Recentemente ho tenuto un intervento al forum del festival Ars Poetica di Bratislava, organizzato dal poeta Martin Solotruk. I sistemi che ruotano attorno alla poesia, editoriali e di verifica della qualità, nei diversi paesi, sono molteplici, come le strategie di promozione della lettura. Mi sono soffermato sulla difficoltà posta dallo scenario italiano, considerando le duemila pubblicazioni all’anno – la punta dell’iceberg di titoli pubblicati che la Superclassifica Show sottolinea, con i dati (parziali) del settore nell’anno del lockdown, è un punto di partenza per la riflessione.
Le problematiche sono sempre le stesse: opere rivolte a un target di persone, o a certe fasce di età, e libri che trattano l’attualità e la notizia senza alcuna rielaborazione, compresa la sofferenza che si fa edulcorata finzione nei versi, bucolici e non, verlibristi e non, scritti in quarantena, e, in generale, pubblicazioni ogni due, tre anni, fondate principalmente su blande tematizzazioni o varianti d’opera, per rimanere sulla cresta dell’onda dei piccoli sistemi promozionali gestiti dagli stessi gruppi solidali.

Purtroppo i poeti sono ahimè inconsapevoli servitori di questo piccolo mercato, ma consapevoli del mercato di se stessi, e la piaga si osserva mentre si allarga a tutti i settori, anche quelli che dovrebbero discutere le opere promuovendo la qualità. Si guarda al nome e non si discute l’opera, non si va oltre il nome per cui tutto diventa una personalizzazione narcisistica; prevale una standardizzazione del linguaggio e delle poetiche, delle strutture dell’opera e dell’immaginario (non tanto per l’adesione a scritture mimetiche, ma per la mancanza di ideologie), e l’epigonismo è quasi imbarazzante; taluni per rimanere almeno nel vuoto della forma riscrivono astrattamente le opere dei grandi del Novecento, cose che potrebbero tra qualche decennio fare meglio le intelligenze artificiali, con buona pace degli esperimenti di Balestrini in Tape Mark I.
Lo scambio di informazioni a livello internazionale ha suscitato riflessioni, per lo più positive, ma a latere dell’incontro, mi sono trovato a discutere di antologie di poeti italiani uscite negli altri paesi, con parte dei selezionati interno al sistema accademico italiano o nel sistema di valutazione – niente di male, ma evidentemente l’unico recipiente da cui attingere per le pubblicazioni, che alimenta lo stesso circuito universitario.
Ed è accaduto questo, nelle discussioni, ho criticato le scelte che trascurano il lavoro che le case editrici piccole, medie e grandi, del nostro paese, realizzano giorno dopo giorno. Impossibile trovarvi autori di molteplice provenienza editoriale o una discussione a partire dai cataloghi di poesia contemporanea.
Ho spiegato una cosa abbastanza banale, ma completamente svalutata in Italia, che scelte migliori si possono realizzare, considerando le diversità e le qualità che le collane di poesia esprimono, anche per uscire dall’ottica di gruppi di conoscenti (nel 2006 su Absolutepoetry pubblicavo l’articolo Ouverture sulla differenziazione, e dopo sei anni di lavoro e l’uscita nel 2014 dell’indagine sulla poesia dialettale italiana L’Italia a pezzi non posso che sostenere altre modalità per rappresentare la scena italiana), aprendo l’impianto delle possibili scelte sul contemporaneo. Prima di tutto, sulle diverse collane delle case editrici che non solo Poesiadelnostrotempo monitora, andrebbe realizzata una discussione negli ambiti legati alla ricerca. Forse in inglese, durante il Forum, non sarò stato così raffinato, ma chiaro nelle premesse…
Un dato che, successivamente, mi ha fatto riflettere, è la rimozione che si opera sui poeti pubblicati tra gli anni Novanta e la prima decade del nuovo millennio, una fase cruciale della nostra Storia. Si ricordano alcuni poeti, vecchi e rinomati, per dare dignità e autorevolezza all’antologia, unitamente alle nuovissime generazioni che non hanno ancora dato concreta prova di sé. Non ritengo di aver detto cose gravi per la poesia, ma il discorso non giova a chi con le università si promuove, ostacolando le premesse che potrebbero essere utili ad una discussione sulla poesia nella policentrica Italia.
Esiste, lo potete intuire, anche l’Accademia buona, quella che cerca la poesia, in silenzio, creando simposi di qualità, e non solo quella brutta che in modo infernale circuita in se stessa. Molto interessante è stata la recente Winter School all’Università di Pavia, a cura della Professoressa Donatella Mazza, dove sono usciti spunti utili sullo scrivere e sul leggere poesia, ma soprattutto sull’osservarla anche nel sistema editoriale, ad esempio attraverso le parole di Roberto Cicala sul fatto che lo Stato sia senza un programma a sostegno dell’editoria poetica, o di Valerio Magrelli sulle esperienze di direzione nelle collane Poeti della Fenice (Guanda 1986-1992, assieme a Giuseppe Conte) e Scrittori tradotti da scrittori (Einaudi 1993-1999).
Mi piacerebbe che sull’Accademia si ospitasse un dibattito, per aprire a ricerche sulla vastità della produzione poetica contemporanea, e che si iniziassero a valutare nuovamente le collane delle case editrici, partendo da lì per una discussione ampia sulle opere e per una concreta promozione della poesia italiana di qualità anche all’estero.

