Dalla postfazione di Alberto Bertoni

In tale contesto, Amore e tensione/ricerca del Sacro (questo deprivato, tuttavia, di qualsivoglia appartenenza confessionale) s’intrecciano in un’endiadi di Desiderio, una pulsione e tensione che ci trasportano subito nel dominio e dèmone d’espressione che ha abitato le fervidissime immaginazioni e situazioni di Emily Dickinson, mai cadendo tuttavia in tentativi di imitazione che da quasi due secoli si manifestano come impossibili. Al contrario, una peculiarità tutta propria della scrittura poetica di Eleonora Chiara Giusti è la sua originalità: un’originalità che dal magma proprio di ogni interiorità sensibile (costellata anche di illusioni e false piste, di abbandoni e impuntature, di reazioni stizzite e di entusiasmi inarginabili) sa trascinarci lungo lo scorrere tortuoso e tumultuoso di un’esperienza infine salvifica, condotta quasi al limite di una catarsi. Così, nella scrittura di Eleonora, tutto è fatalmente in movimento, lì dove il percepire e il comporre “in versi” appartengono a una dinamica in continuo divenire, tensione e torsione del mondo e degli esseri sensibili che ancora
lo abitano da esperire e pronunciare attraverso il fuoco e il soffio impetuoso, un po’ carnale e un po’ spirituale, di una Parola che «naviga e arde», se mai «una natura tenue in violenza mutasse…».

 

da Endòtatos (corsiero editore 2020)

 

L’indigente

Appanna, sinuosa e complicata, la notte
di stelle. Senza scialuppe. Senza la pace
di un’evidenza.

 

Qui al bordo

Qui al bordo…
la conchiglia con l’acqua nell’occhio
finché non sia rapita
quasi vive
uno specchio di Sostanza.
Tu come lo chiami quel tempo concavo
non libero,
ma liberato
che vuole la sua necessità
con sguardo lucido d’acqua salata?
Speranza-sola,
mio Amore ed
eterna-mente.

 

Eraclito

a mio fratello Jacopo

Apri gli occhi e guarda!
La vita parla una parola di guerra,
muove la mano di fuoco,
dove tutto si origina;
non conosce mai due volte,
ma con coraggio, scopre!

 

Eleonora Chiara Giusti è nata a Modena nell’89, vissuta a Vicenza fino agli anni del Liceo Classico e in seguito a Bologna. Viene da studi di filosofia, in particolare fenomenologia. Nel 2018 partecipa ai primi concorsi, vince il Premio Murazzi di Torino sezione poesia inedita e menzioni di merito da cui ottiene pubblicazioni sparse. Nel 2019 a Vicenza vince un Poetry Slam e tenta un progetto collettivo che verte a una maggiore diffusione poetica. Nel 2020 collabora alla mostra di Federica Dal Lago con una poesia composta su ispirazione dei suoi dipinti e partecipa al Premio Quasimodo da cui risulta poeta selezionato per l’Antologia di poeti 2020. Endòtatos (corsiero editore 2020) è la sua prima pubblicazione.

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