SCAFFALE POESIA: EDITORI A CONFRONTO
XVI PUNTATA

INTERNO POESIA

 

Può raccontarci brevemente la storia del progetto Interno Poesia, nato come blog e diventato in breve tempo un marchio editoriale affermato? Quali sono, a Suo giudizio, le peculiarità che lo caratterizzano e lo differenziano dalle altre case editrici?

Interno Poesia è nato come blog, su piattaforma WordPress, ancora oggi in uso, ad aprile 2014. L’idea di fondo è di divulgare e promuovere la poesia di oggi e del passato, proponendo singoli testi accompagnati con le foto degli autori, senza il filtro della critica, delle note, recensioni o altro che intacchi la pura e semplice esperienza di lettura del testo. Grazie alla crescita del blog, avvenuta anche attraverso l’utilizzo quotidiano dei canali social, il desiderio di fondare una casa editrice è diventato un progetto con programmi, idee, prospettive, contatti con traduttori e poeti da pubblicare. Da settembre 2016 è iniziata l’attività editoriale e da allora molte cose sono accadute: la più importante, tra le ultime novità, è la distribuzione avviata con Messaggerie Libri (a novembre 2018), il principale player del settore che garantisce la presenza dei nostri volumi su tutto il territorio nazionale; un elemento, quest’ultimo, che ha comportato un investimento (economico e di programmazione editoriale) importante a fronte di un piano ben preciso: crescere fuori dal web, portare la propria offerta di poesia nelle librerie indipendenti e di catena, nell’ottica di promuovere il marchio (e i libri e gli autori) di Interno Poesia ovunque ci sia spazio, apertura al nostro progetto.

A quali criteri di scelta si attiene per le pubblicazioni di poesia? Si può parlare di una linea editoriale che caratterizza Interno Poesia in ambito poetico e se sì, può definirla?

Interno Poesia è un progetto editoriale aperto e plurale, contiene poetiche tra loro eterogenee, talvolta agli antipodi, perché l’offerta è il frutto di una selezione effettuata singolarmente, per ogni raccolta che arriva in redazione. Più che una linea, allora, mi piace parlare di un puzzle che caratterizza e va comporre la proposta editoriale di IP, una concatenazione di libri che esprimono universi poetici diversi, selezionati seguendo il mio gusto personale e dei collaboratori che propongono le raccolte.

Quali sono stati a Suo dire i cambiamenti che hanno interessato il mondo dell’editoria poetica del nuovo millennio? Potrebbe indicare i punti di forza e le criticità di una casa editrice come Interno Poesia che si occupa di pubblicazioni poetiche, oggi?

L’avvento del digitale e dei social network, l’abbattimento dei costi di stampa, il (non) ruolo della poesia, che “non è una cosa morta ma vive una vita clandestina” (cit. Sanguineti), l’esplosione del Poetry Slam e dell’Instapoetry, la scomparsa di alcune collane storiche di poesia, la riduzione dei budget dedicati alla poesia dai grandi gruppi editoriali, ecc., sono alcuni dei cambiamenti del nuovo millennio. I punti di forza, le potenzialità, sono date oggi dal web e dai social, ottimi mezzi per divulgare e promuovere i libri e la poesia; ma è anche nel web che si annidano le maggiori criticità, perché il rapporto con la lettura diventa frammentario, occasionale, i lettori-utenti sono subissati da stimoli e diventano sempre più distratti, perciò proporre libri, prodotti artistici che richiedono concentrazione e tempo per la fruizione, come nel caso della poesia, rischia di diventare una sfida (quasi) impossibile.

Ha qualche aneddoto da condividere con noi in merito a qualche titolo del vostro catalogo, a cui Lei è particolarmente legato?

Uno degli ultimi, in ordine di tempo, è relativo ad un titolo che non è ancora nato. Si tratta di un volume di poesia straniera contemporanea che uscirà nella collana Interno Books alla fine del 2019. Il libro sta per nascere grazie alla partecipazione di IP all’ultima edizione del Salone del Libro di Torino (la prima volta della casa editrice alla fiera di Torino). Mi spiego meglio: durante la Fiera ho conosciuto di persona un docente universitario, con il quale ero già in contatto via mail da diverso tempo, mentre parlavo con chi si fermava davanti allo stand o comprava uno dei nostri volumi. Dopo una chiacchierata con il professore dell’ateneo torinese è nata l’idea comune di lavorare su un progetto che prevedeva il coinvolgimento dell’attività editoriale di Interno Poesia e dell’Università di Torino. A distanza di poco tempo, dopo il Salone, i contatti con il docente e l’Università si sono fatti sempre più fitti, tanto che, come ho accennato, alla fine di quest’anno pubblicheremo insieme un importante volume di poesia straniera. Tutto ciò esemplifica quanto è importante partecipare alle fiere del libro e quanta è decisivo incontrarsi di persona, parlarsi dal vivo, mostrare il proprio catalogo e raccontare i progetti e le storie della propria attività editoriale.

Secondo Lei la poesia continua a rispondere ai bisogni dell’Uomo, nonostante le trasformazioni a cui la società è andata incontro e gli spazi pubblici sempre più esigui a essa dedicati? Per Lei è corretto affermare che in Italia i libri di poesia non suscitino interesse e vendano poco, come spesso si legge e si sente dire? Cosa si potrebbe eventualmente fare per incrementare l’attenzione del pubblico e incentivarlo a leggere più poesia?

