luminarie e colori vivaci case e città, di stare in compagnia delle persone care, di cercare un bagliore di tregua in cui dare avvio a un nuovo corso, in cui ridefinire priorità e aspettative, in cui rinnovarsi, rinascere al futuro, pro-gettare un tempo altro, che ci si augura porti con sé porzioni di bellezza da abitare.

Qual è il senso di scrivere e leggere poesia, oggi?
La poesia rimane ancora, tra consigli per gli acquisti e timide iniziative spontanee, un vessillo di durevolezza del linguaggio – perfino dove il linguaggio sembra sparito in funzione di altre forme comunicative –, un orizzonte etico in cui rifugiare lo sguardo e dare vita al cambiamento, alla trasformazione?

Poesia del nostro tempo continuerà a cercare risposte a questi e altri quesiti, radicalmente rinnovata, con una inedita formazione redazionale, idee, rubriche e collaborazioni appena nate. La redazione ha una nuova direttrice, Silvia Rosa, coadiuvata dalle vicedirettrici Gisella Blanco e Rossella Renzi e dai caporedattori Adriano Cataldo e Claudia Mirrione. A partire dal 15 gennaio 2023 saranno presentate le nuove rubriche con le curatrici e i curatori recentemente nominati, e si darà seguito alle rubriche ereditate dal passato: a tal proposito l’ex direttore Christian Sinicco continuerà a far parte della squadra redazionale, affinché la continuità di progetto e di impegno rimanga visibile e strutturale nel proporre saggi, note critiche, interviste e testi classici o contemporanei. Poesia del nostro tempo, nella sua forma rinnovata comprensiva di voci, sguardi, penne attente a scrutare il reale e a riproporlo attraverso l’agire della scrittura, resta un luogo di resistenza, con la sua storia, il suo avvenire. Una fucina per accogliere, meditare, proporre il quotidiano, il tempo che ci avvolge inesorabile e che intendiamo fare nostro con il lavoro, faticoso ma sempre appassionato, sulla parola.

Silvia Rosa, Gisella Blanco, Rossella Renzi

Per salutare questo passaggio di consegne e questo tempo rinnovato, la redazione ha pensato di proporre alcuni testi poetici come augurio rivolto alle lettrici e ai lettori:

 

Poesia scelta da Silvia Rosa:

Le cose che non fioriscono
vanno tagliate via.
Fatti slarghi dove si contenti un fianco
dove si riposino i rami gemmati
s’infuochino le dita che hanno stretto il buio.
Le cose che non fanno fiori e non li rifanno
nelle stagioni puntuali di domande e offerte
sono soli stellari di pianeti avversi
o lontani, o prossimi.
Le cose che non t’incantano la notte
e non t’incatenano e non ti liberano
e non fanno liquidi
non fanno suppliche, non fanno posto,
vanno raschiate via, snocciolate, espulse.
Le cose che non resistono
al paragone e al tempo della primavera
fanno cataste per scaldare mani vicine.

Sabrina Foschini, da Ragioni della sete (Raffaelli Editore 2006)

*

Poesia scelta da Gisella Blanco:

L’arte della traduzione.

1.
Averti visto esattamente, una volta:
capelli rossi, guance ghiacciate, fresca d’autostrada
i tuoi occhi coraggiosi e scoraggianti, il tuo
gergo. Ma poi risalire verso casa, miglio dopo miglio
tornare dove nessuno conosce il tuo nome
-né come terrorista né come genio potrebbero trattenerti-

volare di nuovo verso il mio paese
con i tuoi fogli sporchi di guerra-

era senz’altro una missione: la mia sacca d’arte
colma dei tuoi succhi frizzanti
le dolci gocce buie del tuo spirito
hanno rigato la sacca, la camicia che indossavo
e la panchina su cui mi sono seduta.

2.

