SCAFFALE POESIA: EDITORI A CONFRONTO
XXXIII PUNTATA

RPlibri

 

Può raccontarci brevemente la storia di RPlibri e delle sue collane di poesia? Quali sono, a Suo giudizio, le peculiarità che la contraddistinguono all’interno del panorama editoriale contemporaneo?

RPlibri è una realtà editoriale giovanissima nata alla fine del 2017 grazie all’attività culturale dell’Associazione Arte e Saperi di cui sono la Presidente. Il mio intento è quello di contribuire alla conoscenza, alla valorizzazione e alla diffusione della cultura contemporanea, principalmente, della poesia promuovendone i valori etici e culturali, supportando i nuovi talenti e sostenendo le voci già affermate. Le Collane di RPlibri sono: Poesia (di cui una sezione è dedicata a L’anello di Möbius curata da Antonio Bux); Quaderni di PoesiaQuaderni di Musica (studi e saggi intorni alla musica, direzione di Filippo D’Eliso); La Casa di Lilù (letteratura per l’infanzia: poesie, fiabe, favole, filastrocche, raccontini); I raccontiLibri d’Arte (fotografia, opere pittoriche …); Antologie PoeticheQuaderni di saggi contemporanei.

Potrebbe enunciare i criteri di scelta a cui vi attenete per le pubblicazioni di poesia? C’è uno stile che è prediletto più di altri? Si può parlare di una linea editoriale che caratterizza RPlibri in ambito poetico e se sì, può definirla?

RPlibri è aperta a tutti gli autori che desiderano essere letti. Certo, non accogliamo e pubblichiamo tutte le proposte che ci pervengono, perché miriamo a selezionare voci autentiche calate nel nostro tempo, che abbiano ben chiaro il pensiero intorno alla poesia. Dunque, è necessaria una buona dose di auto-consapevolezza della propria scrittura e di misura con il resto del mondo. Potrei dire, che mi interessa seguire una linea editoriale sociologica al fine di rilevare, attraverso le proposte, lo stato attuale della poesia e la sua ricerca in continua evoluzione (linguaggio, stile, studio). Dunque, qualità in tutti i sensi: contenuti, grafica, stampa e materiali utilizzati per la realizzazione del libro

Potrebbe indicare i punti di forza e le criticità di una piccola casa editrice come RPlibri che si occupa di poesia, oggi?

I punti di forza di una piccola realtà editoriale come RPlibri sono principalmente legati al rapporto umano che, sin da subito, cerco di stabilire con l’autore. Vorrei che tutti possano veramente trovarsi e sentirsi a Casa, sia per le continue e partecipate comunicazioni che intercorrono tra me e l’autore, sia per l’accoglienza, la presa in carico e l’educazione che vorrei restasse l’assioma prioritario per tutti. Tutto questo puntando sulla qualità dei contenuti poetici e dell’oggetto/libro. I punti di criticità sono essenzialmente economici: realizzare un libro con carta pregiata, per esempio, vuol dire far aumentare i costi di produzione. Inoltre, è necessario essere visibili sulle piattaforme principali di vendita e presso le librerie, ma questo può avvenire solamente se ci si affida alla competenza e allo spirito di squadra dei collaboratori e alla grande distribuzione, costo non da poco per una piccola Casa Editrice. RPlibri lavora in questa direzione.

Quali sono i titoli più venduti e le/gli autrici/autori più amati del vostro catalogo di poesia? Ha qualche aneddoto da raccontarci in merito a qualche titolo, a cui Lei è particolarmente legata?

A dire il vero, RPlibri è stata, sin da subito, molto apprezzata e scelta per la serietà, la professionalità e l’onestà con cui opera. Va considerato anche che quasi tutti gli autori hanno il proprio pubblico di lettori, questo mi conforta e incoraggia. Sicuramente, abbiamo voci che si distinguono per originalità di linguaggio e visione rispetto ad altri che restano per lo più legati alla poesia intimista/diaristica. La poesia vende poco, si sa, ma almeno per il momento non mi lamento. A quale libro sono più affezionata? A questo proposito potrei risultare didascalica, ma tengo a precisare che sono legata a tutti i libri del Catalogo RPlibri, che ho visto nascere e crescere, nessuno escluso. Per me, sono soprattutto mie creature e tutte meritano rispetto, lunga vita e lettura. Comunque, vorrei ricordare il libro del compianto Gabriele Galloni, In che luce cadranno, come un libro da leggere e da diffondere, un libro a cui sono particolarmente legata non solo come Editrice, ma come mamma.

