Dalla prefazione di Dante Maffia

C’è tanto sole in questi nuovi versi di Michela Zanarella, un sole splendente, che rinnova il rapporto della poetessa con il mondo, che muta l’originario sguardo malinconico e a volte addirittura triste, in un qualcosa di dinamico, in un invito, fatto prima a se stessa e poi agli altri, a scendere a patti con i problemi della vita, affrontarli, viverli con ardore, col fiato caldo, nella dimensione di chi ha scoperto l’infinito e ci può entrare senza avere paura di nulla. La poesia di Michela mi ha sempre interessato perché nasce da una necessità assoluta di comunicazione che però vuole espandersi e creare un alone di interesse nei lettori, coinvolgerli nell’essenza del suo cammino che ha risvolti impensati, momenti di grande fulgore, di meditazione, di sorprese. Non deve esser questa la funzione della poesia intanto per “scoprirsi prossimi all’infinito”, ma soprattutto “spingere l’anima addosso all’invisibile”? C’è “una luce continua”, “l’alba che confina con il sole” e c’è un rumorio di metafore (dico rumorio perché non sono metafore che si adagiano nel silenzio degli ossimori o nella rivelazione del contrario e quindi hanno voce) che riescono a scavare nel profondo dell’essere umano, a darci la dimensione di un viaggio all’interno della coscienza che ha qualità di poesia direi alta e importante. […] Il linguaggio è limpido e mai chiassoso, lineare e semplice, di quella semplicità che è raro raggiungere se non si ha dentro il fuoco delle “controversie”, per dirla con Mario Luzi.

da La filosofia del sole (Edizioni Ensemble 2020)

Chiedersi cosa contiene la luce
e se è sufficiente vederla con gli occhi
o è necessario conoscerla con tutto il corpo
fino a diventarne il guscio o il respiro
ogni volta che il cielo
ritrova se stesso nel giorno.
Nutrire lo sguardo di una moltitudine di albe
distanze, segrete alleanze
e avere la possibilità di portare l’anima
oltre il tempo
in quell’abbondanza di silenzio
dove il cuore è attratto da echi di sole
e l’amore si avvicina
a un’ipotesi di stelle.

*

Il cielo era luce prima di noi
ha conosciuto le nostre vite precedenti
sa che siamo stati il tiglio e la quercia
sa che non esiste tempo che ci allontani
fu così anche nel mito di Filemone e Bauci
a radici nude nel sole eterno
l’anima sciolta nel vento
pronti a gocciolare amore come polline
e a rinascere tutte le volte
che un fiore s’avvera sulla terra.

*

Cicale a voce limpida
alzano un canto continuo di sole
dalle strade
noi siamo all’oscuro di tutto
non ci siamo nemmeno accorti
che smettono per poco
lasciano un filo di fiato all’ombra
mezzo silenzio per svuotare l’estate
quello che dicono
non è una luce qualsiasi.

*

Tre novembre
il cielo affonda la sua luce nella sera
e il vento passa violento sulle strade
rauco scuote gli olmi e le solitudini stese tra i palazzi.
L’autunno appare fradicio di nostalgie
e quasi in religioso silenzio
nell’eco dei morti
spegne le foglie nel rossore.
Sarà più raro il sole
troppo lontana l’estate
l’unica tregua
quasi un brivido di stelle
la brina che arriverà precoce sull’erba.
Piacerebbe anche alle nuvole
brillare il mattino a terra.

 

 

Michela Zanarella è nata a Cittadella (PD) nel 1980. Dal 2007 vive e lavora a Roma. Ha pubblicato le raccolte di poesia: Credo (2006), Risvegli (2008), Vita, infinito, paradisi (2009), Sensualità (2011), Meditazioni al femminile (2012), L’estetica dell’oltre (2013), Le identità del cielo (2013), Tragicamente rosso (2015), Le parole accanto (2017), L’esigenza del silenzio (2018), L’istinto altrove (2019). In Romania è uscita in edizione bilingue la raccolta Imensele coincidenţe (2015). Negli Stati Uniti è uscita in edizione inglese la raccolta tradotta da Leanne Hoppe Meditations in the Feminine, edita da Bordighera Press (2018). Autrice di libri di narrativa e testi per il teatro, è redattrice di Periodico italiano Magazine e Laici.it. Le sue poesie sono state tradotte in inglese, francese, arabo, spagnolo, rumeno, serbo, greco, portoghese, hindi e giapponese. Ha ottenuto il Creativity Prize al Premio Internazionale Naji Naaman’s 2016, è ambasciatrice per la cultura e rappresenta l’Italia in Libano per la Fondazione Naji Naaman. Speaker di Radio Doppio Zero, è socia corrispondente dell’Accademia Cosentina, fondata nel 1511 da Aulo Giano Parrasio. Collabora con EMUI_ EuroMed University, piattaforma interuniversitaria europea, e si occupa di relazioni internazionali. Già Presidente della Rete Italiana per il Dialogo Euro-Mediterraneo (RIDE-APS), Capofila italiano della Fondazione Anna Lindh (ALF). Presidente Onorario dell’Enciclopedia Poetica WikiPoesia.

 

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