CONFINE DONNA – XX PUNTATA

 

Qual è stato il confine che ti ha segnata di più, cambiandoti, quello dal quale hai sentito di non poter più fare ritorno?

I confini che segnano di più sono quelli interiori, i nostri limiti personali. Una volta superati quelli non si ritorna più indietro. Varcare il confine linguistico e geografico per me  ha significato varcare i confini segnati della mia identità: i confini non sono qualcosa di irremovibile, ben delineato. Si spostano in continuazione. Sono un’illusione per chi ha paura di cambiare ed essere cambiato.

 

Da Le impressioni notturne

Non appartengo a questo posto.
Questa città, i violini, gli edifici
sono una stazione gigante.
Noi ci spostiamo
tra le righe nudi
ascoltiamo
i respiri:
il mostro in noi
si è svegliato
il mare
il ricordo
è troppo vivo.

Ti amo.

 

Marijana Sutic, nata a Šibenik (Croazia) nel 1977, ha vissuto sull’isola di Lagosta e a Zagabria. Laureata in lingua e letteratura croata e italiana presso la Facoltà di Filosofia di Zagabria, risiede Trieste dal 2005. La sua poesia è stata pubblicata in diverse riviste letterarie croate (Quorum, Vijenac, Forum, Fokus, Poezija, Tema), inoltre la silloge poetica Gdje počinje sjena koju povlačiš za sobom? (Dove inizia l’ombra che trascini con te?) è stata segnalata nei concorsi letterari Zdravko Pucak 2003 (Matica Hrvatska, Karlovac) e Goranovo proljeće 2004. Ha partecipato a diversi incontri poetici in Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Slovenia e in Italia (Art Net Club di Zagabria, Biblioteca  Bogdan Ogrizović di Zagabria, Incontri letterari di Gradačac, Teatro Prešeren di San Dorligo della Valle, Residenze Estive 2006 Duino, Hrastovlje 2010).  Suoi testi compaiono nell’antologia letteraria Zagrijavanje do 27° (Knjižnica Bogdan Ogrizović, 2005), nell’antologia audio-visiva dei giovani poeti croati redatta da Martina Globočnik (Fade_In Studio Indipendente, 2006) e nella raccolta poetica del 3° Festival internazionale di poesia intitolata Perle na jeziku (Kigen, Zagreb 2008). Traduce dal croato all’italiano e viceversa, ed è responsabile dell’area culturale della Comunità Croata di Trieste.

 

La rubrica “Confine donna: poesie e storie d’emigrazione” è ideata e curata da Silvia Rosa

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