Ceramica di Valentinos Charalambous (1929)

Segni della memoria

 

 

EPIFANIE DI BELLEZZA NEOGRECA

Ottava puntata: ΜΝΗΜΗ – MEMORIA

Rubrica e traduzioni dal greco di Alexandra Zambà

 

Siamo pieni di ricordi. Ricordi personali, memorie collettive e memorie storiche piene di vittorie e disastri. Ricordi belli di momenti dolci, di innamoramenti, di grandi gioie, che ricordiamo con nostalgia oppure altri spiacevoli, di amori finiti e di persone perdute, di errori che abbiamo commesso e di cui sentiamo ancora le ferite. “La memoria fa male ovunque la tocchi” scriveva il poeta greco premio Nobel Giorgio Seferis.

Dal vasto panorama della poesia greca propongo alcuni poeti i quali scrivono poesie sui passi della memoria: Giorgio Seferis, Eftichia Alexandra Loukidou, Elsa Korneti, Maria Kentrou Agathopoulou, Michalis Pasiardis, Eleni Kofterou, Athena Temvriou, Kostas A. Kremmydas.

Diodoro Siculo – Διόδωρος Σικελιώτης nella sua monumentale Storia Universale, scrive che fu Mnemosine, personaggio mitologico, a scoprire il potere della memoria e che diede i nomi a molti degli oggetti e dei concetti utilizzati per far sì che i mortali si comprendessero mentre dialogano. La Memoria archivia i ricordi che sono immagini del passato, riproduzioni successive a un momento determinato, alle quali normalmente cerchiamo di dare un’interpretazione e che, spesso, sono legate a un certo carico emotivo. Ma dove si nascondono i ricordi e come influenzano il nostro pensiero? Il pittore greco Giannis Tsarouchis (Γιάννης Τσαρούχης, 1910- 1989) scriveva nel prologo che accompagnava una sua mostra quando faceva i primi passi nella pittura:

“Sui miei ricordi d’infanzia, proprio lì si basa tutto ciò che in seguito ho costruito”;

La scrittrice e poetessa francese Marguerite Yourcenar (1903-1987) scrisse che la memoria della maggior parte degli uomini è un cimitero abbandonato, dove giacciono senza onori i morti che essi hanno cessato di amare, mentre il poeta greco Argyris Chionis (Αργύρης Χιόνης 1943-2011) dona a un’amica i seguenti quattro versi:

Από το χώμα ερχόμαστε, /στο χώμα επιστρέφουμε. / Στο μεταξύ διάστημα, /
παριστάνουμε τους κηπουρούς.

Veniamo dalla terra,/ alla terra torniamo./ Intanto,/ fingiamo di essere giardinieri.

La musica esercita la memoria. Dai tempi della Grecia antica costituisce uno dei tratti maggiormente identificativi del popolo greco ed è legata ad un patrimonio culturale da diffondere presso le generazioni presenti e da tramandare a quelle future. Grandi compositori come Mikis Theodorakis (Μίκης Θεοδωράκης,1925- 2021) hanno messo in musica i maggiori poeti greci, e il popolo greco canta con entusiasmo in tutte le occasioni di gioia e di dolore collettive.

La poesia e la musica sono due aspetti inseparabili della vita greca e producono insieme un forte legame tra la cultura e la politica! Una intensa poesia d’amore di Giorgio Seferis, divenne l’inno alla resistenza contro la dittatura fascista dei colonnelli. Migliaia di persone ai suoi funerali ad Atene, accompagnarono la salma cantando la poesia Il rifiuto, che Seferis aveva scritto molti anni prima per il compositore Mikis Theodorakis .

Rifiuto

Sulla riva segreta
e bianca come colomba
a mezzogiorno sentimmo sete
ma l’acqua era salmastra.

Sulla sabbia dorata
scrivemmo il suo nome
meraviglioso soffiava il vento
e cancellò la scritta.

Con che cuore, quale spirito,
con quale desiderio e quale trasporto
prendemmo la nostra vita; un errore!
E così cambiammo vita.

*

Άρνηση

Στὸ περιγιάλι τὸ κρυφὸ
κι άσπρο σὰν περιστέρι
διψάσαμε το μεσημέρι
μα το νερό γλυφό.

Πάνω στὴν ἄμμο τὴν ξανθὴ
γράψαμε τ᾿ ὄνομά της
ὡραῖα ποὺ φύσηξεν ὁ μπάτης
καὶ σβήστηκε ἡ γραφή.

Μὲ τί καρδιά, μὲ τί πνοή,
τί πόθους καὶ τί πάθος
πήραμε τὴ ζωή μας· λάθος!
κι ἀλλάξαμε ζωή.

