Il mondo come un clamoroso errore di Paolo Polvani è una raccolta di poesie che mette insieme una serie di ritratti e di piccole storie sul destino di alcuni marginali. Nel loro drammatico o ironico arrabattarsi, sempre descritto con penna lieve, carezzevole, animata da commossa partecipazione, i protagonisti di questi versi descrivono un mondo brulicante di vita e un destino che per quanto già scritto non si arrende alla parola fine. (Dal sito di Pietre Vive editore)

da Il mondo come un clamoroso errore (Pietre vive editore, 2017).
BUONGIORNO
Al suo paese Aziz è un ingegnere.
Qui fa il lavavetri a un incrocio,
ai semafori di via regina Margherita.
È abituato ai dinieghi Aziz, li scorge
oltre i parabrezza, a volte
somigliano a minacce.
Nessuno gli ha mai detto: Buongiorno ingegnere!
Del resto non è scritto
sulla bottiglia con l’acqua e con la schiuma,
sul raschiello, sulle mani e nemmeno
sul viso in bilico tra il sorriso e la disperazione.
Però nessuno gli ha mai detto neanche: Buongiorno Aziz!
A pensarci bene nessuno gli ha mai detto: Buongiorno.
*
AMICIZIA
Chissà se avrà gradito il vino
il senegalese signor Ass che diceva:
in inglese mio nome vuole dire culo,
e rideva coi grossi denti non più bianchi
e i quattro figli e le due mogli di cui una in Senegal
l’altra a San Benedetto, e la ruggine del cantiere navale
a Fano e le provviste di riso e pesce
e il braccialetto con inciso il nome.
Ha migliorato la pronuncia dell’unica parola
che so in senegalese: m’buru che vuol dire pane.
Come ti chiami, ha chiesto, così un giorno
quando ci rivediamo potrò chiamarti da lontano.
Oltre il finestrino sfilava un mare azzurro
e il signor Ass diceva: amicizia vuol dire sopravvivere.
*
LE OPERAIE SULLA BICICLETTA
Le operaie sulla bicicletta raccattano le sparse briciole
di vento. Presto la furia di luglio diverrà uno schianto.
Un sole delinquente tramortirà le case. Ma adesso
indugia al bordo della seduzione, le stringe, le lusinga, le carezza.
Un’afa perpendicolare planerà sui tetti. Le operaie agguantano
un’elemosina di fresco, sui raggi della bicicletta
s’incide la luce della fretta, della necessità, è un lampo, un guizzo
il trillo d’una chiamata, un appello, è un’adunata
che scaraventa fuori dalle case una sudata
forza lavoro, stremata da lenzuola, provata
dalle lunghe notti. Ma c’è la bicicletta che rimedia
l’aria, ricuce i sogni boccheggianti appena evaporati,
c’è il canto della bicicletta che regala alla via
una folata di giovane allegria, di cosce abbrustolite
sulle spiagge, di radi brividi di gioia, l’andirivieni
dei pedali, la foga della corsa, e quell’ombra in fuga, il caldo
che incalza e impazza, il sellino che ad ogni buca
sobbalza, e strapazza, di buon mattino, la scontrosa grazia
delle gentilezze, delle morbidezze, segrete sirene di ogni ragazza.
*
EMILIA
Ecco dove verrò a cercarti, nei quartieri
popolari, avrai un aperitivo tra le mani e negli occhi
il profilo delle casalinghe con la spesa
e antichi fazzoletti sulla testa, uomini
che contano e ricontano gli spiccioli, e hanno
la bicicletta e un berretto e anni dimenticati,
e tu sai leggere tutti quei romanzi e ogni volta
il lieto fine scappa da un’altra parte.
*
CERTI VECCHI
Certi vecchi succhiano i cioccolatini di nascosto,
certi vecchi fissano il fulgore vago di un culo,
con la fitta profonda del rimpianto
di non poter più affondare le mani
in quella grazia, il tangibile segno
della divinità, il sogno che allontana
la parola forte, quella che viene usata
come un amuleto, uno scongiuro, quella parola
che ha una rima dura, che un giorno arriva,
spalanca le porte e si trascina via i cioccolatini
e il cielo azzurro, si porta via la sfibrante,
la dolorosa bellezza di quel culo.

Paolo Polvani è nato nel 1951 a Barletta, dove risiede. È tra i fondatori e redattori della rivista on line Versante Ripido, pubblicata in forma cartacea da Terra d’ulivi edizioni. Sue poesie sono presenti in diverse antologie, riviste, siti specializzati . Tra le sue pubblicazioni: Nuvole balene (Antico mercato saraceno, 1998); La via del pane (Oceano, 1999); Alfabeto delle pietre (La fenice, 1999); Trasporti urbani (Altrimedia, 2006); Compagni di viaggio (Fonema, 2009); Un inventario della luce (Helicon, 2013); Cucine abitabili (Mreditori, 2014); Una fame chiara (Terra d’ulivi, 2014); Il mondo come un clamoroso errore (Pietre vive editore, 2017).

 

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