Dall’immagine di copertina

Dalla nota dell’autrice

La gestazione di questo libro è stata abbastanza complessa e mi è costata più di una notte insonne, non tanto nel momento della scrittura delle singole poesie, ma nella loro successiva organizzazione. Infatti ero ben consapevole che le liriche, anche quelle scritte quasi contestualmente, adottavano un linguaggio ed uno stile spesso completamente diversi tra loro: dalla rappresentazione del quotidiano a tematiche su aspetti filosofici e sul senso dell’esistenza. Man mano che il loro numero aumentava, mi rendevo conto di incunearmi in un labirinto acentrato: venivano affrontati continuamente nuovi sentieri di cui non riuscivo ad intravedere il percorso, la via d’uscita, come in un gomitolo arruffato dal gatto. […] La scrittura oscillava tra un linguaggio lirico, espressione di un’esigenza di armonia, di comprensione, di ricerca di senso, ad uno invece estremamente concreto e corporeo, addirittura lancinante, in balia della violenza delle emozioni. Questo è stato l’aspetto che ho sofferto maggiormente, perché (a torto) ritenevo necessario, in fase di pubblicazione, evidenziare un percorso logico-sistematico del mio sentire poetico, cercando di ricomporre i contrasti e le differenze di stile, più che di contenuto. Infine, grazie al suggerimento di un’amica, ho deciso di lasciare le due sillogi distinte, che sono state nominate, una, “sull’orlo della gioia”, l’altra, “il tempo della melagrana”. […]

da Sull’orlo della gioia (Terra D’ulivi Edizioni 2022)

da Sull’orlo della gioia

So che mi aspetterà
il giardino / le piante che non curo
distratta sempre dalle urgenze
Le foglie arse – so già –
ricorderanno la mancanza
Chissà se sarò ancora in tempo
per la cura l’abbraccio lo sguardo
Chimera eudaimonìa
il canto dopo il tramonto

Solstizio d’inverno

Nel giorno più corto dell’anno
si ampliano le ombre
le dimensioni del creato
racchiuse nel tempio
Ricerco l’attraversamento
imparo a cadere senza precipizio
contemplo il cedimento
l’occaso che contamina
l’orbita lenta del quadrato celeste
la teogonia delle stelle

perché il buio è necessario
e il nulla non esiste

 

da Il tempo della melagrana

Parto travagliato
come un muro scrostato

Ed è ancora qui a metà
questa nascita col forcipe

Chissà se il bambino uscirà sfigurato
nel fisico o nella mente
invertebrato

Utero dilatato non abbastanza
se ancora l’accusa del demiurgo è la stessa
È tua la colpa –

Mi merito lenta tortura
ma col sorriso umile sulle labbra
senza farci caso alla garrota

*

Cosa porterà quest’inverno nello sguardo
di quella donna distesa supina
un materasso con l’aria dentro
un letto con le sbarre
ogni giorno sempre meno luce
il televisore acceso costante sempre
il cucchiaio mescola l’impasto nel piatto
la bocca si apre in automatico
alterna silenzi respiri goffi e sguardi attenti
lamenta qualcosa
-mamma- mi dice
chissà cosa vedono i suoi occhi

 

Nadia Chiaverini poetessa pisana, laureata in giurisprudenza, ha lavorato come direttore amministrativo presso il Tribunale di Pisa. Da oltre 20 anni è attiva nella promozione e diffusione della poesia contemporanea. Ha pubblicato i seguenti libri di poesie: L’età di mezzo (2004), Dai profumo al fiore (2005) e L’altra metà del cielo (2008) per i tipi di Ibiskos-Ulivieri, Smarrimenti (Helicon 2011), I segreti dell’Universo (CFR Edizioni 2014), Poesia stregatta e altre visioni (2015), Notturni e ombre (2018) per Carmignani Editrice e Sull’orlo della gioia (Terra D’ulivi edizioni 2022). Suoi versi con interventi critici sono presenti in blog letterari, riviste e numerose antologie. Partecipa attivamente a circoli culturali, manifestazioni letterarie e letture pubbliche, promuovendo incontri su tematiche sociali e sulla questione femminile, spesso coniugando la poesia con la psicologia, la sociologia e l’arte contemporanea. Considera la poesia uno sguardo altro, una lente d’ingrandimento sul mondo esteriore e su quello interiore di ciascuno di noi, una percezione della complessità della natura umana e non solo. Con Giacomo Cerrai ha curato la rassegna “La poesia non dimentica. Tre poetesse del 900” su Nadia Campana, Piera Oppezzo e Patrizia Vicinelli. Ha partecipato agli Atti del Primo Convegno di Studio dedicato a Beatrice Hastings (1879-1943), workshop ideato dalla scrittrice Floriana Coppola e Le Cicale Operose, promotori della pubblicazione . Nel mese di luglio 2022 ha curato quattro incontri di poesia all’interno della rassegna “Un fiume di libri in piazza Cavallotti” a Pisa . Fa parte del gruppo teatrale “Le Sibille”, con cui ha messo in scena Una donna di Sibilla Aleramo e un testo sulla attuale pandemia dal titolo A-sintomatiche; attualmente stanno lavorando a La Storia di Elsa Morante.

 

 

 

 

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