Il minotauro, dipinto del poeta e pittore greco Nikos Engonopulos

Il Minotauro era una figura emblematica per i surrealisti, simbolo di un erotismo animalesco, frutto del desiderio erotico perverso condannato a vagare nel labirinto oscuro, uccidendo per sopravvivere, vittima e carnefice allo stesso tempo.

 

EPIFANIE DI BELLEZZA NEOGRECA

Testo e traduzioni di Alexandra Zambà

Quinta puntata: FANTASTICO – ΦΑΝΤΑΣΤΙΚΟ

Dedicata al Surrealismo-Iperrealismo e la sua capacità d’introspezione.
Prendono parte i seguenti dieci poeti-poetesse neogreci: Odysseas Elytis, Andreas Embirikos, Nikos Engonopoulos, Nikitas Randos, Nanos Valaoritis, Miltos Sachtouris. Inoltre: Elias Konstantinou, Elsa Korneti, Ifigenia Siafaka, Iasonas Stavrakis.

Il presente nella sovrapposizione degli eventi del passato sembra a un certo punto essere sotto lo sguardo della Medusa che pietrifica ogni cosa. Gli eventi del passato si avviluppano attorno ad assi centrali che restano inamovibili e il tempo sembra essere pietrificato. Quando gli eventi non bastano a spiegare la realtà, subentra il mito, la fantasia, e infine la letteratura, quel luogo in cui la realtà si mescola e si avviluppa al fantastico. Subentrano elementi e situazioni immaginarie che esulano dall’esperienza quotidiana; situazioni straordinarie che si ritengono non accadano nella realtà comunemente sperimentata, dove il soprannaturale si realizza appieno solo nella dimensione interiore. Il surrealismo nella sua fase dirompente tenta di esprimere un significato che vada oltre al pensiero razionale. Esprime la rete della vita quotidiana ritmata da eventi che risuonano come se collaborassero insieme. I greci, fin dai tempi antichi, mescolarono il reale al soprannaturale creando un cosmo eterno e sconfinato. Costruirono nella mente immagini vaghe che poi incastrarono nelle pietre della solida realtà. Non c’è nessuna separazione tra la vita e le opere, tra la forma e il contenuto.
Attraverso questa solida base del fantastico si sviluppò in Grecia la corrente artistica e letteraria contemporanea del surrealismo. Il surrealismo, dopo un primo esordio a Parigi, è apparso in Grecia durante gli anni ’30, un periodo durante il quale si sono verificati i maggiori cambiamenti nella struttura e nell’organizzazione dello stato greco.
I poeti descrivono lo stato delle cose:

“Μακριά, μέσα στ’ απώτατα βάθη του Αμνού, ο πόλεμος συνεχίζεται.”
“Lontano, nelle aliene profondità dell’Agnus Dei, la guerra continua.”
(Odysseas Elytis)

Negli anni 1935-1938 assistiamo al tentativo sistematico di diffondere il Surrealismo, sia da Andreas Embirikos che da Nikos Engonopoulos, ma anche dal poeta, saggista e critico Nikolas Kalas, noto come Nikitas Randos.
La loro pubblicazione avviene in un momento cruciale per la poesia greca. Nel 1935 si pubblica la rivista Le Nuove Lettere (Τα Νέα Γράμματα) che ospita, tra le altre, le prime poesie di Odysseas Elytis, il Romanzo di Giorgio Seferis e l’Altoforno di Andreas Embirikos.

Nanos Valaoritis (1921-2019) arriverà subito dopo, e amplierà il campo del surrealismo della poesia greca.

“σακατεμένοι ήρωες το ηλιοβασίλεμα/σκοτωμένος ουρανός μολυβένια θάλασσα
/αμυδρές ανταύγειες προσώπων στα νερά”

“eroi storpi il tramonto/cielo scannato mare di piombo/riflessi fiochi di volti nell’acqua”
(Nanos Valaoritis)

Poesie dei primi surrealisti greci:

 

Andreas Embirikos –Ανδρέας Εμπειρίκος (1901-1975)

Τριαντάφυλλα στο Παράθυρο (Υψικάμινος 1935)

Σκοπός της ζωής μας δεν είναι η χαμέρπεια
Υπάρχουν απειράκις ωραιότερα πράγματα και απ’αυτή την
αγαλματώδη παρουσία του περασμένου έπους
Σκοπός της ζωής μας είναι η αγάπη
Σκοπός της ζωής μας είναι η ατελεύτητη μάζα μας
Σκοπός της ζωής μας είναι η λυσιτελής παραδοχή της ζωής μας
Της κάθε μας ευχής εν παντί τόπω εις πάσαν στιγμήν εις κάθε ένθερμον αναμόχλευση των υπαρχόντων
Σκοπός της ζωής μας είναι το σεσημασμένο δέρας της υπάρξεώς μας…

*

Rose alla Finestra (Altoforno 1935)

