Poesia del nostro tempo presenta l’Archivio virtuale de L’Italia a pezzi. Antologia dei poeti italiani in dialetto e in altre lingue minoritarie.
Pier Franco Uliana (Fregona 1951) ha pubblicato varie raccolte di poesia nel dialetto veneto del Bosco del Cansiglio: Sylva -ae (s.i.p., Treviso 1985); Troi de Tafarièli (“Fondazione Corrente”, Milano 2001); Amor de osèi (De Bastiani Editore, Vittorio V.to 2007); Fontana Paradise (De Bastiani Editore, Vittorio V.to 2011); La casa, la léngua e l’armelinèr (De Bastiani Editore, Vittorio V.to 2013); in lingua italiana: Lo specchio di Rainer (Circolo “Il litorale”, Massa 2000); Siderea arx mundi (De Bastiani Editore, Vittorio V.to 2009); Pizzoc Panopticon (De Bastiani Editore, Vittorio V.to 2012).
 
Panegassa
S’ciapađe đe paròle che le ràđega
coi lavri, cussita i me à ređusest
i to basi ciapađi al śòl, varìe
pođest brancarte, al bastéa che vesse
slongà man inviscađe đe careẑe,
méterte al sal de l’amor nte la cođa,
ma ti tu te à butà fin drento al pat
de la varđađa e tu à becà ògne frégola
che lasséa cajér al magnar đei me òci.
Passero.// Stormi di parole che litigano / con le labbra, a tanto mi hanno ridotto / i baci presi al volo, avrei / potuto abbrancarti, bastava che avessi / allungato mani impaniate di carezze, / metterti il sale dell’amore sulla coda, / ma tu ti sei posata fin dentro al ballatoio / dello sguardo e hai beccato ogni briciola / che lasciava cadere il mangiare dei miei occhi.
Nota linguistico-ortografica. La parlata qui usata è una delle versioni rustiche del
cenedese, quella di Fregona (TV), con diffusi inserti alpagoti (BL). In generale la
grafia segue quella italiana.
ṣ: s sonora, compare ad inizio di vocabolo solo se seguita da vocale;
ss: s sorda, compare solo in posizione intervocalica; non è assolutamente un raddoppiamento;
ch: c velare a fine di vocabolo;
s’c: unione di s sorda e c dolce;
j: i semiconsonante, compare in posizione intervocalica;
ẑ, đ: rappresentano, nella tradizionale grafia veneta, i suoni interdentali, rispettivamente
assimilabili agli inglesi th sordo di thing e th sonoro di this;
e, o: riportano sempre l’accento grave per la pronuncia aperta; l’accento acuto laddove
il vocabolo non è piano, o è piano uscente in consonante, o non presenta rapporto
di somiglianza con l’italiano; se prive d’accento, i vocaboli devono considerarsi
piani o tronchi uscenti in consonante e vogliono in ogni caso la pronuncia
chiusa.

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