Vado verso la bestia
e lei viene verso di me
tutto l’intorno respira pianissimo
passa l’ora tremenda lunga come una vita
vado verso la bestia e lei viene a me
siamo perdonate.

*

Mare santo, che più santo di te non ce ne sono
ma ci sono gli scontri come se avessimo brute verghe e le fughe
che reprimiamo e gli spazi di reclusione, come fossimo penitenti
i peggiori ergastolani
Mare santo mare santo, che più santo di te non ci riusciamo
ci sono i vuoti di tensione dei corpi battenti che palpitano di meno
e noi ci preoccupiamo
ci sono gl’innalzamenti delle temperature generali
ed il rischio è il fuoco, che per noi sarebbe l’ultimo
Mare santo, che più santo di te noi non ce la facciamo
mai
Ho visto il flutto rotto sullo scoglio
ed io non l’ho imitato

*

E’ d’afa l’aria nei luoghi dove noi cresciamo.
Come all’imbrunire in riva alle spiagge
che il mare andava e tornava dai piedi
come il gatto che guarda passare il suo giorno
come durante una grandine
il cadere di tutte le pene, il Salvatore
l’attesa apertura alla luce.
Noi soffriamo e abbiamo terrore
e con tutto il cuore non vorremmo entrambi.

*

Le antenne come canne alte
tanto quanto non sapremmo,
il cielo molto chiaro illude pace.
Tre merli al tetto ed io l’invidio.

 

Eleonora Nitti Capone studia Lettere Classiche all’Alma Mater Studiorum e lavora con il teatro.
Ha pubblicato la raccolta Maria dei Meschini e altre novelle (Oltretutto libri Editore 2018) e Sola Carthago in un’antologia (Insedicesimo Edizioni).
E’ nata a Lecce nel 1998 e vive tra il Salento e Bologna. Primo fuoco, con alcune poesie da questa selezione, sarà pubblicato nel 2020 da Musicaos.

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