Dalla raccolta Reduci o redenti (CartaCanta Editore, 2016)

 

Oltre il torace rosso delle case
era la persiana che sbatte
schiamazzo incastrato nei portici
o risata d’ubriaco che inciampa
e lo sbuccia l’asfalto

Vi capita di guardare il grigio sopra
la nebbia sempreuguale e di sentirvi
dei buonannulla in fondo ad una bolla?

      – di chi sopravvive
la bestemmia ruvida infinita.

 

*

 

Non è il girone della noia
né l’asfissia di alcuni giorni
dove ritorni
ma il convivio spossato della Pasqua
la sedia ischeletrita all’angolo

Ci sono vuoti più fitti dell’orda
deglutita dai centri commerciali
fossati spaventosi
tra il limite e la cassa

“Ha la tessera?”

Santa Maria Novella babelava
Ci scusiamo per il disagio
era domenica e la mamma bianca
“Non c’è più” mi ha detto
Ci scusiamo per il disagio
“Non c’è
          più.”

Non ho capito.

 

*

 

Confessi in controluce
profilo in pezzi e ovunque
curva ridotta a spigolo

rituale lo scorrere di dita
sulle punte del bacino
in mezzo alla notte
         quasi speroni le aggrappi

(ci avvitiamo ancora alle idee
come giunchi ai tralicci
di un ultimissimo pallore)

 

*

 

Gemma con l’età di mia madre
era più bambina dei figli
che non ho
nascondeva il pane nelle tasche
lo sguardo
                 nelle maniche
la gobba in scheletro ne faceva
dinosauro gracile affamato
in fame
l’augurio di Alessandra al gruppoterapeutico

non voglio mai diventare te

Gemma l’amplesso di un fiore
in mezzo alla calce
e non sapeva sbocciare
    non sapeva capire.

 

 

Francesca Mazzotta è nata a Firenze nel 1992. Specializzandosi in poesia italiana contemporanea, ottiene presso l’Università di Bologna la laurea triennale in Lettere Moderne con una tesi sulla prima produzione di Andrea Zanzotto, e la laurea magistrale in Italianistica con una tesi sul poemetto novecentesco. Nel 2015 vince il premio Elena Violani Landi, bandito dal Centro di Poesia Contemporanea e dall’Università di Bologna. Nel 2016 vince il premio InediTO – Colline di Torino, che le garantisce la pubblicazione del suo primo libro di poesie, Reduci o redenti (CartaCanta editore, 2016). Suoi testi poetici, narrativi e critici sono comparsi su blog (Perigeion) e riviste (Atelier, Cultura Commestibile, Flanerì, Midnight, Quid Culturae). È in corso di pubblicazione per la rivista Ticontre un suo saggio sul rapporto poesia-guerra nelle due raccolte “belliche” di Ungaretti e Sereni, rispettivamente Il Porto Sepolto (1916) e Diario d’Algeria (1947). Con Reduci o redenti è nel 2018 tra i vincitori del Premio Solstizio e tra i selezionati del Premio Internazionale di letteratura Città di Como, in entrambi per la sezione Opera Prima.

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