Sì, non credo che gli spazi pubblici più esigui rappresentino un pericolo; fa impressione però non vedere poeti in prima o seconda serata in televisione, o scrivere solo occasionalmente sulle pagine culturali dei principali quotidiani italiani, o scoprire che di anno in anno tra le tracce del tema di italiano, agli esami di stato, c’è un poeta di inizio Novecento o che, al massimo, si arriva a Caproni. Occorre educare all’amore per la lettura, prima di tutto, poi ogni persona, durante il percorso di crescita a scuola o dopo il percorso di studi, troverà la propria strada, il genere più vicino alle proprie inclinazioni, che non necessariamente deve combaciare con la poesia.

Da diversi anni all’editoria tradizionale si sono andate affiancando, affermandosi sempre più, nuove tendenze che vedono internet (dai blog/siti specializzati ai vari social) come dinamico luogo di scritture: per quanto riguarda la poesia, la Rete può aiutare o al contrario ostacolare la diffusione dei libri di poesia? Ultimamente sta prendendo piede anche il fenomeno denominato “Instagram poetry”: che cosa pensa in merito a questa nuova tendenza?

Non parlerei di nuove tendenze ma di modi consolidati per approfondire, confrontarsi, divulgare e promuovere la poesia e i suoi prodotti, i libri in primis. Interno Poesia, a questo proposito, è un caso esemplificativo di blog che nel tempo è diventato anche progetto editoriale, casa editrice di poesia. A proposito invece dell’Instagram poetry: leggo con curiosità, quando ho tempo, i testi messi in versi che viaggiano via Instagram; seguo con attenzione le vicende editoriali, i casi di influencer che arrivano a pubblicare libri con grandi editori, perché è un fenomeno contemporaneo che investe il mondo dei social, la scrittura e il rapporto dell’editoria con questa tendenza. Gli scaffali di poesia delle librerie, ormai da tempo, ospitano versi di cantautori, scrittori o protagonisti dello spettacolo che si improvvisano poeti, ora ci sono anche gli Instapoets e anche ciò trova una sua logica prettamente commerciale, secondo un modo di fare libri per intrattenere, per divertire, a volte anche per comunicare messaggi che parlano al cuore dei lettori. Ma tutto ciò non può far paura alla poesia vera, alla poesia alta, alla grande poesia di tutti i tempi. I libri del fenomeno Instapoetry giocano un campionato diverso rispetto ai libri di poesia: non si possono comparare Rupi Kaur e Patrizia Cavalli, o sbaglio?

Interno Poesia è molto attivo nella diffusione via social delle proprie novità editoriali: secondo la sua esperienza, quali sono i punti fondamentali di una strategia comunicativa mirata ed efficace e quanto questa incide davvero sulla possibilità di far circolare e conoscere autori e titoli del proprio catalogo?

Riprendendo gli appunti dell’università, a un corso di editoria ho parlato qualche tempo fa delle tre “C” su cui occorre puntare, non solo nell’editoria ma in ogni campo professionale: costanza, coerenza, capacità. In estrema sintesi è necessario metterci tanta volontà, impegno quotidiano nel trovare e mantenere una logica in ciò che si fa, anche assumendosi il rischio di cambiare tragitto, con il desiderio di imparare, con umiltà, giorno dopo giorno.

Che consigli darebbe a un/a autore/autrice che volesse pubblicare un proprio libro di poesia?

Informati bene su quali sono gli editori che pubblicano poesia, studia i rispettivi cataloghi, compra (e se non puoi comprare, vai in biblioteca: tesori pubblici di cui spesso si perde memoria) libri di poesia contemporanea, confrontati con i poeti di oggi, studia la poesia di tutti i tempi e la poesia contemporanea, se ti va di utilizzare i social fallo con intelligenza e segui i gruppi e le pagine che si occupano di poesia, leggi le riviste, ma in generale leggi di tutto, tieniti informato e segui le tue passioni, sii un’amante della cultura umanistica. Scrivi tanto ma leggi di più, invia la raccolta inedita solo dopo averla fatta leggere a persone di cui ti puoi fidare (non tanto genitori, amici, colleghi), che in qualche modo operano nel mondo della poesia (poeti, critici letterari, insegnanti, giornalisti, ecc.); se non hai persone a cui far leggere i tuoi testi pensa per bene prima di inviare la raccolta, leggiti altri libri di poesia contemporanea, prova ad inviare i tuoi testi a riviste o premi letterari, aspetta ancora qualche mese per poi ritornare a leggere nuovamente da capo quello hai scritto e capire se ci sono passaggi della raccolta da sfoltire, da rivedere, da buttare via. Solo alla fine prepara una mail (in italiano corretto, fai attenzione) e invia all’editore: potrebbe essere l’unica occasione per farti leggere da un editore che segui da tempo, non sprecarla.

 

Andrea Cati (Cisternino, 1984), vive e lavora a Milano. È il fondatore e direttore editoriale della casa editrice e blog Interno Poesia.

 

La rubrica “Scaffale poesia: editori a confronto” è a cura di  Silvia Rosa

 

Foto: Gisella Genna

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