Manifesto

Nella poesia In finsteren Zeiten (In tempi oscuri), il poeta Bertold Brecht scrive: «Tuttavia non si dirà: i tempi erano oscuri / ma: perché i loro poeti hanno taciuto?».

La poesia in Italia sembrava aver progressivamente perso terreno nei confronti dei lettori e del pubblico in generale, sembrava essere sparita dai teatri e dalle librerie, dai luoghi canonici del sapere. Recentemente, dopo gli anni della crisi, molti piccoli e medi editori, nonché le grandi case editrici che hanno fatto la storia del Novecento, stanno rilanciando i loro cataloghi con opere di poesia, pescando anche nuovi autori dal mondo dei social media, dai recenti format teatrali come il poetry slam e continuando contestualmente a puntare su quegli autori che si sono sempre attestati per il livello altissimo della loro produzione poetica.
Il quadro complessivo fa ben sperare, ma la gestione delle informazioni per diversi fattori è rimasta ancorata a logiche novecentesche, dove per esistere nel mondo della letteratura bisognava far parte di movimenti o gruppi solidali, costruendo attorno a sé un consenso di sodali piuttosto che di lettori, costringendo la poesia in nicchie di autoreferenzialità incapaci di dialogare con un pubblico ampio ed eterogeneo.

Poesia del nostro tempo nasce nel 2015 dal gruppo di redattori della rivista Argo che avevano realizzato la mappatura sulla poesia dialettale L’Italia a pezzi (Gwynplaine) con l’obiettivo di far dialogare nuovamente la poesia con la realtà, anche attraverso i nuovi strumenti editoriali multimediali, con esplorazioni tematiche dentro alcuni grandi questioni del nostro tempo, dalle crisi finanziarie alle guerre, dalle migrazioni alle tensioni sociali, senza trascurare le relazioni tra poesia e pubblico, con l’obiettivo di garantire un’informazione su quelle opere meritevoli di essere condivise e rilanciate a partire da un livello medio, nella speranza di trovare l’eccellenza, ma attraverso uno sguardo poliedrico e trasversale a generi e categorie, in dialogo con l’editoria e aperto a tutti i modi in cui la poesia oggi si rappresenta.

Nel 2018, dopo l’edizione di tre annuari di poesia e la nascita del blog, grazie all’iniziale impegno della rivista Argo, la redazione di Poesia del nostro tempo trova come compagno di viaggio unico proprio il nucleo di redattori di Midnight Magazine, rilanciando un’idea fondamentale (che i classici avevano già fatto propria), che i poeti siano ancora gli specchi del loro tempo in grado di realizzare un giornalismo di alto profilo. In un’ottica orizzontale di condivisione delle esperienze e delle informazioni, nasce una nuova avventura verso l’idea di un network di poesia e critica della realtà. L’operazione si concretizza nel nuovo portale.

Nel 2020, a seguito della collaborazione che ha portato alla rinascita del Premio Internazionale Franco Fortini e alla nascita del Premio Nazionale Gianmario Lucini, Poesia del nostro tempo entra a far parte della comunità di Poiein, associazione nata nel 2001 proprio da Gianmario Lucini con la finalità di presentare al pubblico le opere di autori (con particolare impegno nei confronti dei giovani e giovanissimi) nel campo della letteratura, della filosofia, delle scienze umane, tra le varie espressioni artistiche, criticandole, diffondendole, in modo da dar voce a forme di pensiero e creatività originali.

Il percorso, come è facile capire, è molto ambizioso, tuttavia sembra a noi obbligatorio per il livello delle riviste e per le biografie dei partecipanti tenere alto lo sguardo. Si dirà: in tempi come questi? E a questa domanda si potrebbe rispondere con il Pasolini di Poesia in forma di rosa, possa essere di buon auspicio per la nostra Mezzanotte: “Quando una troupe invaderà le strade / di stanotte, sarà una nuova epoca.”

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