Poesie tratte dalla raccolta Trilogie antihegeliane (Camera Verde, 2014).

 

SULLA PARALISI

“Ieu sui Arnautz q’amas l’aura”
(Arnaut Daniel)

Né so da dove ci colse
quest’alta nuova
disperazione dell’agire
che fa come fiato al vento
gli atti, nostri, nei quali siamo.

Tanto scivolosa alle cose
la mia presa, che ammasso
l’aria e aro di vani versi
il mare, ché le cose (fu forse il vento?)
e noi atterrì il tempo.

Ripeto tra te e me
le tiritere delle sere d’oro:
“Esiste vita più alta
di questa, nostra, dello spirito?”
Ma lo spirito è già fiato, fuggì, fu
presto l’alito volatile d’un respiro,
questo nostro, lento, opporci.

E dopotutto potremmo
rendere al vento i debiti
(in un palmo il figlio
nell’altro il verbo)
e su quest’ultima nostra disperazione,
tacere.

 

 

***

 

 

LE ALTRE DIMORE

“ma frequentare le più alte dimore
così che all’aere più puro e più sottile
si viene a respirare”
(J. Insana)

Seguimi alle alte dimore
dello spirito
là verso l’aurora delle forme,
all’alba delle cose segui
la mia voce che dice il cosmo,
e nel verbo sottile ove
le forme avvengono segno
col dito la natura nostra divina,
nel palmo stretto, vedi?
Il cosmo ha le sue forme e qui
lo spirito è la materia vera delle cose.

Vieni, andiamo alle foci,
risaliamo la corrente
lassù alla sorgiva saprai,
come già
sai se fui una madre giusta
che non esiste vita più alta
di questa, nostra, dello spirito,
gioia più accesa
di questo minuto formarsi in noi
del mondo.

 

Laura Marino è nata a Roma (1986) dove vive e lavora come docente di italiano e latino nei licei. Si è laureata con una tesi su Cristina Campo e la mistica negativa (ora pubblicata su Atelier). Ha esordito con il libro di poesie Trilogie antihegeliane (Camera Verde, 2014). A quattro mani con il marito traduce in versi dal latino, per prima l’Africa di Petrarca (Testo a Fronte, 2015).

(Visited 448 times, 1 visits today)