Lo scopo della nostra vita non è la mediocrità
Ci sono cose infinitamente più belle della
presenza statuaria dell’epopea passata
Lo scopo della nostra vita è l’amore
Lo scopo della nostra vita è la nostra massa infinita
Lo scopo della nostra vita è l’elevazione pertinente della nostra vita
In ogni nostra speranza in ogni luogo in ogni momento in ogni ardente rovesciamento dell’esistente
Lo scopo della nostra vita è il vello segnato della nostra esistenza…

 

Nikos Engonopoulos – Νίκος Εγγονόπουλος (1907-1985)

είν’ οι γυναίκες π’ αγαπούμε σαν τα ρόδια
έρχονται και μας βρίσκουνε
τις νύχτες
όταν βρέχη
με τους μαστούς τους καταργούν τη μοναξιά μας
μεσ’ τα μαλλιά μας εισχωρούν βαθειά
και τα κοσμούνε
σα δάκρυα
σαν ακρογιάλια φωτεινά
σα ρόδια
είν’ οι γυναίκες π’ αγαπούμε κύκνοι
τα πάρκα τους
ζουν μόνο μέσα στην καρδιά μας
είν’ τα φτερά τους
τα φτερά αγγέλων
τ’ αγάλματά τους είναι το κορμί μας
οι ωραίες δεντροστοιχίες είν’ αυτές οι ίδιες
ορθές στην άκρια των ελαφρών ποδιών
τους
μας πλησιάζουν
κι είναι σαν μας φιλούν
στα μάτια
κύκνοι
*
le donne che amiamo somigliano ai melograni
vengono a trovarci
di notte
quando piove
con i loro seni cancellano la nostra solitudine
filtrano nelle profondità dei nostri capelli
e li adornano,
come lacrime
come spiagge luminose
come melograni

le donne che amiamo sono cigni,
i loro parchi
vivono solo nei nostri cuori
le loro ali sono
ali d’angelo
le loro statue sono il nostro corpo
i bei filari di alberi sono proprio loro
ritte sulle punte dei loro leggeri piedi
ci avvicinano
e sembra ci bacino
sugli occhi
cigni

 

Nikitas Randos – Νικήτας Ράντος (1907 – 1988)

Κοντὰ στὸν ἄξονά τους…

Κοντὰ στὸν ἄξονά τους – μιὰ νύχτα, μιὰ νύχτα γιομάτη – ἀνοίξαμε,
κάτου ἀπὸ τὴ σκιὰ διπλωμένων πανιῶν, τὰ μαῦρα πέπλα τῆς χαρᾶς μας.
Κι ἀντὶς ἀπὸ γέλοια κι ἀντὶς ἀπὸ δάκρυα – δὲν εἴχαμε καιρὸ γιὰ τέτοιες ἐκδηλώσεις –
κλείσαμε τὰ ὁλάνοιχτα μάτια μας, ἀνοίξαμε τὰ σφραγισμένα μας χείλια.
Διπλασιάστηκε ἡ νύχτα καὶ μᾶς κατάπιε.
Ποτισμένη ἀπὸ μαῦρα φιλιά, φάνηκε ἄσπρη.
Σφιχτοδεμένοι, τὸν κόσμον ὅλο εἴδαμε ἀλλιῶς
– καὶ στὸ ἄγγιγμα τῶν δοντιῶν δυὸ στομάτων ἔτριξε ἡδονικὰ ὁ
σκελετὸς τὴν ἀπόκρισή του.

*
Vicino al loro asse...
Vicino al loro asse – una notte, una notte piena – abbiamo aperto,
sotto l’ombra di vele piegate, i neri veli della nostra gioia.
E al posto delle risate e al posto delle lacrime – non avevamo tempo per manifestazioni simili –
abbiamo chiuso i nostri occhi spalancati, abbiamo aperto le nostre labbra serrate.
Raddoppiò la notte e ci inghiottì.
Innaffiata da baci neri, si mostrò bianca.
Avvinghiati, abbiamo visto il mondo diversamente
– e al tocco dei denti delle due bocche striò
voglioso lo scheletro
la sua risposta.

Uno dei poeti più importanti della prima generazione del dopoguerra, è Miltos Sachtouris. È stato descritto come il poeta dell’irrazionalità e del simbolismo, ed è stato fortemente influenzato dal surrealismo.

 

Miltos Sachtouris- Μίλτος Σαχτούρης (1919-2005)

Ο ελεγκτής

Ένας μπαξές γεμάτος αίμα
είν’ ο ουρανός
και λίγο χιόνι
έσφιξα τα σκοινιά μου
πρέπει και πάλι να ελέγξω
τ’ αστέρια
εγώ
κληρονόμος πουλιών
πρέπει10
έστω και με σπασμένα φτερά
να πετάω
*
Il controllore

Un giardino intriso di sangue
è il cielo
e poca neve
ho stretto le mie corde
devo di nuovo controllare
le stelle
io
l’erede degli uccelli
devo
anche con le ali spezzate
volare

***

Surrealisti nella parola, nel passo e nel gesto:

 

 

Ecco qui di seguito, altri giovani poeti e poetesse surrealisti neogreci. Non ci sono tutti – nell’epifania della poesia neogreca non potremmo raccoglierli qui tutti.