Comunque non è stata l’invettiva sulle antologie di italiani la più clamorosa dei giorni di Bratislava. Non è questa questa la favola che racconta la nudità del re o la sudditanza a gruppi rappresentativi, o a rappresentazioni sulla poesia italiana contemporanea fuorvianti per l’assenza di ricerca. Sento la necessità di immaginare le opere di poesia in un sistema aperto, sempre criticabile, per cui le innovazioni accadono pur dove non c’è una sperimentazione sotto l’egida di un movimento o di un gruppo di sodali.
Mi perdonerete se mi sono permesso di dire, sollecitato dalla domanda di un poeta, che Zanzotto – i cui spunti sono davvero interessanti per me e per molti colleghi – non è stato il più grande poeta italiano della seconda metà del Novecento – affermazione che ha destato scalpore, perdite di cuoio capelluto, voli di vespe e elegie d’autunno, tutto ciò mentre a Berlino è  in dirittura d’arrivo un convegno con importanti critici e poeti, Galaverni, Cortellessa, Prammer, Villalta, come è assolutamente naturale che sia, ma non è questo il punto…
La questione del chi sia il più grande andrebbe contestualizzata: sarebbe bello riassumere le risposte che, ad esempio, le opere di Zanzotto o di Fortini hanno suscitato in altri poeti del periodo, al punto da rendere indispensabili maturazioni sul piano poetico e politico. Non amo l’assolutezza, ma ci sono opere nate come risposta alla spinta ideologica di questi grandi innovatori e che hanno raggiunto un livello straordinario, in relazione con la poesia nei secoli e reagenti con la realtà nelle diverse condizioni storiche.
La poesia sollecita l’immaginario e aggiorna le risposte nell’operatività dei poeti, e alle volte i semi e gli spunti di una poetica germogliano in altre, e può accadere che spunti potenzino modalità operanti in modo completamente diverso, creando opere di livello e di intensità superiore. Così quando leggo Zanzotto e Fortini, ma pure Pasolini, Sanguineti, Pagliarani, Rosselli, Porta, Bertolucci, li vedo scorrere in un fiume di poesia, di intelligenza e di bellezza… Poi ci sono degli approdi per me sconvolgenti, e quasi sempre hanno una cesura tra la realtà vissuta e il linguaggio, e vanno oltre la dimensione temporale. Credo sia colpa delle letture di Umberto Eco, ad esempio quando si sofferma sulla Poetica di Aristotele e sull’identificazione dell’effetto e del risultato poetico con la comunicazione di un contenuto universale, che il semiologo attribuisce pure a talune opere in prosa… Ecco, se devo dunque discutere su chi sia il poeta che preferisco in tal senso, sicuramente è colui che a un certo punto non si è più potuto sottrarre al fuoco della controversia.