È solo un ramo come gli altri
verde percorso da una vampa di vita
e se io tengo un’estremità e tu l’altra
significa che è spezzato

spezzato tra di noi, spezzato nonostante noi
spezzato e quindi in procinto di morire
spezzato dalla violenza, spezzato dalla menzogna
verde, percorso da una vampa di vita

3.

Diciamo che siamo chine a terra come bambine
su un mucchio di sassi, tappi, carta argentata, vecchie monete straniere
-i primi oggetti veramente preziosi. Ferri arrugginiti, vetri.

Diciamo che ho visto l’orecchino per prima, ma l’hai voluto tu.
Poi hai voluto le parole che ho trovato. Ti darei
l’orecchino, il lapis scheggiato se lo fosse,

starei a guardare il vetro della spiaggia e la resistenza spezzata
della lampadina. Starei a guardare sulla tua mano
lo strano profilo di rame, l’occhio di tigre, il turchese.

Come una ladra negherei le parole, che siano mai
esistite, espresse o esprimibili,
come una ladra le seppelliremo, ricordandomi dove.

4.

Le marche commerciali seguono il commercio
i traduttori vengono bloccati alla dogana:
Occupazione: non saprei-
giornalista, forse spia?

Che i libri siano solo per uso
personale – potrei giurarlo?
Che neppure una loro parola
sia contrabbando – come potrei dimostrarlo?

Adrienne Rich, da Cartografie del silenzio (Crocetti 2020)

*

Poesia scelta da Rossella Renzi:

(ognuno ha il suo bambino)

Ognuno ha il suo bambino nella testa
è una salvezza il bambino perché canta
quando spunta il mattino canta
quando spunta la notte chiama

Tutti i bambini di questa terra
tutti i viventi di questa terra
sanno cos’è il singhiozzo, sì, è così

Benedetto l’autunno
benedetto l’inverno
quando il bambino canta
e chiama, chiama.

Ida Travi, Muscèt parla col cane (Edizioni volatili 2022)

*

Poesia scelta da Claudia Mirrione:

Oggi ripetiti che è tutto vero. Che nella fluidità delle cose possono incastonarsi piccole gemme di sale, che non per forza debbano sciogliersi tra le mani e insieme che possono sciogliersi immediatamente. Ricordati che ci sono cicli di glaciazione, fasi interglaciali.

Che il ferro alla bocca può portare nutrimento. Reggi, custodisci, governa, affidati. Che si nascondono in tutte le cose vergognose tare, lotte inconfessabili.

Diletta D’Angelo, da Defrost (Interno Poesia 2022)

*

Poesia scelta da Luca Pizzolitto:

Porto in salvo dal freddo le parole,
curo l’ombra dell’erba, la coltivo
alla luce notturna delle aiuole,
custodisco la casa dove vivo,
dico piano il tuo nome, lo conservo
per l’inverno che viene, come un lume.

Francesco Scarabicchi, da Il prato bianco (Einaudi 2018)

*

Poesia scelta da Isabella Bignozzi:

la fioritura del ciliegio l’incantesimo
di una cantilena e nella danza di una
trottola il vento tutto sul viso di aziza
come ieri e ieri l’altro non era la cesta
dentro la casa dei fornelli delle parole
dei piatti a sbuffo e blu il mento tra le
nuvole sopra la bocca del sole ninnata
ai campanelli delle persiane svoltate a
festa per ancora un sorriso sulle ciglia
il dono d’uno scoiattolo la leggerezza
di una piuma tra le gambe del basilico
ché lasciarsi un po’ dimenticare dalla
paura ha soave sapore d’un sì d’amore

Daìta Martinez da Liturgia dell’acqua (Anterem Edizioni 2021)

*

Poesia scelta (e tradotta) da Antonio Nazzaro:

Una porta
Aperta alla notte
E si riempiono i rumori
Le stanze.

I suoi cigolanti cardini
Annunciano
Qualcuno arrivato con la pioggia
O i passi di un animale lento
Che invade il sogno.

