da Spin 11/10 (LietoColle 2019)
I piccioni attaccarono un neonato nell’erba.
Migliaia di piccioni.
La tragedia riunì senza precedenti l’intera
clientela della morte – cosa succede? che fanno?
(più versioni)
Dopo pochi secondi
il bambino fu sparito, nemmeno una briciola di lui.
Dissero al notiziario:
“Grassi, famelici piccioni volano verso l’inferno”.
*
Un uomo ribaltato sulla schiena agita gambe e braccia.
Nessuno che gli porga un vecchio libro
o una foglia gigante.
Potrei fare qualcosa, ma il suo corpo è pure il mio.
Accumulo acqua.
Attendo la fune sottilissima di Dio, il calcio del demonio.
*
L’interno della foglia è nel ventre
doloroso di un verme.
Il verme è nel ventre doloroso di un uccello modesto.
Due sciacalli trascinano un maiale sul tappeto di casa.
Un corpo fumante.
L’alce procede verso un gelo maggiore.
Francesco Maria Tipaldi è nato a Nocera Inferiore nel 1986, dove lavora come farmacista. Ha pubblicato Humus (L’Arcolaio 2008), Il sentimento dei vitelli (con Luca Minola, Edb 2012), Traum (LietoColle 2014) e Nuova poesia extraterrestre (Carteggi Letterari 2016). Sue poesie sono state tradotte e pubblicate in Germania, Spagna e Stati Uniti. È presente nell’antologia Velocità della visione. Poeti dopo il duemila (Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2017).