Classifica

Niente di nuovo sotto il sole di dicembre, in attesa del rush finale della classifica annuale di gennaio. Il più letto rimane Gabriele Gabbia con la selezione da L’arresto (L’arcolaio 2020), new entry inaspettata e un libro da rileggere. Secondo in classifica Salvatore Toma con Poesie (1970 – 1983), la prima raccolta antologica completa edita da Musicaos nel 2020. Terzo in classifica, Giorgio Caproni nella recensione di Aurora Castro a Genova di tutta la vita (San Marco dei Giustiniani 1997). Il post su Tenere insieme di Gabriel del Sarto è il più letto a novembre.

Tutta la classifica*

1. Gabriele Gabbia – Poesie da L’arresto (L’arcolaio 2020)
2. Salvatore Toma – Anteprima editoriale di Poesie (1970-1983) (Musicaos 2020)
3. Giorgio Caproni – Recensione di Aurora Castro a Genova di tutta la vita (San Marco dei Giustiniani 1997)
4. Emily Dickinson – Selezione da La mia lettera al mondo (Interno Poesia 2019)
5. Rosa Gallitelli – Poesie da Selva creatura leggera (Passigli 2015)
6. Tomaso Pieragnolo – Intervista di Sonia Caporossi e poesie da Viaggio incolume (Passigli 2017)
7. Adam Zagajewski – Saggio di Luca Mozzacchiodi e poesie da Guarire dal silenzio (Mondadori 2020)
8. Mario Cubeddu – Anteprima editoriale di Areputzu / Asfodelo (Vydia editore 2021)
9. Nikos Kazantzakis – Recensione di Luca Mozzachiodi a Odissea (Crocetti 2020)
10. Francisco Soriano – Poesie da La Via Lattea (Eretica Edizioni 2021)

Superclassifica Show. I libri di poesia più venduti dagli editori piccoli e medi

2017

2018

2019

2020

Poeti più letti nell’anno
Laura Marino 2017 – Inediti
Patrizia Vicinelli
2018 – Saggio di Davide Galipò
Simone Savogin 2019 – Poesie da Come farfalla (Mille gru 2018)
Gabriele Galloni 2020 – Estratti da L’estate del mondo (Marco Saya 2019)