Una porta, una crepa
Aperta allo stupore.

*

Una puerta
Abierta a la noche
Y se pueblan los ruidos
Las estancias

Sus rumorosas bisagras
Anuncian
Alguien llegado de la lluvia
O los pasos de un lento animal
Que invade el sueño.

Una puerta, una grieta
Abierta en el asombro.

Juan Manuel Roca (Colombia)

*

Poesia scelta da Luca Mozzachiodi:

La coltura degli alberi di Natale

Vi sono molti atteggiamenti riguardo al Natale,
e alcuni li possiamo trascurare:
il torpido, il sociale, quello sfacciatamente commerciale ,
il rumoroso (essendo i bar aperti fino a mezzanotte),
e l’infantile – che non è quello del bimbo
che crede ogni candela una stella, e l’angelo dorato
spiegante l’ali alla cima dell’albero
non solo una decorazione, ma anche un angelo.
Il fanciullo di fronte all’albero di Natale:
lasciatelo dunque in spirito di meraviglia
di fronte alla Festa, a un evento accettato non come pretesto;
così che il rapimento splendido, e lo stupore
del primo albero di Natale ricordato, e le sorprese, l’incanto
dei primi doni ricevuti (ognuno
con un profumo inconfondibile e eccitante),
e l’attesa dell’oca o del tacchino, l’evento
atteso e che stupisce al suo apparire,
e reverenza e gioia non debbano
essere mai dimenticate nella più tarda esperienza,
nella stanca abitudine, nella fatica, nel tedio,
nella consapevolezza della morte, nella coscienza del fallimento.
Nella pietà del convertito
che si potrebbe tingere di vanagloria
spiacente a Dio e irrispettosa verso i fanciulli
(E qui ricordo con gratitudine anche
Santa Lucia, con la sua canzoncina e la sua corona di fuoco)
così che prima della fine, l’”ottantesimo” l’ultimo, qualunque esso sia
le accumulate memorie dell’emozione annuale
possano concentrarsi in una grande gioia
simile sempre a un grande timore, come nell’occasione
in cui il timore giunse ad ogni anima
perché l’inizio ci ricorderà la fine
e la prima venuta la seconda venuta.

Thomas Stearns Eliot (traduzione di Giovanni Giudici)

*

Poesia scelta da Valentina Murrocu:

se cammino attraverso la stanza – non ho niente. non un sintomo,
p.es. dolore a una caviglia. cosa vedo che posso riconoscere. non
riconosco una foto. alzo la mano per tenere i pezzi come emily
thompson.

Claudio Salvi, da Album (Arcipelago Itaca 2016)

*

Poesia scelta da Sonia Caporossi:

il nome consiste in
questo sparire delle cose, nell’andarsene
muti fra i fischi.

dalla radice sottrae ancora
il peso, di questo corpo che
concede il taglio, che trabocca
e fa naufragio.

poi non rimane che acqua a
destinarci alla terra, e non ci sono mai,
– ma neanche per errore -,
altre mani a farci scudo.

– ora mischia i materiali
in modo che non siano più –

nel riparo ultimo conca d’aria
sfasa il fiato, annuncia un sorpasso. franiamo
fra tutte le ispirazioni, ma senza respiro
a reggere il gioco. (le mani di cui prima
reggono l’acqua, fanno un’ampolla
come per miracolo).

esposti finalmente
al fuoco aperto di ogni cosa.

Antonio Scaturro, da La Parola Informe – esplorazioni e nuove scritture dell’ultracontemporaneità (Marco Saya Edizioni 2018)

*

Poesia scelta da Maria Laura Valente:

Che tutto si riappacifichi
prima di addormentarsi.

Come quando al supermercato
uno si perde di vista,
e dopo frenetica caccia

ci si riacciuffa di corsa,
la borsa degli acquisti
lasciata davanti all’ultima
offerta Santa Lucia.

Questa è la mia –
la nostra – attitudine
nel mezzo neon a led della corsia.

