Fotografia di Amalia de Bernardis

Dalla prefazione di Laura Callari

[…] Nontìscordàrdimé non è solo un fiore, non è solo una richiesta; è soprattutto il ricordo di un ciclo e del suo passaggio. Dell’alternarsi tra la vita e la morte e più che altro sull’esserci e il non esserci, l’essere visti o il non essere visti. Gli eventi che si ripetono. É un suono che batte un ritmo. Il ritmo ti culla e ti accompagna, è il motore della poesia che dà senso alle cose, come nella musica. La poesia e le parole, sono un luogo in cui tornare. Questo fiore ha un comportamento vegetativo abitudinario. Ritorna ciclicamente negli stessi luoghi. Si manifesta con gruppi di piccoli fiorellini e ha un’identità che trova rappresentazione nella molteplicità. Si trova ai bordi delle strade, nelle zone di confine. È l’insieme delle cose che crea un’unità. Chi ha scelto questo titolo, sapeva bene che non c’è parola più adatta per descrivere questo libro, quello che è stato e quello che sarà. Ivan, non è proprio possibile scordarsi di uno come te.

da Nontìscordàrdimé (El Doctor Sax Beat e Books 2021)

Tu immagina il bianco
Con meraviglia e terrore
Su questo inchiostro simpatico
Che di notte non muore:
Il mio notes magico
Per continuare ad esistere…

*
Ecco, per ora il cielo è una crosta
Disconnessa, frastagliata
Alla vista,
Un orizzonte assolto
In percezione.
Perché niente lo raggiunge più?
Un quadro di fondali,
Coste cave, crinali, monti,
Riemersa foresta ormai cobalto
Quasi in cartapesta
Dalle profondità del blu.
Mentre guardo, scruto, ascolto,
Sognando una cornice,
O tela tonda, qualsiasi impalcatura
Che sorregga un tale sforzo di natura,
Sei tu nell’altra stanza:
Assorta, sì, come se vedessi un mare
Quale bolla azzurra in sospensione
Nel bel mezzo del visuale
Campo.
Prato pieno zeppo di colori tenui:
Nontìscordàrdimé.

*

Signore Angelo Tutto
Forse cieco all’azione
Labile strascico
Estatico laccio
Assoluto.
Frutto, infatti.
Prego elenca ciò che manca
Alla mia vita, all’esistenza
Stretto.
Tetto di stelle: ineffabile gruppo.
Dell’invisibile e del buio
Io muoio, intanto, triste solitario,
Sapendo d’essere eterno:
Scrivendolo.
Che guaio l’infinito, peccato,
E la ferita e il vuoto
Al centro, stanco.
Intorno trema il mondo
Poiché nella luce, sai?, t’imploro ancora.
Ecco.

*

Non ho più dentro
Guardo la luce
Che passa bianca
Dalla finestra piccola.
Quanto sai tu? Forse
Niente, l’incavo dolce
Della mano tenera.
Carezza ultima.

*

Potreste pregare
Che questa catena
Non si slacci e cada,
A pezzi,
Ma così sapreste ancora
Che è tanto inutile
Chiedere e ottenere.
È potere.
Fortuna e Amore
Non sono mai del nostro mondo,
Fortuna e Amore
Appartengono alla scelta
E al dominio della Lettera.
Soltanto io so, Tempio e Musica,
Che quando me ne andrò
Il cielo intonerà il silenzio
E la luce sarà quella
Di un’altra terra e d’altro buio.
Non vedere mi garantisce, in più,
La mancanza.
É, non esserci, bellezza,
E il pugno di Dio sarà tuono
Sulle trame corteccia.

*

Sono un poeta:
Non ho altro a cui pensare
Nessuno mi vieterà
Di proseguire.
Le cose da fare sono infinite, tutte rinchiuse nell’alfabeto.
Pietà

 

Ivan Fassio (1979-2020) è stato scrittore, performer, critico d’arte, curatore, organizzatore di manifestazioni artistiche e letterarie. Dal 2017 ha gestito «Spazio Parentesi» a Torino, libero  luogo di esposizione, condivisione e presentazione di progetti artistici e letterari  contemporanei. È stato collaboratore delle versioni cartacee e digitali di Exibart, Juliet Art Magazine, Verso  l’Arte, AR?, ArticoloTre, Canale Arte, Neutopia, Protagonisti Piemonte.  Ha gestito indipendentemente una serie di progetti letterari, curatoriali (per gallerie di  Torino, Asti, Genova), creativi e critici. Il suo primo libro, Fuori fuoco, è stato pubblicato per le Edizioni Smasher nel 2012, con una prefazione di Ezio Gribaudo.  Ha pubblicato testi poetici e creativi nell’antologia Fragmenta (Edizioni Smasher 2012)  e su Paraboliche dell’Ultimo Giorno. Per Emilio Villa (Le Voci della Luna Dot.com Press 2013).  Si è spesso esibito con il pianista Andrea Cavallo in letture e improvvisazioni  poetico-musicali. Ha curato la serie di mostre di arte e poesia contemporanea  presso «Era Aurora» con il poeta Davide Bava. Ha collaborato con Ennio Bertrand,  docente di Sistemi Interattivi presso l’Accademia Albertina, per una serie di mostre  nell’ambito del progetto «Spazio Parentesi Itinerante».

 

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