Joan Baez canta in greco/The Ballad of Mauthausen/Mikis Theodorakis

Due poetesse contemporanee riflettono sulla memoria:

La poetessa e saggista Eftichia Alexandra Loukidou (Ευτυχία Αλεξάνδρα Λουκίδου) durante un’intervista di Marios Michaelides, confessa: “Nella poesia mi trovo spesso di fronte al tentativo di conquistare qualcosa che insistentemente sfugge, quindi la mia preoccupazione principale è la mappatura del preciso tempo e dell’emozione, mentre contemporaneamente la memoria trasforma – o talvolta addirittura fa scomparire – l’esperienza individuale in quella collettiva. Il che significa che sono costantemente ossessionata dall’orrore di scivolare in un melò che trasforma la poesia in qualcosa di simile agli album per adolescenti o detto altrimenti in un confessionale con posti a sedere per passanti curiosi e nullafacenti.”

La poetessa Elsa Korneti (1969) scrive un testo particolare sulla perdita della memoria a causa dell’eccessivo uso dei cellulari e dei computer, dal titolo L’animale della memoria:

“La memoria ritorna. La memoria non dimentica. La memoria ricorda.
La memoria si indurisce e si coagula come il brodo primordiale fatto d’oscurità. La memoria diventa una vespa che punge nella mente una rosa ignara. Oramai niente si assimila, tutto resta indigesto e si vomita e l’episodio finale dell’indigestione si svolge in una nuvola di rutti. Nel sonno grida invano Aiuto, la mia memoria non digerisce più… Allora uno strano fumo bluastro inizia a uscire dall’intelligente insonne smartphone che ha iniziato a somigliare ad una lampada magica. La magica lampada-cellulare immagazzina ciò che il portatore inspira ed espira, immagini di vita, esperienze ed esperienze che vengono trasformate in micro-pixel, magnetizzate tra loro e a loro volta immagazzinate dalla sua memoria alla memoria del telefono… lui che ha perso la memoria perché proprio la memoria lo ha abbandonato obbedendo a un ordine ricevuto da un evanescente e utile genio bluastro che viveva inconsapevolmente nel suo smartphone, ha perso non solo la propria memoria, ma anche l’accesso a essa, colei che oramai si trova stipata nella intelligente movibile lampada e lui è rimasto bloccato dall’esterno, come cranio vuoto di memoria, incapace di ricordare la minima cosa, non essendo in grado di ricordare nemmeno la password di salvataggio.

Anche il teatro in Grecia è fonte di memoria, creatività è trasformazione.
Dal Festival di Atene, 2017
https://www.youtube.com/watch?v=p464kScGxMA 
Medea di Euripide: La barbarie dell’eros
traduzione del greco antico del poeta Giorgio Chimonas (Γιώργος Χειμωνάς,1938 – 2000) Regia: Marianna Kalpari (Μαριάννα Κάλμπαρη)

Dalla colonna sonora del film di Sindney Lume’ Serpico, con attore protagonista Al Pacino

***

Maria Kentrou Agathopoulou – Μαρία Κέντρου Αγαθοπούλου (1930),

Ho certe finestre

Ho certe finestre
Nelle mie viscere
Certi piccoli lucernari
Buchi segreti.
Ogni mattino
Fischio la mia musica
Ascolto tutti i giorni
Gli allarmi
Bevo del mio corpo
L’acqua
In questo modo non corro pericolo
Di disidratazione
Mangio la mia stessa carne
E cresco normalmente.

*

Έχω κάτι παράθυρα

Έχω κάτι παράθυρα
Μέσα στα σπλάχνα μου
Κάτι μικρούς φεγγίτες
Τρύπες μυστικές.
Κάθε πρωί
Σφυρίζω τη μουσική μου
Ακούω όλους τους καθημερινούς
Συναγερμούς
Πίνω του σώματός μου
Το νερό
Έτσι δεν κινδυνεύω
Από αφυδάτωση
Τρώω τις ίδιες μου τις σάρκες
Και αναπτύσσομαι κανονικά».

***

Michalis Pasiardis – Μιχάλης Πασιαρδής (1941)

Hai detto ad un certo punto che i morti germogliano e crescono
gemmano fiori, fruttano, arrivano gli uccelli,
sotto i loro piedi scorrono ruscelli silenziosi.
Hai detto che ci siamo stati ingannati dal mondo, uno
intero inizio si è perduto irreversibilmente; e non fai in tempo.
Hai detto. Ma gli alberi sono sempre soli
anche nelle foreste. Lo testimonia il passaggio del vento.
E tu sei solo al mondo.

*

Είπες κάποτε πως οι νεκροί βλασταίνουνε και μεγαλώνουν
βγάνουν ανθούς, καρπίζουν, έρχονται τα πουλιά,
σιωπηλά ρυάκια κυλούν κάτω απ’ τα πόδια τους.
Είπες πως γελαστήκαμε στον κόσμο, μια
ολόκληρη αρχή χάθηκε ανεπίστρεπτα· και δεν προφταίνεις.
Είπες. Ομως τα δέντρα είναι πάντοτε μοναχικά
ακόμα και στα δάση. Το πέρασμα του αγέρα το προδίδει.
Κι εσύ στον κόσμο μόνος.