Giulia Martini, Coppie Minime (Interno Poesia 2018)

*

Poesia scelta da Federico Carrera:

Un pranzo di Natale

a Emilio Rentocchini

Le luci sono fioche
molto più fioche quest’anno
e il freddo punge

Il disagio puoi crederlo sottile
ma come ammucchiate sotto un tunnel
nel chiuso delle case le famiglie
già da ore non sanno cosa dire
eccetto la sfilza di ricordi
di Natale in Natale più abnormi
recitati da profili spiegazzati
fissi ai soliti posti
quando tutta la tavola ricopre
una coltre di brina così spessa
da sembrare tela grezza

Che poi fanno fatica a sopravvivere
anche l’alga il lichene la valva
dell’unico mollusco risparmiato
e tutto è polverio indistinto
impercettibile pigro
sussulto del creato

Alberto Bertoni, da Poesie 1980-2014 (Aragno 2018)

*

Poesia scelta da Alfredo Rienzi:

Amaro riso di Angeli

La tristezza di questi natali
Signore, ti muova a pietà.
Luminarie a fiumane,
ghirlande di false costellazioni
oscurano il cielo di tutte le città.
Nessuno più appare all’orizzonte:
nulla che indichi l’incontro con la carovana del Pellegrino;
non uno che dica in tutto l’Occidente:
“Nel mio albergo si, c’è un posto”!
Non un segno di cercare oltre,
un segno che almeno qualcuno creda,
uno che attenda ancora colui che deve venire…
Non attendiamo più nessuno!
Tutto è immoto, pure se dentro un inarrestabile vortice!
È così, è Destino, più non ci sono ritorni,
né ricorsi: è inutile che venga!
Tale è questa civiltà gravida del Nulla!
Ora tu, anche se illuso di credere
o figlio dell’ateo Occidente, segui pure la tua stella
– così è gridato per tutta la città dai vessilli –
segui, dico, la stella e troverai cornucopie vomitare leccornie,
o non altro che spiritati manichini di mode folli in volo dalle vetrine…
Poiché falso è questo tuo donare (è Natale!),
falso perfino stringerci la mano avanti la Comunione,
e trovarci assiepati nella Notte a cantare “Gloria nei cieli … “.
Un amaro riso di angeli obnubila lo sfavillio dei nostri presepi,
Francesco cantore di perfette, tragiche letizie:
pure se un Dio continuerà a nascere,
a irrompere da insospettati recessi:
là dove umanità alligna ancora silenziosa e desolata:
dal sorriso forse di un fanciullo della casba a Daccà, o a Calcutta…
Nessuno conosce solitudine come il Dio del Cristo:
un Dio che meno di tutti può vivere solo!
Certo verrà, continuerà a venire,
a nascere ma altrove,
altrove…

David Maria Turoldo, da Lettera di Natale (La Locusta 1992)

*

Poesia scelta da Francesca Innocenzi:

fare tabula rasa dei pensieri
affidarsi al buio
con la sicurezza dei ciechi

sostare ad ogni angolo della notte
afferrare i lumi al baluginare dell’alba
sulla bocca delle sorgenti
nel luccichio delle nascite

verrà l’oceano
verranno le sue vele
saremo nuovi per nuovi continenti

Annamaria Ferramosca, da Per segni accesi (Giuliano Ladolfi Editore 2021)

*

Poesia scelta da Alfonso Maria Petrosino:

Spalanco gli occhi sul silenzio di Natale

Spalanco gli occhi sul silenzio di Natale,
quanto mi concedono le lacrime
di freddo, la congestione nasale.
Spostarmi lento tra case luminose
scegliendo vicoli, libero da vincoli:
giocarmi tutto adesso, nel tragitto
rapinoso, in quest’assenza di festa.
Luci intermittenti segnalano
in silenzio, sono zitte come neve.
Il freddo mi affila la ragione,
e non trovo un inno da cantare:
il silenzio è note tutte insieme,
rumore di perno grande che gira.
Restare a bocca chiusa, essere certo
di non avere né futuro né passato,
aprendomi la strada a sbuffi di vapore,
di non essere mai stato più felice.

