Dalla descrizone della casa editrice

La nuova raccolta di Cinzia Demi, pubblicata a cinque anni dall’ultima prova in versi, si rapporta con un nuovo archetipo, quello della Matriosca. La causa dei giorni è un libro frutto di una poetica dell’esperienza basata su fatti, avvenimenti e sentimenti che provocano un determinato effetto che, a sua volta, dà origine a un altro fatto, in una sorta di concatenazione di eventi: ogni passaggio della vita si collega così inevitabilmente al precedente e al successivo, e ne trae forza o debolezza senza scampo. Affiora alla lettura il paesaggio con le sue luci, i suoi odori, le sue asperità, il ciclo delle stagioni, gli slanci, le attese e le delusioni che il tempo infligge. Il ritmo della poesia, per Demi, è come il ritmo del suo respiro e del suo sentire, spezzato dalle vicende della vita.

Dalla prefazione di Giovanna Rosadini

[…] Il titolo sembra rimandare a quanto di più significativo ha attraversato i suoi giorni, come lei stessa afferma in un’intervista: “Solo quando trovo i punti fermi della mia vita, le anime di ciò che conta e ha contato sempre, riesco a donare di più ciò che ho dentro. E la poesia, con i suoi strumenti e la sua lingua mutevole, chiara e musicale è il giusto mezzo, il tramite per l’unione tra il dentro e il fuori”. Ecco dunque una scrittura densissima di riferimenti concreti al vissuto dell’autrice, dai luoghi amati di cui è originaria, quella Toscana costiera che guarda verso l’Elba, ricca di bellezze naturali come il Golfo di Baratti […] e di memoria storico-artistica, come il parco archeologico etrusco che si estende fino a Populonia, dalla quale la vista spazia verso il mare e la campagna agli affetti familiari, come denotano la prima delle sette parti in cui si articola la raccolta, Di madre in figlio, e i ricorrenti riferimenti amorosi… È da questa corrispondenza che si origina la sostanziale rotondità di una poesia che ha un andamento liturgico, quasi una litania laica che si dispiega attraverso il ritmo serrato delle strofe e una versificazione che predilige le misure brevi e le forme chiuse, misurata nell’uso mirato degli strumenti retorici come metafore, analogie e sinestesie, naturalmente portata a un’immediatezza comunicativa che si serve di un lessico che attinge sia alla realtà quotidiana degli oggetti domestici […] sia agli elementi del mondo naturale […] che apparenta la Demi a uno dei maestri della poesia italiana contemporanea, Umberto Piersanti. Non a caso entrambi del centro Italia, eredi di un’altissima tradizione culturale e letteraria che pone il bello e l’armonia in primo piano, oltre all’amore per la propria terra e al richiamo alla civiltà contadina, presente per contrappasso anche in questa raccolta […]

da La causa dei giorni (Interno Libri Edizioni 2022)

bisognerà capire cosa ci porta
a credere nei grani a farne
sabbia di clessidra tra le mani
a non rompere i cristalli dorati
a tornare là dove siamo nati

nella casa con le pareti bianche
dove ogni cosa ha un nome
che chiamiamo ogni confine
è un richiamo che rapido svalica
si espande nel mondo

in un sussulto di folate tra
bacche d’acacia e lino chiaro
nella luce obliqua delle persiane
nel sacramento giurato sul
simulacro trasparente del mare

bisognerà capire cosa ci resta
della pazzia della festa del
calore di fiamma che ancora
difende la giovinezza
dei nostri corpi abbracciati

nell’alba tra i vapori, mentre
sprofonda l’ombra delle sagome
che ci furono accanto e d’un
tratto la memoria è un male
stordente l’umanità affonda

nella ragione oscura
i papaveri stentano a fiorire
e un tempo immobile non
spiega non glorifica ma non
rinnega la causa dei giorni

*

avevamo il volto tra le mani
sotto il platano rosso di novembre
e la nebbia scesa fino al mare
inumidiva i lampioni sul viale

avevamo i fiori nei cannoni
e i bottoni sulle gonne colorate
lunghe sino alla caviglia
poi passate di madre in figlia

avevamo uno scopo ben preciso
col sorriso illuminare i borghi
e le città i fiumi e le campagne
rendere sodali le montagne

i nostri baci erano veri
i nostri fiori d’un unico colore
ma profumati come le rose
e le poche cose da salvare

i nostri abbracci erano sinceri
i nostri libri parlavano di libertà
una libertà fatta di musica di ali
di speranze fuori dalle stanze

i nostri cuori erano aperti
nei deserti di autostrade
del mattino nelle radici
dei quaderni di bambino

avevamo un mondo
da inventare e stringevamo
forte la mano del vicino
gli occhi persi al cielo lontano

avevamo ciò che non abbiamo più
la volontà le parole sincere
i grandi passi sull’asfalto
lo sguardo rivolto sempre in alto

*

aspettare mentre l’ape passa
a posarsi sul fiore e l’ombra compie
il suo giro avanzando e calando
mancando quell’angolo buio
dietro la creta del vaso
poggiato a ridosso del muro

là dove una lieve brezza
si fa fiato della sera
e carezza che manca

Cinzia Demi, Laurea Magistrale in Italianistica, nata a Piombino vive a Bologna. Dirige con G. Pontiggia la collana Cleide (Minerva), cura la rubrica Missione Poesia, Altritaliani. Pubblicazioni: Incontriamoci all’Inferno; Il tratto che ci unisce; Incontri e Incantamenti; Caterina Sforza. Una forza della natura fra mito e poesia; Ersilia Bronzini Majno. Immaginario biografico di un’italiana fra ruolo pubblico e privato; Ero Maddalena; Maria e Gabriele. L’accoglienza delle madri; Nel nome del mare; Voci Prime. Antologie: Tra Genova e Livorno: il poeta delle due città. Omaggio a Giorgio Caproni; Amori d’Amare; Ritratti di poeta. È tradotta in inglese, francese, romeno, ungherese, arabo, spagnolo, è traduttrice per la Puntoacapo. Tra gli eventi: Un thè con la poesia, Bologna; Festival Piombino in Arte. Tra i riconoscimenti: 2019, Académie Mihai Eminescu Craiova: Médaille pour ses mérites dans la diffusion de la culture universelle e Prix Special pour l’excellence de sa création; 2020, Nomina a membro titolare de l’Académie Tomitane di Costanza; 2021, Premio Inter.le Camaiore a Corpo impossibile di Attila F. Balás, da lei tradotto; 2021, Premio Narrativa INPS per Voci Prime e video su Rai Cultura Letteratura.

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