da Il cielo sta fuori (Arcipelago Itaca 2020)

 

Parco Rodari

Luci in fila e tralicci dell’alta tensione
nel mattino deserto del Parco Rodari.

Abbracci di rami gelati e foglie
aggrappate a grovigli di radici.

Ragazzi in bici vanno veloci, altri portano
i cani a pisciare, tre africani infagottati nei giacconi
scaricano da un camion tubi, assi, mattoni.

La bocciofila è chiusa da tempo, i vecchi
che sapevano il colpo giusto se ne sono andati
o stanno nelle case con le badanti moldave.

Gianni Rodari è stato un comunista, il mondo
che sognava è rimasto un sogno
chiuso nel pugno dei suoi libri di fiabe.

 

La bufera che viene …

Sentila, sentila bene anche tu
la bufera che viene,
questa tempesta straniera che preme
che avanza dall’est, dal sud della fame
e sbarca alla vigna ubertosa dei signori
d’Europa e vuole il lavoro e la casa
e chiede una fetta del sole che accarezza
quest’aiuola felice del mondo.

E il piccolo uomo che cura le rose
del proprio giardino
si fa adesso feroce, affila le unghie
spranga porte e balconi, alza la voce
vuole leggi e pistole e cani e cancelli
a difesa del suo metro di terra.

 

Eurospar

Un ragazzo di colore alla porta d’ingresso, una giacca
sahariana, jeans, un sorriso a fatica negli occhi
tristi ammarati su questa cattedrale occidentale
da chissà quale distante dolore.

Garbato, buongiorno, benvenuto, sì il carrello
lo può lasciare qui, la toilette è a destra dell’ultima
cassa, indica, aiuta, a disposizione del consumatore,
sorveglia l’entrata, la sicurezza affidata a un nero,
strano davvero.

E lui là tutta la giornata, fermo, diritto, gli chiedo
se vuole fumare, lui cortese declina, gli vorrei
parlare, sorride, non dice niente nemmeno
il suo nome, l’ordine è non disturbare il cliente,
stare lì

sorvegliare
sorridere
aprire la porta.

E non dire niente.

 

Francesco Sassetto risiede a Venezia, dove è nato nel 1961. Si è laureato in Lettere nel 1987 presso l’Università “Ca’ Foscari” di Venezia con una tesi sul commento trecentesco di Francesco da Buti alla Commedia dantesca, pubblicata nel 1993 dall’editore Il Cardo di Venezia con il titolo La biblioteca di Francesco da Buti interprete di Dante.
Ha collaborato in qualità di cultore della materia alla cattedra di Filologia Dantesca, con attività didattica e di ricerca e ha conseguito, nel 1998, il titolo di dottore di ricerca in “Filologia e Tecniche dell’Interpretazione”.
Ha pubblicato: Ad un casello impreciso (Valentina Editrice 2010), Background (Dot.com Press-Le Voci della Luna 2012), Stranieri (Valentina Editrice 2017), Xe sta trovarse (Samuele Editrice 2017). Il cielo sta fuori (Arcipelago Itaca 2020) è il suo ultimo libro.

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