Angelo Restaino, da Contrada dello Zodiaco (Fallone 2021)

*

Poesia scelta da Christian Sinicco:

Ganimede

Un uomo baratta il figlio con dei cavalli
Questa la mia versione preferita.
Mi piace perché sicura, nessuno
Colpevole, tutti risarciti. Dio prende
Il ragazzo. Il ragazzo diventa
Immortale. Suo padre cavalca finché
Il dolore suona bene come il galoppo
D’un animale nato per portare chi
Pattuglia il nostro Regno
Ereditato. Se si guarda al mito
Così, nessuno si cura di dire
Stupro. Cioè, non vuoi che
Dio ti voglia? Non sogni uno
Con le ali che ti porti lassù?
E quando il padrone viene
A prendersi i nostri figli, puzza
Come gli uomini che hanno stalle
In Paradiso, quella terra lontana
Fra Promessa e Apologia.
Non ci deve convincere nessuno.
La gente del mio paese crede che
Non ci faranno del male se ci possono comprare.

Jericho Brown, da La Tradizione (Donzelli editore 2022)

 

Classifica
La recensione di Luca Mozzacchiodi all’Odissea (Crocetti 2020) di Nikos Kazantzakis stabile al primo posto, mentre le poesie da La distruzione dell’amore (Interno Poesia 2022) di Anna Segre al secondo. Terza Alessandra Carnaroli con la recensione di Andrea Conti a Poesie con Katana (Miraggi edizioni 2019). L’articolo più letto nel mese di novembre è l’intervista di Gisella Blanco a Yang Lian a partire da In simmetria con la morte (Nino Aragno 202e).

Tutta la classifica*
1. Nikos Kazantzakis – Recensione di Luca Mozzachiodi a Odissea (Crocetti 2020)
2. Anna Segre – Poesie da La distruzione dell’amore (Interno Poesia 2022)
3. Alessandra Carnaroli – Recensione di Andrea Conti su Poesie con katana (Miraggi edizioni 2019)
4. Fabio Maria Serpilli – Recensione di Manuel Cohen a Mal’Anconìa (puntoacapo Editrice 2021)
5. Adam Zagajewski – Saggio di Luca Mozzachiodi e poesie da Guarire dal silenzio (Mondadori 2020)
6. Giusi QuarenghiRecensione di due studenti della classe seconda dell’Istituto Tecnico Professionale di Lugo al volume Si può (Franco Cosimo Panini 2019)
7. Carmen Gallo – Poesie da Le fuggitive (Nino Aragno Editore 2020)
8. Fernanda Romagnoli – Poesie da La folle tentazione dell’eterno (Interno Poesia 2022)
9. Osip Ėmil’evič Mandel’štam – Poesie da 30 poesie scelte (CFR 2014)
10. Davide Brullo – Recensione di Isabella Bignozzi a Lince (Crocetti 2022)

Superclassifica Show. I libri di poesia più venduti dagli editori piccoli e medi
2017
2018
2019
2020
2021

I principali premi di poesia in Italia
2021
2022

Poeti più letti nell’anno
Laura Marino 2017 – Inediti
Patrizia Vicinelli
2018 – Saggio di Davide Galipò
Simone Savogin 2019 – Poesie da Come farfalla (Mille gru 2018)
Gabriele Galloni 2020 – Estratti da L’estate del mondo (Marco Saya 2019)
Salvatore Toma 2021 – Anteprima editoriale da Poesie (1970 – 1983) (Musicaos 2020)

