da Scena muta (Ronzani Editore 2020)

 

Abbiamo puntellato le travi
perché non cedano agli inverni
e trovino forza dal basso.
Conversiamo sottovoce di pane
e di vento e di come da tempo
si raffreddi anche la retina
che tutto stenta a trattenere.

Ogni giorno, prima di uscire,
mandiamo a memoria gli alfabeti,
li prepariamo a concentrarsi
su pensieri di tundra
e la durezza che c’è.

 

*

 

La sera ci stacchiamo dalle frasi,
dai lampioni e mentre andiamo,
risalendo piano la corrente,
confrontiamo i sassi coi pensieri,
torniamo ai baci corsari, inventiamo
a uno a uno ogni presente che si avvera.
Poi di giorno si tirano le tende
per calmare ogni cautela, mentre le vene
si svuotano dalla pressione del sangue.
Sostiamo in qualche verso che la radio
accende e confidiamo che arrivi l’istante
indovinato la sera. Il cane dei vicini
è contento e lo fa sapere, così come
qui sotto i ragazzini. Hanno ragione,
niente, non facciamo niente.

 

*

 

Ma già pioveva sulla neve,
duro si rifaceva il caro enigma

Vittorio Sereni

Non smetterà più di nevicare
o così avremmo voluto stamattina
al riparo dalle strade.
Se la coltre fosse rimasta ancora
a risanare le ferite del selciato,
avremmo imparato meglio
la lezione del riposo e avremmo difeso
il sistema immunitario dallo spavento
di essere vivi e di andare fuori dalle case
a controllare l’acqua delle pozze,
l’opaco che sempre rimane alla fine
di ogni bianco. Ci guardiamo le mani bagnate
e come tutto si denuda con la pioggia
senza capire. C’è un tempo strano,
raccontavi in quel marzo,
come se anche il cielo
restasse nel vago (il meteo
è sempre vietato alla fine delle lettere?
)

 

Nicoletta Bidoia è nata a Treviso nel 1968. Ha pubblicato i libri di poesia Alla fontana che dà albe (LietoColle 2002), Verso il tuo nome (LietoColle 2005) e L’obbedienza (LietoColle 2008) e Come i coralli (La Vita Felice 2014). Scena muta (Ronzani Editore 2020) è il suo ultimo libro.

(Visited 312 times, 1 visits today)