Browsing Category La parola dell’attuale

“Noi non siamo salvi / noi non salviamo / se non con un coraggio obliquo / con un gesto / di minima luce”. Queste le parole di Antonella Anedda in Notti di pace occidentale per “trovare la ragione di un verbo”. La poesia scuote il reale, cerca la lingua che destruttura e ricrea, tenta la prospettiva rinnovata. Quanto di più necessario per sottrarre in parte l’individuo al reticolo dell’io, portandolo – in senso weiliano e campiano – dallo stato di “immaginazione” a quello di “attenzione”. Tensione attentiva alla complessità, ai mutamenti, alle apparenze che celano metamorfosi; un farsi responsabilmente accoglienti, in dialogo pacifico con le ragioni dell’altro. Questo si può ancora chiedere a una poesia che voglia essere attuale e feconda. La rubrica “La parola dell’attuale” tenterà l’approfondimento critico dei testi nuovissimi, quelli appena giunti in redazione; freschi di stampa, sì, ma che portino in sé un’impronta forte del presente. Una meditazione del complesso odierno, senza riduzioni; opificio di riflessioni, in cui i poeti si sappiano allontanare dall’io lirico che soltanto si specchia, e perseguano invece quella bellezza ultima, figlia del viaggio e del confronto: “concisione nell’altezza”, dice ancora Anedda, ma che sia conquistata attraversando con apertura il mare di ampia, articolata realtà che ci circonda.