Poeti più letti del mese
Carlo Bordini maggio 2017. Poesie tratte da I costruttori di vulcani (Luca Sossella 2010)
Angela Bonanno
giugno 2017. Saggio su tutte le opere, a cura di Silvia Rosa
Domenico Brancale
luglio 2017. Inediti, poi pubblicati in Per diverse ragioni (Passigli 2017)
Giancarlo Sissa
agosto 2017. Poesie tratte da Persona minore (Qudulibri 2015)
Franco Arminio
settembre 2017. Poesie tratte da Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere 2017)
Hilà Lahav
ottobre 2017. Intervista e selezioni di inediti a cura di Biagio Guerrera
Marilina Ciaco
novembre 2017. Inediti
Laura Marino
dicembre 2017. Inediti
Elena Zuccaccia gennaio 2018. Poesie tratte da ordine e mutilazione (Pietre Vive 2016)
Gian Mario Villalta febbraio 2018. Poesie tratte da Telepatia (Lietocolle 2016), recensione di Carolina Rossi
Alberto Bertoni marzo 2018. Inediti
Francesca Martinelli aprile 2018. Poesie tratte da Ex voto di briganti, fate, santi, contadini (FrancoPuzzo 2017)
Pierluigi Cappello
maggio 2018. Poesie tratte da Le nebbie (Campanotto 1994/2003), saggio di Carlo Selan
Christian Tito giugno 2018. Inediti
Jonida Prifti luglio 2018. Inediti e intervista di Silvia Rosa
Noemi de Lisi agosto 2018. Poesie tratte da La stanza vuota (Ladolfi 2017)
Gabriele Galloni settembre 2018. Poesie tratte da Creatura breve (Ensemble 2018)
Vittoriano Masciullo ottobre 2018. Poesie tratte da Dicembre dall’alto (L’Arcolaio 2018)
Gaia Ginevra Giorgi novembre 2018. Poesie tratte da Manovre segrete (Interno Poesia 2017)
Adriano Spatola dicembre 2018. Saggio di Giovanni Fontana
Irene Paganucci gennaio 2019. Inediti
Simone Savogin febbraio 2019. Poesie tratte da Come farfalla (Mille gru 2018)
Francesca Mazzotta marzo 2019. Inediti
Enrico Marià aprile 2019. Poesie tratte da I figli dei cani (Puntoacapo 2019)
Federica Fiorella Imperato maggio 2019. Poesie tratte da Geografie interiori (Aletheia 2018)
Marijana Sutic giugno 2019. Intervista di Silvia Rosa, poesie inedite
Emilio Rentocchini luglio 2019. Poesie tratte da 44 ottave (Book editore 2019)
Tommaso Grandi agosto 2019. Inediti da Alla furia, con una nota di Rossella Renzi
Giovanni di Altavilla settembre 2019. Intervista a Lorenzo Carlucci e Laura Marino sulla riscoperta del poema Architrenius (Carocci 2019)
John Giorno ottobre 2019. Intervista di Domenico Brancale
Eleonora Nitti Capone novembre 2019. Inediti, poi contenuti in Primo fuoco (Musicaos 2019)
Emily Dickinson dicembre 2019. Poesie da La mia lettera al mondo (Interno Poesia 2019)
Raffaela Fazio gennaio 2020. Poesie da Tropaion (Puntoacapo 2020)
Luca Gilioli febbraio 2020. Inediti
Ivan Fassio marzo 2020. Poesie da Il culto dei corpi (Raineri Vivaldelli Editori 2020)
Francesco Benozzo aprile 2020. Selezione da Poema dal limite del mondo (Kolibris 2019)
Rosaria Lo Russo maggio 2020. Saggio di Beatrice Achille a partire da Crolli (Battello Stampatore 2006)
Faruk Šehić giugno 2020. Intervista di Christian Sinicco a partire da Ritorno alla natura (LietoColle 2019)
Giorgia La Placa luglio 2020. Poesie inedite
Giorgiomaria Cornelio agosto 2020. Intervista di Carlo Selan e poesie da La promessa focaia (Anterem 2019)
