Al rientro da queste vacanze oppresse dall’incombenza ostentata del Covid-19 sui luoghi della movida danzereccia, occorre rimettere prontamente in moto, piuttosto, la motilità intellettuale per non venire schiacciati dal falso dinamismo di ciò che Pagliarani, nel Dittico della merce, II, definiva in questi termini:

l’arte anche a me pare di poco conto
ma è il nostro affare
e il nostro daffare al momento
è saltare è saltare è saltare
se no sulla coda ci mettono il sale

E allora, torniamo ad occuparci dello stato di quest’arte che è la poesia. E lo faremo partendo da una riflessione decontestualizzata (giacché, per onestà intellettuale, basta dire che lo sia per renderle il giusto contesto, sull’onda della libera ermeneusi), inerente all’accelerazione/compressione del tempo nei processi sociologici di ciò che Fabio Merlini, in un suo recente libro, chiama estetica triste come seduzione e ipocrisia dell’innovazione, riferendo il concetto, per parte nostra, alla produzione poetica emergente dai digital media. Parliamo, insomma, di quegli stessi processi sociologici che, alla luce del principio di immediatezza, danno luogo a fenomeni ormai conglomerati allo stato della situazione come l’edulcorazione estetica degli oggetti d’uso, nel senso di Merlini, o, nel senso che vogliamo dare noi, l’abuso estetizzante della poesia di facebook e dell’instant poetry (in cui si è più che indugiato, per «saltare, saltare, saltare» e farsi vedere più in alto degli altri, durante la quarantena forzata e oltre).

Mentre il lockdown condannava l’Italia a momenti di abbuffate solitarie a base di carboidrati e riflessioni esistenziali, ci siamo chiusi in casa illudendoci, in qualche modo, di aprirci tramite i social al mondo. Noi poeti, in particolare, ci siamo sentiti investiti dal furor dionisiaco della scrittura, abbiamo eretto un monumento al valore comunicativo assoluto della parola poetica che dice il qui-ed-ora, identificandoci in «figure attualizzate del tempo», come scrive Merlini; eppure, non dovremmo dimenticare che un tale processo irriflesso di attualizzazione può accadere «poiché siamo sempre anche, a nostra volta, dispositivi che, in cooperazione con altri dispositivi tecnologici, rispondono all’imperativo del principio d’immediatezza, il quale recita: “sbarazzarsi dell’attesa inerente al differimento”». Ciò si evince dall’avventatezza (per non dire sfrontatezza) con cui i poeti di facebook, senza indugio, continuano a pubblicare testi inediti sui social (intendendo per tali anche i lit-blog dedicati, perché non possedendo ISSN, tali sono da considerarsi); versi di poco conto, spesso scarsamente limati, imperfetti, abbozzati, a volte (lo hanno letto su facebook questi occhi) con la singolare pretesa che vengano suggeriti passaggi a correzione, con il de vulpe et uva perennemente a discolpa del fatto che “si pubblica il testo per vedere se è buono, per vedere come va”. Così, subito subito, senza differimento e senza meditazione. Leopardi si sarebbe ammazzato piuttosto, per non parlare di Virgilio, a cui solo la morte impedì di strozzare con le proprie mani Vario Rufo per non aver bruciato un’Eneide incompiuta, cosparsa qua e là di tibicines. Ma il poeta di facebook è, si sa, senza vergogna, ligio a un avanguardistico Aude! Senza sapere.

Diciamo avanguardia in senso lato, come modo d’essere del poeta che si sente largamente parte del suo tempo snobbando non tanto i maestri (giacché, a ben vedere, li saccheggia sommessamente a piene mani, quando non preleva emistichi interi dai colleghi ultracontemporanei in nome del principio postmoderno del prestito taciuto), quanto qualsiasi etichetta di appartenenza: «nella natura particolare di questa avanguardia risiede, però, l’inganno del tempo che si mette impietosamente all’incanto, poiché il suo proiettare il presente oltre se stesso corrisponde, di fatto, al continuo riflettersi narcisistico del presente in se stesso», tale che «al di là dell’alternanza tra obsolescenza e attualità, nessun alterità temporale sembra capace di mettere nuovamente in moto il presente, sottraendolo a quello che è il suo principale paradosso: riprodursi attraverso un dinamismo immobile» (1).

