da Da sponda a sponda (Arcipelago Itaca 2019)

 

irrisalenza

Muskingum River
acqua pigra e melmosa
la ruota del battello
le pale sbrodolanti
bocca mostruosa di ingordigia

qualcosa di me fu qui sulla proda
tra intontiti alberi pomeridiani
nell’afa abbagliata della bandiera
ma non attraverso lo scuro
non trasparenza è più che bruma

addormentato sembra immobile
il fluire e mai scorse due volte
la stessa acqua nello stesso fiume
sì così anche tu fermo
irremovibile Muskingum River

Zanesville, Ohio 1984

*

bisbiglio di manovale

tra gocce oleose
schizzi di sangue offeso
con occhi a traballare
di sfinimento e umori
dal fondo della mia prigione
ti cerco e non ti trovo
ma tu ci sei Signore

dal mio infimo scavo
nella terra della grande nazione
io ti sento Signore
ti sono allievo
maestro di passione
di spasimo e sudore
trascorsi in sangue schiavo

Newark, New Jersey 1984

*

Y mind

ancora i fiumi i laghi i luoghi
Seneca Muskingum Chillicothe Powhatan Coshocton
segni aborigeni sospesi nel silenzio respiri naturali
rumori di piogge e venti versi d’uccelli e d’animali
le città e i paesi Byesville Springfield Marietta
New Concord Bellaire dolci risuonanti nomi
le case coi graticci il crocchio di amish fra cavalli e buggies
cappelli cuffie di assorti penitenti offesi dal chiarore

i campi di frumento come gialli cieli tosati l’ondeggiare del
granoturco
i creeks sinuosi le dighe dei castori
le colline declivio della mente dove l’immaginato si usura si decompone
declivio dell’anima che carica tenera stanchezza
le farms che corrono lungo una collina e ai piedi della collina sterpi
e poi colline a perdizione boschi radure cespugli quasi un paradiso

ma yard sales T-shirts colori e parole a arcobaleno
le selci Seneca disseminate trapunte sul drappo rosso sangue
country records e vecchi carillons e il vaso antico del sale
e l’uomo e la donna degli Stati i solerti Buckeies
lungo le vie dei villaggi
sulla soglia dello sterminato Midwest

poi il marciapiede scrostato e asfalto che stringe linee di rotaia
l’old store sbarrato all’angolo della quarta
e case sciancate dietro le staccionate
luci ammiccanti di macchine in perlustrazione
il ponte lasciato alle formiche della Vecchia Strada Nazionale
e musica che esplode dalle retine delle finestre
i grandi cucchiai al limite dei boschi protesi verso il sole
e le autostrade che come frecce puntano il cielo planano dal cielo
Greyhound Trailways Dodge…

NARROW AHEAD

Zanesville, Ohio 1984

 

Luciano Cecchinel è nato a Revine-Lago in provincia di Treviso nel 1947. Già insegnante di materie letterarie, ha pubblicato articoli e studi sulla cultura popolare e le raccolte di poesia Al tràgol jért (I.S.Co. 1988 – Scheiwiller 1999, con postfazione di Andrea Zanzotto), Lungo la traccia (Einaudi 2005), Perché ancora / Pourquoi encore (Istituto per la Storia della Resistenza di Vittorio Veneto 2005, con traduzione di Martin Rueff e note dello stesso Rueff e di Claude Mouchard), Le voci di Bardiaga (Il Ponte del Sale 2008), Sanjut de stran (Marsilio 2012, con prefazione di Cesare Segre), In silenzioso affiorare (Tipoteca Fondazione 2015, con prefazione di Silvio Ramat e 6 acquerelli di Danila Casagrande) e Da un tempo di profumi e gelo (LietoColle 2016, con postfazione di Rolando Damiani). Del 2018, presso Marcos y Marcos, la sua prima prova narrativa dal titolo La parabola degli eterni paesani. Da sponda a sponda (Arcipelago Itaca) è il suo ultimo libro di poesia.

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