Poeti più letti del mese
Carlo Bordini maggio 2017. Poesie tratte da I costruttori di vulcani (Luca Sossella 2010)
Angela Bonanno
giugno 2017. Saggio su tutte le opere, a cura di Silvia Rosa
Domenico Brancale
luglio 2017. Inediti, poi pubblicati in Per diverse ragioni (Passigli 2017)
Giancarlo Sissa
agosto 2017. Poesie tratte da Persona minore (Qudulibri 2015)
Franco Arminio
settembre 2017. Poesie tratte da Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere 2017)
Hilà Lahav
ottobre 2017. Intervista e selezioni di inediti a cura di Biagio Guerrera
Marilina Ciaco
novembre 2017. Inediti
Laura Marino
dicembre 2017. Inediti
Elena Zuccaccia gennaio 2018. Poesie tratte da ordine e mutilazione (Pietre Vive 2016)
Gian Mario Villalta febbraio 2018. Poesie tratte da Telepatia (Lietocolle 2016), recensione di Carolina Rossi
Alberto Bertoni marzo 2018. Inediti
Francesca Martinelli aprile 2018. Poesie tratte da Ex voto di briganti, fate, santi, contadini (FrancoPuzzo 2017)
Pierluigi Cappello
maggio 2018. Poesie tratte da Le nebbie (Campanotto 1994/2003), saggio di Carlo Selan
Christian Tito giugno 2018. Inediti
Jonida Prifti luglio 2018. Inediti e intervista di Silvia Rosa
Noemi de Lisi agosto 2018. Poesie tratte da La stanza vuota (Ladolfi 2017)
Gabriele Galloni settembre 2018. Poesie tratte da Creatura breve (Ensemble 2018)
Vittoriano Masciullo ottobre 2018. Poesie tratte da Dicembre dall’alto (L’Arcolaio 2018)
Gaia Ginevra Giorgi novembre 2018. Poesie tratte da Manovre segrete (Interno Poesia 2017)
Adriano Spatola dicembre 2018. Saggio di Giovanni Fontana
Irene Paganucci gennaio 2019. Inediti
Simone Savogin febbraio 2019. Poesie tratte da Come farfalla (Mille gru 2018)
Francesca Mazzotta marzo 2019. Inediti
Enrico Marià aprile 2019. Poesie tratte da I figli dei cani (Puntoacapo 2019)
Federica Fiorella Imperato maggio 2019. Poesie tratte da Geografie interiori (Aletheia 2018)
Marijana Sutic giugno 2019. Intervista di Silvia Rosa, poesie inedite
Emilio Rentocchini luglio 2019. Poesie tratte da 44 ottave (Book editore 2019)
Tommaso Grandi agosto 2019. Inediti da Alla furia, con una nota di Rossella Renzi
Giovanni di Altavilla settembre 2019. Intervista a Lorenzo Carlucci e Laura Marino sulla riscoperta del poema Architrenius (Carocci 2019)
John Giorno ottobre 2019. Intervista di Domenico Brancale
Eleonora Nitti Capone novembre 2019. Inediti, poi contenuti in Primo fuoco (Musicaos 2019)
Emily Dickinson dicembre 2019. Poesie da La mia lettera al mondo (Interno Poesia 2019)
Raffaela Fazio gennaio 2020. Poesie da Tropaion (Puntoacapo 2020)
Luca Gilioli febbraio 2020. Inediti
Ivan Fassio marzo 2020. Poesie da Il culto dei corpi (Raineri Vivaldelli Editori 2020)
Francesco Benozzo aprile 2020. Selezione da Poema dal limite del mondo (Kolibris 2019)
Rosaria Lo Russo maggio 2020. Saggio di Beatrice Achille a partire da Crolli (Battello Stampatore 2006)
Faruk Šehić giugno 2020. Intervista di Christian Sinicco a partire da Ritorno alla natura (LietoColle 2019)
Giorgia La Placa luglio 2020. Poesie inedite
Giorgiomaria Cornelio agosto 2020. Intervista di Carlo Selan e poesie da La promessa focaia (Anterem 2019)
Gabriele Galloni settembre 2020. Poesie da L’estate del mondo (Marco Saya 2019)
Marcello Marciani ottobre 2020. Poesie da Revucegne / Rovistamenti (puntoacapo 2019), recensione di Christian Sinicco
Giacomo Leronni novembre 2020. Poesie da Scrittura come ciglio (puntoacapo 2019), recensione di Claudia Mirrione
Francesca Serragnoli dicembre 2020. Selezione da La quasi notte (MC Editrice 2020)
Franco Loi gennaio 2021. Una poesia da Voci d’un vecchio cantare (Il Ponte del Sale 2017) e ricordo di Davide Romagnoli
Marina Cvetaeva febbraio 2021. Selezione da La principessa guerriera (Sandro Teti Editore 2020), recensione di Giulia Bolzan
Nina Nasilli marzo 2021. Estratto da Prossimità (Book Editore 2019)
Adam Zagajewski aprile 2021. Saggio di Luca Mozzachiodi a partire dall’antologia Guarire dal silenzio (Mondadori 2020)
Nadia Agustoni maggio 2021. Poesie da [la casa è nera] (Vydia editore 2021)
Filippo Davoli giugno 2021. Recensione di Jacopo Curi a Dentro il meraviglioso istante (CartaCanta/Capire 2021)
Giulia Niccolai luglio 2021. Saggio di Andrea Conti a partire da Poemi & Oggetti. Poesie complete (Le lettere 2012)
Nikos Kazantzakis agosto 2021. Saggio di Luca Mozzachiodi su Odissea (Crocetti Editore 2020)
Francisco Soriano settembre 2021. Poesie da La Via Lattea (Eretica Edizioni 2021)
Eunice Odio ottobre 2021. Poesie da Questo è il bosco e altre poesie (Via del Vento 2009) e da Come le rose disordinando l’aria (Passigli 2015)
Gabriel Del Sarto novembre 2021. Poesie da Tenere insieme (Samuele Editore Pordenonelegge 2021)

* Per la classifica vengono presi in considerazione i post pubblicati negli ultimi due anni e più letti nell’ultimo anno su Poesia del nostro tempo, nonché quelli pubblicati negli ultimi due mesi e più letti nell’ultimo mese. I dati di lettura si riferiscono alla visita diretta all’articolo di un utente singolo (eventuali altre letture dello stesso utente non vengono prese in considerazione).

(Visited 625 times, 1 visits today)