Da Onore ai vivi (Lamantica 2018)

 

6

può scegliere se vivere
o occupare il suo posto nel mondo
può decidere di passare alla storia
come quello che è morto lasciando qualcosa
ma tutti siamo perduti e alla resa dei conti
siamo costretti a definirci noi
noi tutti ci ritroveremo tagliati di netto
con le ossessioni un tempo addomesticate
e amate
la frasi forbite che sfruttano biografie
e altre menzogne
le due parti di noi non sono più conciliabili
una delle due per esempio
pronuncia gli accordi di una chitarra
le corde sono state le nostre vene
da giovani tutto sembra impuro e giusto
ora si avvia nella purezza e nella povertà

 

8

vogliamo sapere tutto degli altri
noi che ci siamo appena costituiti come un noi
abbiamo dimenticato il saggio su celan
siamo stati dimenticati dai nostri sfruttatori
abbiamo dimenticato il tempo buttato
a cercare guru melatonina e massaggiatrici
l’inverno aggira le speranze e le possibilità della luce
guidiamo nella sera perenne
fosfeni al posto delle indicazioni stradali
dimentichiamo ogni nebbia
mentre ci sale dai piedi
la stessa terra umida
e siamo aggrediti
aggrediti da ogni pensiero
pronti al fulgore
e a parlare parlare
di noi agli altri

 

19

questo è l’indicibile
il puro e il giusto
l’origami sottile
la lingua che lecca tutto
la cena in cui nulla si tace
questo è il profumo
la fine del cinismo
non sperare nel domani
allevare noia e tumori
abbattere i pulpiti
i giornali e le scuole

 

 

Giovanni Peli (Brescia, 1978) è scrittore, musicista e bibliotecario. Ha scritto sia in versi sia in prosa, in italiano e in dialetto, per adulti e per bambini. Inoltre è cantautore e autore di testi per musica. È tra i fondatori del progetto micro-editoriale Lamantica.
Ha pubblicato recentemente le raccolte poetiche Albicocca e altre poesie (Sigismundus 2016) Babilonia non dà frutti (Eretica 2017) e Onore ai vivi (Lamantica 2018).

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