***

Eleni Kofterou – Ελένη Κοφτερού (1965)

Μani

Le linee delle
tue mani
poesia
scritta
con codice genetico
Si legge
solo con
il dizionario
delle carezze

*

Χέρια

Οι γραμμές των
χεριών σου
ποίημα
γραμμένο
με κώδικα γενετικό
Διαβάζεται
μόνο με
το λεξικό
των χαδιών

 

***

Riconoscimento

Nessuna poesia
nessuna parola
di instabile destinazione
nemmeno le carezze
leggere delle vocali
e delle consonanti
i piccoli morsi
sono stati usurpati
fino ad ora
(non importa quanto ci abbiano provato)
alla silenziosa curva
delle nostre poche
carezze.

 

*

Παραδοχή

Κανένα ποίημα
καμίας λέξης
ασταθής προορισμός
ούτε τα χάδια
τ’ απαλά των φωνηέντων
και των συμφώνων
οι μικρές δαγκωματιές
δεν σφετερίστηκαν
ως τώρα
(όσο και αν το προσπάθησαν)
τη σιγανή κυρτότητα
των λιγοστών
χαδιών μας.

 

***

Athena Temvriou – Αθηνά Τέμβριου (1970)

Domanda

Coloro che hanno fatto in tempo ad accaparrarsi tutto,
o almeno la maggior parte,
hanno perdonato Caino?
Hanno incontrato la loro ombra negli inferi?
Hanno amato l’altro come se stessi?
Hanno viaggiato alla velocità della luce?
Sono diventati sfere nell’universo?
Hanno scambiato le loro cellule in Storia?
Coloro che hanno fatto in tempo ad accaparrarsi tutto,
o almeno la maggior parte
hanno ignorato l’eternità per un momento?
Hanno sacrificato un momento per l’eternità?

*

Ερώτημα

Αυτοί που τα πρόλαβαν όλα,
ή τουλάχιστον τα περισσότερα,
συγχώρεσαν τον Κάιν;
Συνάντησαν την σκιά τους στο κάτω κόσμο;
Αγάπησαν τον άλλον ως εαυτόν;
Ταξίδεψαν με ταχύτητα φωτός;
Έγιναν σφαίρες στο σύμπαν;
Μετάλλαξαν το κύτταρο τους σε Ιστορία;
Αυτοί που τα πρόλαβαν όλα,
η τουλάχιστον τα περισσότερα
αγνόησαν την αιωνιότητα για μια στιγμή;
Θυσίασαν για την αιωνιότητα μια στιγμή;

 

***

Kostas A. Kremmydas – Κώστας Α. Κρεμμύδας (1955)

Sedie sempre vuote

La poesia deve gridare affinché la parola si trasformi in suono
In musica la poesia: le partiture uccelli in bianco e nero che si perdono nell’aria
Il metronomo dà il tempo L’orologio la durata
Ascolto il ritmo delle lancette Quanto odio le ripetizioni nella vita
Anche se insisto a contare i sessanta battiti
Mi confondo nella conta di innumerevoli silenzi
Perdo la misura e gli accordi
Dimensioni Vettori Compassi tutto in azione
Ma non ho conoscenza dei fatti

Il mio tempo è scaduto, non c’è surplus
Per molto tempo i risultati negativi mi hanno inondato
Devo sottrarmi all’annullamento del prodotto

*

Άδειες καρέκλες πάντοτε

Πρέπει το ποίημα να φωνάζει για να μεταβληθεί η λέξη σε ήχο
Σε μουσική η ποίηση: οι παρτιτούρες ασπρόμαυρα πουλιά χάνονται στον αέρα
Ο μετρονόμος δίνει το τέμπο Το ρολόι τον χρόνο
Ακούω ρυθμικά τους λεπτοδείχτες Πόσο μισώ επαναλήψεις στη ζωή μου
Κι ας επιμένω τους εξήντα χτύπους να μετρώ
Μπλέκομαι στην αρίθμηση αμέτρητων σιωπών
Χάνω το μέτρο και τις συγχορδίες
Διαστάσεις Διανύσματα Διαβήτες όλα σε δράση
Μα δεν διαθέτω γνώση για τις πράξεις

Ο χρόνος μου τελείωσε δεν περισσεύει άθροισμα
Από καιρό τα πλην με κατακλύζουν
Πρέπει να αφαιρεθώ σε ένα μηδέν γινόμενο

 

Brevi biografie:

Giorgio Seferis – Γιώργος Σεφέρης (1900-1971)
E’ stato un poeta, saggista e diplomatico, premio Nobel per la letteratura nel 1963. È considerato uno dei maggiori poeti greci del novecento, insieme a Odysseas Elytīs, Ghiannis Ritsos e Konstantinos Kavafis. Nel 1969 Seferis prese posizione pubblicamente e duramente contro la Dittatura dei colonnelli in Grecia. Il suo stesso funerale, il 20 settembre 1971, venne trasformato in una massiccia dimostrazione contro il governo militare.