L’instant poetry è un esempio conclamato di ripiegamento narcisistico del poeta su un’attualità che, proprio nel momento in cui si crede di smuoverla, rimane ingessata e cristallizzata dallo spostamento di centratura, dal verso come tale al suo autore, ma anche dalla forma al contenuto, dall’essenza al concrezionale, dal risultato al processo, dal mostrare (per dirla con Wittgenstein) al dire ciò che non può essere detto, nell’illusione di saperlo dire in qualche modo. E non si confonda mai l’instant poetry con la poesia civile, che è ben altra cosa in quanto quest’ultima non si contorce in uno swing stucchevole sulla liscia superficie di se stessa, bensì osa sdrucciolare sul terreno scabro della coscienza collettiva per dire davvero qualcosa che vada oltre la semplice ostensione o la mera enunciazione, senza autoripiegamenti solipsistici e descrittivismi esornativi.

Interessante è il fatto che la classifica dei poeti e dei libri più letti di questo mese sia composta, ancora una volta, da titoli parecchio slegati dallo stato attuale della situazione: in particolare libri usciti quasi tutti negli anni appena trascorsi e che, nell’ambito del “dinamismo immobile” di cui abbiamo detto, potrebbero essere considerati vecchi, nel senso che il qui-ed-ora a tutti i costi non li tocca. Per quanto le classifiche (specie quelle di qualità – e non è il nostro caso -) mi lascino esteticamente e filosoficamente indifferente, sono comunque, quantomeno sul piano sociologico, un buon mezzo d’indagine dello stato dell’arte. Per cui, a vedere tali esiti forse una speranza c’è. Del resto, contro il “dinamismo immobile” ci aveva già ammoniti in qualche modo Pagliarani: saltando, saltando, saltando, producendo versi a rotta di collo e ficcandosi dappertutto in tempo reale, in qualsiasi contesto e in qualsiasi argomento, come la gramigna, si rimane sulla stessa mattonella e non si va da nessuna parte. Certo, si impedisce agli altri di metterci il sale sulla coda. Magari è anche per questo che tanta instant poetry ci sembra così insapore. Ma sì, diciamolo pure: sciapida.

(1) Questa e le precedenti citazioni in F. Merlini, L’estetica triste (Bollati Boringhieri 2019), pp. 11-12.

Classifica

Simone Savogin, dopo più di anno di permanenza in classifica, lascia la vetta e al primo posto troviamo Emily Dickinson con La mia lettera al mondo (Interno Poesia 2019), volume a cura di Andrea Sirotti. Segue una selezione da Il culto dei corpi (Raineri Vivaldelli Editori 2020) di Ivan Fassio: Poesiadelnostrotempo.it ha dedicato un ricordo nella propria pagina Facebook dopo la sua scomparsa, e la redazione esprime nuovamente il cordoglio.
Terzo, Nicanor Parra nella recensione di Alessandro Mistrorigo a L’ultimo spegne la luce (Bompiani 2019).
Giorgiomaria Cornelio è l’autore più letto nel mese di agosto: l’intervista è di Carlo Selan, anche a partire dal volume La promessa focaia (Anterem 2019).
La classifica segue un trend che si è consolidato negli ultimi due anni. Nella classifica mensile prevalgono poeti di età più giovane, che nel breve periodo destano interesse anche per gli effetti di autopromozione sui social, ma con contenuti che nel medio periodo non vengono più cercati. Nella classifica annuale, troviamo classici antichi e moderni e poeti giunti alle cronache per altre attività (performance, letture, cantautorato) e i post continuano a essere condivisi e a figurare nei motori di ricerca anche nei mesi successivi alla pubblicazione.

Tutta la classifica*

1. Emily Dickinson – Selezione da La mia lettera al mondo (Interno Poesia 2019)
2. Ivan Fassio – Poesie da Il culto dei corpi (Raineri Vivaldelli Editori 2020)
3. Nicanor Parra – Recensione di Alessandro Mistrorigo a L’ultimo spegne la luce (Bompiani 2019)
4. Simone Savogin – Testi da Come farfalla (Mille gru 2018) introdotti da Paolo Agrati
5. Eleonora Nitti Capone – Testi inediti, poi contenuti in Primo fuoco (Musicaos 2019)
6. Rainer Maria Rilke – Testi da Silenzio e tempesta. Poesie d’amore di Rainer Maria Rilke (Marco Saya Edizioni 2019, traduzioni di Raffaela Fazio).
7. Giorgio Caproni – Recensione di Aurora Castro a Genova di tutta la vita (San Marco dei Giustiniani 1997)
8. Rosaria Lo Russo – Saggio di Beatrice Achille a partire da Crolli (Battello Stampatore 2006)
9. Francesco Benozzo – Selezione da Poema dal limite del mondo (Kolibris 2019)
10. Giovanni di Altavilla – Testi da Architrenius (Carocci 2019) e intervista ai curatori Lorenzo Carlucci e Laura Marino a cura di Christian Sinicco

