La rubrica Laboratorio di Poesia, a cura di Alfonso Maria Petrosino, esce di venerdì su ‘Poesia del nostro tempo’. Vengono commentati i versi degli aspiranti poeti del Laboratorio online e scelta la poesia della settimana.
 
Il nume tutelare delle poesie di Alberto Soccini è il Salinas di La voce a te dovuta; poesie d’amore che si avvalgono di procedimenti semplici e di sicura efficacia come l’anafora (vorrei… vorrei…) o le sfilze di aggettivi: le lacrime sono impudenti / indomabili / dense / scure / aspre di un sapore mai diluito e i morsi sono sfrontati / travolgenti / spietati / esausti / infiniti. Ancora meglio quando il discorso amoroso è complicato da un’immagine precisa e pregna (donna tagliata a metà / da un lampo crudo di luce / scivolato nella piega dei tuoi fianchi / dal legno ferito / delle persiane socchiuse).
 
Davide Canever adopera parole tecniche e letterarie (clicchettio, esizio, precordi) e cesella i suoi versi con paronomasie e allitterazioni (giorni… gironi; conforto… contorto; La piena di pena si frange / nel vischio delle nostre vite). Aeromanzia (tifoni; celesti cumuli di schiuma; rossi cieli, ironia di scie chimiche) e catottromanzia (il morto / specchio della poesia Toilette) da una parte e analisi introspettive dall’altra fanno pensare a un Nostradamus intimista.
 
La poesia della settimana è di Felicia Buonomo. L’amore è una “catena di montaggio emozionale”, regolata da timer e turni. Ai paradossi del desiderio e alle altalene dei sentimenti segue la routine del disincanto a cui si aggiunge dell’ironia.
 
FUNE
Quando mi hai detto addio
avevi lo stesso sorriso
di quando hai capito
di desiderarmi.
Strano meccanismo
attiva il cuore:
brilla negli occhi
senza distinguere
tra il principio e la fine.
Accorcia il tempo,
come la fune
che mi hai stretto sul collo.
Ho sempre pensato che sarei
morta di crepacuore.
Ora so che sarà
per soffocamento.
 
Alfonso Maria Petrosino ha pubblicato tre libri di poesia, Autostrada del sole in un giorno di eclisse (Omp, 2008), Parole incrociate (Tracce, 2008) e Ostello della gioventù bruciata (Miraggi, 2015). La sua poesia, che descrive luoghi e situazioni in relazione a un paesaggio urbano e all’umanità che lo abita, si avvale di una metrica precisa e raffinata. La redazione di Poesia del nostro tempo ha scelto Alfonso Maria Petrosino per impersonare la figura del maestro, capace di leggere attentamente e suggerire soluzioni, anche ai neofiti della poesia, proprio per la sua capacità di aderire sia al “canone”, alla tradizione, che frequentare i nuovi palcoscenici della poesia, dagli happening e performance al poetry slam, essendo stato campione indiscusso di queste scene per molti anni.

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