Maria Kentrou Agathopoulou – Μαρία Κέντρου Αγαθοπούλου (1930)
Poetessa, romanziere e saggista è nata a Salonicco dove tutt’ora vive e lavora.
Ha pubblicato tredici raccolte di poesie, cinque libri di prosa e uno di saggi. Le sue poesie sono state tradotte in nove lingue europee e diversi racconti sono stati pubblicati in antologie tedesche. Ha ricevuto il premio Nikiforos Vrettakos in poesia e per un racconto breve il premio dell’Accademia di Atene.

Eftichia Alexandra Loukidou – Ευτυχία Αλεξάνδρα Λουκίδου
Ε’ nata a Monaco di Baviera, e vive a Salonicco. Insegna Scrittura Creativa a Salonicco e Cipro. Ha pubblicato sette libri di poesia, un saggio: Cucitrice per la Persona nel 2012. Ha pubblicato due tomi di saggi di critica letteraria: Oltre la scrittura nel 2015 e Nei giardini posteriori della parola nel 2019. L’antologia di poesie Il dessert, 2012 è stato selezionato per il Premio Nazionale per la Poesia. Sue poesie sono tradotte in molte lingue europee. Ha scritto in diverse antologie straniere e greche. Ha partecipato all’antologia bilingue (italiano-greco) Storie di sirene e gorgoni (Vita Activa Editoria, 2020).

Elsa Korneti – Έλσα Κορνέτη (1969)
È nata a Monaco di Baviera nel 1969 e vive in Grecia. Ha studiato Scienze Economiche in Germania e in Grecia e ha lavorato come giornalista. Ha pubblicato dodici libri, otto dei quali di poesia. Un libro di poesie di Alda Merini, selezionate e tradotte in greco col testo a fronte. Due dei suoi libri di poesia sono stati selezionati e candidati all’assegnazione del Premio Nazionale per la Poesia. Sue poesie sono state incluse in antologie greche e straniere e sono state tradotte e pubblicate in undici lingue. Pubblica regolarmente poesie, racconti, saggi, testi critici e traduzioni in riviste letterarie e traduce dall’inglese, tedesco e italiano.

Michalis Pasiardis – Μιχάλης Πασιαρδής (1941-)
Vive e lavora a Nicosia (Cipro) ha lavorato alla costruzione di programmi radiofonici. Ha pubblicato undici libri di poesia, molte sue poesie sono state messe in musica da compositori ciprioti.

Eleni Cofterou – Ελένη Κοφτερού ( 1965)
Laureata in agricoltura, vive a Kalamata (Peloponneso). Ha scritto quattro libri di poesie, e uno di racconti. Molte sue poesie si trovano nel web e in antologie collettanee.

Athena Temvriou – Αθηνά Τέμβριου (1970)
Nata a Larnaca (Cipro) ha studiato letteratura inglese negli stati Uniti e a Sussex in Gran Bretagna. Si è distinta in concorsi di poesia; sue poesie sono state tradotte in inglese e tedesco, altre si trovano pubblicate in varie antologie collettanee a Cipro e all’estero, in riviste letterarie e giornali di Cipro. Ha pubblicato tre libri di poesia.

Kostas A. Kremmydas – Κώστας Α. Κρεμμύδας (1955)
E’ nato ad Atene il 1955, dove ha studiato Scienze Politiche e alla Sorbonne Storia Sociale. Dal 1993 dirige la casa editrice e l’omonima rivista letteraria, Mandragora. Ha pubblicato nove libri fra i quali, sei di poesia. Pubblica in Grecia abitualmente in riviste e giornali.

***

Valentinos Charalampous – Βαλεντίνος Χαραλάμπους (1929)
Ceramista e scultore originale è nato nel 1929 in una famiglia di ceramisti tradizionali di Famagosta. Ha studiato alla Central School of Arts and Crafts di Londra. Ha partecipato a numerose mostre in Iraq, Inghilterra, Stati Uniti, Grecia e Cipro. Molte delle sue opere adornano edifici pubblici a Cipro e in altri paesi e sono incluse in musei e in molte collezioni private e pubbliche a Cipro, Grecia, Regno Unito, Iraq, Egitto, Spagna, Libano e Stati Uniti. Il governo iracheno lo ha premiato per il suo contributo culturale in Iraq sia come insegnante che come artista.

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