Gabriele Galloni settembre 2020. Poesie da L’estate del mondo (Marco Saya 2019)
Marcello Marciani ottobre 2020. Poesie da Revucegne / Rovistamenti (puntoacapo 2019), recensione di Christian Sinicco
Giacomo Leronni novembre 2020. Poesie da Scrittura come ciglio (puntoacapo 2019), recensione di Claudia Mirrione
Francesca Serragnoli dicembre 2020. Selezione da La quasi notte (MC Editrice 2020)
Franco Loi gennaio 2021. Una poesia da Voci d’un vecchio cantare (Il Ponte del Sale 2017) e ricordo di Davide Romagnoli
Marina Cvetaeva febbraio 2021. Selezione da La principessa guerriera (Sandro Teti Editore 2020), recensione di Giulia Bolzan
Nina Nasilli marzo 2021. Estratto da Prossimità (Book Editore 2019)
Adam Zagajewski aprile 2021. Saggio di Luca Mozzachiodi a partire dall’antologia Guarire dal silenzio (Mondadori 2020)
Nadia Agustoni maggio 2021. Poesie da [la casa è nera] (Vydia editore 2021)
Filippo Davoli giugno 2021. Recensione di Jacopo Curi a Dentro il meraviglioso istante (CartaCanta/Capire 2021)
Giulia Niccolai luglio 2021. Saggio di Andrea Conti a partire da Poemi & Oggetti. Poesie complete (Le lettere 2012)
Nikos Kazantzakis agosto 2021. Saggio di Luca Mozzachiodi su Odissea (Crocetti Editore 2020)
Francisco Soriano settembre 2021. Poesie da La Via Lattea (Eretica Edizioni 2021)
Eunice Odio ottobre 2021. Poesie da Questo è il bosco e altre poesie (Via del Vento 2009) e da Come le rose disordinando l’aria (Passigli 2015)
Gabriel Del Sarto novembre 2021. Poesie da Tenere insieme (Samuele Editore Pordenonelegge 2021)
Mattia Tarantino dicembre 2021. Poesie da L’età dell’uva (Giulio Perrone Editore 2021)
Silvia Righi gennaio 2022. Recensione di Alessio Paiano su Demi-monde (Nem 2020)
Stefano Vitale febbraio 2022. Poesie da Si resta sempre altrove (puntoacapo Editrice 2022)
Fernanda Romagnoli marzo 2022. Poesia da La folle tentazione dell’eterno (Interno Poesia 2022)
Alessio Paiano aprile 2022. Recensione di Francesca Innocenzi a Punti di fuga (Arcipelago itaca 2021)
Carola Allemandi maggio 2022. Recensione di Francesco Innocenzi a Sembrava il sole (Edizioni Progetto Cultura 2022)
Stefano Guglielmin giugno 2022. Recensione di Isabella Bignozzi a Dispositivi (Marco Saya 2022)
Alessandro Franci luglio 2022. Anteprima da La lingua convenuta (Vydia editore 2022)
Jorge Aulicino agosto 2022. Poesie da Oltre le analogie umane Antologia personale 1974-2020 (Kolibris 2022)
Rossella Renzi settembre 2022. Poesie da Disadorna (Italic Pequod 2022)
Daniela Misso ottobre 2022. Recensione di Antonio Sacco a Connessioni sottili (FusibiliaLibri 2021)

Yang Lian novembre 2022. Intervista di Gisella Blanco a partire da In simmetria con la morte (Nino Aragno Editore 2022)

* Per la classifica vengono presi in considerazione i post pubblicati negli ultimi due anni e più letti nell’ultimo anno su Poesia del nostro tempo, nonché quelli pubblicati negli ultimi due mesi e più letti nell’ultimo mese. I dati di lettura si riferiscono alla visita diretta all’articolo di un utente singolo (eventuali altre letture dello stesso utente non vengono prese in considerazione).

(Visited 1.384 times, 1 visits today)