Secondo Lei la poesia continua a rispondere ai bisogni dell’Uomo, nonostante le trasformazioni a cui la società è andata incontro e gli spazi pubblici sempre più esigui a essa dedicati? Per Lei è corretto affermare che in Italia i libri di poesia non suscitino interesse e vendano poco, come spesso si legge e si sente dire? Cosa si potrebbe eventualmente fare per incrementare l’attenzione del pubblico e incentivarlo a leggere più poesia?

La Poesia deve essere cercata e amata, soprattutto com-presa (tenuta con sé) per rispondere ai bisogni culturali e spirituali dell’essere umano. Non importa quanti libri di poesia siano fisicamente presenti nelle librerie: la poesia è lì, pronta per essere accolta e tenuta. Chi la cerca per davvero, sa come e dove trovarla, non è un mistero celato e irraggiungibile! Bisogna promuoverla, certo! Bisogna diffondere, in particolar modo, la cultura della lettura della poesia: questo è il compito primario dell’Editore, degli Operatori culturali, dei Giornalisti, Critici e anche degli stessi autori. Educare alla lettura è un grande lavoro di responsabilità sociale.

Quali sono a Suo dire i cambiamenti che stanno interessando il mondo dell’editoria in questo difficile frangente, con l’emergenza sanitaria in corso, i periodi di confinamento che si susseguono, il congelamento di molte attività, l’incipiente crisi economica? Quali sono le difficoltà, i possibili scenari futuri, i punti di fuga e le eventuali aperture? Quali strategie di sopravvivenza sono ipotizzabili per questo settore, secondo Lei?

Credo molto nella vita comunitaria virtuale come importante alternativa all’incontro fisico che da più di un anno manca a tutti. Penso, però, che questo momento storico ci stia insegnando ad apprezzare la tecnologia e a saperla indirizzare verso un utilizzo consapevole e sano per continuare a istruirci e a crescere intellettualmente, così da riuscire a superare i gravi problemi di cui il nostro presente è attanagliato. In realtà, guardo a periodi storici (le guerre, la peste, il colera …) in cui la vita sociale era per lungo tempo completamente sospesa con pochissime possibilità di comunicazione; eppure, c’è stata la ripresa. Noi adesso siamo più fortunati rispetto alle vecchie generazioni e voglio essere fiduciosa.

Da diversi anni all’editoria tradizionale si sono andate affiancando, affermandosi sempre più, nuove tendenze che vedono internet (dai blog/siti specializzati ai vari social) come dinamico luogo di scritture: per quanto riguarda la poesia, la Rete può aiutare o al contrario ostacolare la diffusione dei libri di poesia?

Sì, la Rete può essere il secondo polmone per una buona diffusione della Poesia. Promuovere il cartaceo attraverso le piattaforme è un’ottima scelta strategica. Tutti ci affacciamo alle piazze virtuali, dunque tutti potremmo usufruire delle sue opportunità. Secondo me, troppi autori affidano alla Rete i propri testi inediti: in questo caso se si tratta dell’anticipazione della pubblicazione potrebbe essere considerata un’ottima strategia di promozione. Altrimenti, la ritengo un’operazione pericolosa per l’elevato rischio di esposizione al plagio e per lo smarrimento del proprio materiale creativo in un mare che si dilata sempre più e che, a volte, si disperde.

Che consigli darebbe a un/a autore/autrice che volesse pubblicare un proprio libro di poesia?

Sicuramente consiglio di leggere molto, di studiare i classici e di misurarsi con la contemporaneità. Praticamente mi va di suggerire, prima di inviare in lettura il proprio lavoro, di imparare a sistematizzare in un unico file word i testi poetici, la proposta del titolo, eventuale incipit o dedica, eventuale nota introduttiva o prefazione/postfazione, l’indice e infine, una breve biografia. Naturalmente, scrivere nel corpo della mail la propria motivazione, il proprio pensiero riguardo alla poesia e al proprio lavoro poetico e, inoltre consiglio tanta pazienza e umiltà.

Rita Pacilio (Benevento, 1963) è poeta e scrittrice. Sociologa di formazione e mediatrice familiare di professione, da oltre un ventennio si occupa di poesia, musica, letteratura per l’infanzia, saggistica e critica letteraria. Direttrice del marchio Editoriale RPlibri è Presidente dell’Associazione Arte e Saperi. Ha ideato e coordina il Festival della Poesia nella Cortesia di San Giorgio del Sannio. È stata tradotta in nove lingue. Sue recenti pubblicazioni: Gli imperfetti sono gente bizzarra, Quel grido raggrumato, Il suono per obbedienza, Prima di andare, La principessa con i baffi, L’amore casomai, La venatura della viola.

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