ARBORESCENTI
Voci che indagano le radici degli alberi e la natura delle nature
Una rubrica cucita da Tiziano Fratus

 

I puntata

Silvia Battistella, Osserva il pioppo tremulo. Un discorso segreto, collana Rive, editore Italic (Ancona), 80 pagine, anno di pubblicazione 2022, in copertina immagine di autore ignoto.

Presentazione dell’editore

È il silenzio.
Osserva il pioppo tremulo / il brusio delle foglie / come brusio di un discorso segreto
Tutto un minuscolo muoversi / ma il pioppo resta immobile / imperturbabile al cicaleccio / dice la sua alzando i rami / è nel tronco che racconta, / nessun discorso / Imperioso muovendosi nel vento.

 

Nota di lettura di Tiziano Fratus

Parafrasando un celebre motto ripetuto nelle prime due stagioni della serie televisiva Twin Peaks – «I gufi non sono quello che sembrano» – potremmo qui dire: Gli alberi non sono quello che sembrano. La natura non è quella che sembra. Noi umani non siamo quello che sembriamo. E infatti la prima parte dell’opera della Battistella è composta di sfioramenti che hanno nel corpo la propria radice, Tavole anatomiche, la seconda invece è dedicata a esplorazioni extra corporee, immaginando l’indicibile del radicarsi di un albero. Sono poesie decifranti, tentano di capire, di penetrare, di esplicare su carta con le nostre piccole parole quel che è costantemente sull’orlo dell’estinzione.

Da Osserva il pioppo tremulo. Un discorso segreto (Italic Pequod 2022)

Una notte mia madre
partorì mia sorella, da sola
in una cucina buia

Non so se l’ha mai saputo
di essersi sgravata – anche se per poco
dal corvo nero che da tempo
aveva nidificato in lei

*

Sesta intenzione

Comprendere la tua natura

Vedi?
Alcuni stanno dritti e orgogliosi, soli
abitati di passaggio
altri fin dal terreno crescono avvinghiati
sono l’uno e l’altro
omozigoti
a volte tri o quadri gemini
e sanno appoggiarsi
sostenersi
farsi spazio e cedere il passo

Che sia fortuna o casualità che importa
comprendi la tua natura
non divagare

*

Essere
un piccolo sasso sbeccato

un chiodo arrugginito
incastrato nel cordolo
del marciapiede

La piuma sfuggita
al corvo mattutino

Essere il buongiorno di quel cirro
aprendo le narici

Cedere l’inutile e
riempirmi di scintille

E poi
inchinarmi
ai gatti ai cani
alle tortore sbiadite

e “a tutte le pigre esistenze
del cosmo”

Ecco, così

mi ricordo

di te.

 

Tre domande a Silvia Battistella

Che cosa ti spinge a scrivere?
Scrivere è per me prima di tutto elaborare ciò che mi accade attraverso le grandi metafore che sono le parole. All’inizio lo faccio senza una finalità precisa, le lascio andare, sistemarsi come vogliono. Poi piano-piano il disegno si rivela, scorgo una struttura, e il senso del testo che si sta costruendo si illumina. A volte la forma è poetica, a volte no. È come se salisse una marea che porta i resti di un naufragio: elementi apparentemente separati che alla fine trovano il loro posto, e io comprendo di che cosa avevo bisogno di scrivere.

Nella tua scrittura la punteggiatura è quasi assente: che magnetismo unisce le parole in un verso?
Sento le parole come un canto, amo la parola detta, la voce che si fa poesia. La punteggiatura è il respiro di chi legge, la partitura è soggettiva. Io semino piccoli suggerimenti con l’andare a capo, amo il verso breve, mi pare lasci maggiore libertà al fiato di darsi la propria ampiezza, ma non è detto che venga rispettato, anzi. Io stessa leggo in modo diverso a seconda del momento, del contesto, dello stato d’animo.

Che cosa credi di aver imparato – se hai imparato qualcosa – dall’osservazione del (tuo) pioppo tremulo?
Osserva il pioppo tremulo è una raccolta di “intenzioni”: ho scelto questa parola per indicare il desiderio e la volontà di apprendere e praticare ciò che ho imparato dagli alberi che andavo a trovare nel periodo della stesura. Ognuno di loro mi ha insegnato, è sorprendente quante cose si rivelano stando lì, semplicemente seduti: stare ferma, osservare e accettare la mia natura, setacciare l’inutile, lasciar andare… Il pioppo su tutti, mi ha mostrato che, al di là dell’apparente brusio di mille piccole foglie irrequiete, il vento è presente, è percepibile, è potente, e le fa danzare tutte.

 

Silvia Battistella ha pubblicato Il sapore del vento (Edizioni Del Leone 2011), entrato nella rosa dei selezionati dei premi Viareggio e Mondello, Isole (Aletti 2012) e Canzoni per il Lupo (Edizioni La Gru 2012). Presente nella raccolta antologica della VII, VIII e IX edizione della mostra itinerante Poesia in libertà di Toffia (Rieti), nel 2018 ha pubblicato i racconti de La Felicità elementare (Cleup). Collabora stabilmente con Carta Carbone Festival di Treviso, è docente de Il Portolano, scuola di scrittura autobiografica, ha co-ideato e promosso le Letture Selvagge, serate itineranti e corsare dedicate allo scambio letterario. Ha partecipato a vari Poetry Slam e organizzato e realizzato moltissimi reading di poesia e prosa, anche con la collaborazione di diversi musicisti e in svariati contesti. Vive e lavora in provincia di Treviso.

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