Superclassifica Show. I libri di poesia più venduti dagli editori piccoli e medi

2017

2018

2019

Poeti più letti nell’anno
Laura Marino 2017 – Inediti
Patrizia Vicinelli
2018 – Saggio di Davide Galipò
Simone Savogin 2019 – Poesie da Come farfalla (Mille gru 2018)

Poeti più letti del mese
Carlo Bordini maggio 2017. Poesie tratte da I costruttori di vulcani (Luca Sossella 2010)
Angela Bonanno
giugno 2017. Saggio su tutte le opere, a cura di Silvia Rosa
Domenico Brancale
luglio 2017. Inediti, poi pubblicati in Per diverse ragioni (Passigli 2017)
Giancarlo Sissa
agosto 2017. Poesie tratte da Persona minore (Qudulibri 2015)
Franco Arminio
settembre 2017. Poesie tratte da Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere 2017)
Hilà Lahav
ottobre 2017. Intervista e selezioni di inediti a cura di Biagio Guerrera
Marilina Ciaco
novembre 2017. Inediti
Laura Marino
dicembre 2017. Inediti
Elena Zuccaccia gennaio 2018. Poesie tratte da ordine e mutilazione (Pietre Vive 2016)
Gian Mario Villalta febbraio 2018. Poesie tratte da Telepatia (Lietocolle 2016)
Alberto Bertoni marzo 2018. Inediti
Francesca Martinelli aprile 2018. Poesie tratte da Ex voto di briganti, fate, santi, contadini (FrancoPuzzo 2017)
Pierluigi Cappello
maggio 2018. Poesie tratte da Le nebbie (Campanotto 1994/2003) e saggio di Carlo Selan
Christian Tito giugno 2018. Inediti
Jonida Prifti luglio 2018. Inediti e intervista di Silvia Rosa
Noemi de Lisi agosto 2018. Poesie tratte da La stanza vuota (Ladolfi 2017)
Gabriele Galloni settembre 2018. Poesie tratte da Creatura breve (Ensemble 2018)
Vittoriano Masciullo ottobre 2018. Poesie tratte da Dicembre dall’alto (L’Arcolaio 2018)
Gaia Ginevra Giorgi novembre 2018. Poesie tratte da Manovre segrete (Interno Poesia 2017)
Adriano Spatola dicembre 2018. Saggio di Giovanni Fontana
Irene Paganucci gennaio 2019. Inediti
Simone Savogin febbraio 2019. Poesie tratte da Come farfalla (Mille gru 2018)
Francesca Mazzotta marzo 2019. Inediti
Enrico Marià aprile 2019. Poesie tratte da I figli dei cani (Puntoacapo 2019)
Federica Fiorella Imperato maggio 2019. Poesie tratte da Geografie interiori (Aletheia 2018)
Marijana Sutic giugno 2019. Intervista di Silvia Rosa, poesie inedite
Emilio Rentocchini luglio 2019. Poesie tratte da 44 ottave (Book editore 2019)
Tommaso Grandi agosto 2019. Inediti da Alla furia, con una nota di Rossella Renzi
Giovanni di Altavilla settembre 2019. Intervista a Lorenzo Carlucci e Laura Marino sulla riscoperta de Architrenius (Carocci 2019)
John Giorno ottobre 2019. Intervista di Domenico Brancale
Eleonora Nitti Capone novembre 2019. Inediti, poi contenuti in Primo fuoco (Musicaos 2019)
Emily Dickinson dicembre 2019. Poesie da La mia lettera al mondo (Interno Poesia 2019)
Raffaela Fazio gennaio 2020. Poesie da Tropaion (Puntoacapo 2020)
Luca Gilioli febbraio 2020. Inediti
Ivan Fassio marzo 2020. Poesie da Il culto dei corpi (Raineri Vivaldelli Editori 2020)
Francesco Benozzo aprile 2020. Selezione da Poema dal limite del mondo (Kolibris 2019)
Rosaria Lo Russo maggio 2020. Saggio di Beatrice Achille a partire da Crolli (Battello Stampatore 2006)
Faruk Šehić giugno 2020. Intervista di Christian Sinicco a partire da Ritorno alla natura (LietoColle 2019)
Giorgia La Placa luglio 2020. Poesie inedite
Giorgiomaria Cornelio agosto 2020. Intervista di Carlo Selan e poesie da La promessa focaia (Anterem 2019)

* Per la classifica vengono presi in considerazione i post più letti nell’ultimo anno su Poesia del nostro tempo, nonché quelli dell’ultimo mese. I dati di lettura si riferiscono alla visita diretta all’articolo di un utente singolo (eventuali altre letture dello stesso utente non vengono prese in considerazione).

Foto: Video letture e interviste di Bologna in Lettere 2020

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