Elias Konstantinou, Elsa Korneti, Ifigenia Siafaka, Iasonas Stavrakis

 

Elias Konstantinou – Ηλίας Κωνσταντίνου (1957-1995)

Με άλλα λόγια

Κάπου, μέσα στα χέρια
σου
άκουσα
να γίνεται
η τρίτη παρουσία.
Η πρώτη
ήταν των θεών.
Κινήθηκαν απλά
μας σφιχτόδεσαν με
θαύματα
– φύγαμε.
Η δεύτερη
διάσταση
πραγματική
παράφωνη
– με ήχο όμως δυνατό –
μας έντυσε μεσούρανα
σπάζοντας ταυτόχρονα
την σκάλα της
επιστροφής.
Να φύγουμε.
Η τρίτη, είν’
αντανάκλαση
είναι ηχώ
από μέσα έρχεται –
ακούει.
Είναι
μέσα στα χέρια σου
τα άλλα χέρια σου.
*
In altre parole

Da qualche parte, nelle tue
mani
ho sentito
arrivare
la terza apparizione.
La prima
era degli dei.
Si mossero con semplicità
ci legarono forte con i
miracoli
– partimmo.
La seconda
dimensione
reale
stonata
– però con sonoro forte –
ci ha vestiti in mezzo al cielo
frantumando allo stesso tempo
la scala del
ritorno.
Andiamo via.
La terza, è
rifrazione
è l’eco
viene da dentro –
ascolta.
Sono
nelle tue mani
le tue altre mani.

 

Elsa Korneti –Έλσα Κορνέτη (1969)

Ποιήματα που τώρα γράφονται
Ι
Τίποτα δεν άλλαξε
από τότε που κατέβηκε
με μια κλωστή
από την άκρη
τ’ ουρανού και
στάθηκε στη μέση
για να τους δοκιμάσει
να τους βάλει ν’
αναμετρηθούν
με το ανήσυχο ερπετό
που κρύβουν μέσα τους
Όλοι αναρωτιούνται
πώς γίνεται η κλωστή
που το κρατά
με κρότο να μην σπάζει
το αιωρούμενο σώμα του
όχι μόνο να μην πέφτει
αλλά μακάριο
τη θεϊκή του αρμονία
να ρουθουνίζει
Όλοι αναρωτιούνται
πώς γίνεται να το
βλέπουν
από παντού
όλοι οι λαοί
όλες οι φυλές
της γης
σκαρωμένο εκκρεμές
όμοιο απειλή
να κρέμεται σαν τιμωρία
έτοιμο κάθε λεπτό
να γκρεμιστεί
τα κεφάλια τους
να λιώσει
αλλά ίσως
όχι ακόμα

II
Καλπάζοντας στα σύννεφα
το άλογο γλίστρησε μέσα
από τα δάχτυλα του Θεού
χλιμιντρίζοντας
μαθήματα φωτός
κι έπειτα – βγάζοντας
αργόσυρτη ψαλμωδία:

Τώρα θα με κοιτάς άνθρωπε
αρμέγοντας το γάλα της ομορφιάς
ό,τι πάντα αποζητούσες
Μια συμμετρία
σαν αλφάβητο αυστηρή
ανεβοκατεβαίνει
σε ατσάλινη κλωστή
σαν μαριονέτα
αιωρείται κάθε μέρα
για να σου θυμίζει ότι
κάθε φορά που
κοιτάς ένα άλογο
ίσως γίνεσαι
καλύτερος
άνθρωπος
III
Μαύρο στιλπνό άλογο
κατέβηκε
όλο χάρη από
ουράνια καταπακτή
Μετέωρο
στάθηκε
στου ορίζοντα το κέντρο
εύρωστο από ζωή
περήφανο σαν δέντρο
με ύφος
ιεροφάντη

*
Poesie in corso
I
Non è cambiato nulla
dal tempo della sua discesa
con un filo
dall’estremità
del cielo e
si fermò al centro
per metterli alla prova
per metterli in competizione
con l’irrequieto rettile
nascosto in loro
Tutti si chiedono
com’è possibile che il filo
che lo tiene
non cede rumorosamente
il suo corpo a mezz’aria
non solo non cade
ma felice
la propria divina armonia
mostra
Tutti si chiedono
com’è possibile essere
visibile

da tutte le parti
da tutti i popoli
da tutte le specie
della terra
pendolo artefatto
come minaccia
appeso come punizione
pronto in ogni momento
a scaraventarsi
sulle loro teste
a schiacciarle
ma forse
non è l’ora

II
Galoppando tra le nuvole
il cavallo scivolò
dalle dita di Dio
nitrendo
lezioni di luce
e poi – tirando fuori
una melodia lenta:

Ora mi fisserai uomo
mungendo il latte della bellezza
che da sempre cercavi.
Una simmetria come
un alfabeto rigoroso va su e giù
sul filo d’acciaio
plana come una marionetta
ogni giorno
per ricordarti che
ogni volta
che osservi
un cavallo
potresti diventare
una persona

migliore

III
Cavallo nero e lucido
è sceso
con grazia da
uno spacco del cielo
Meteoro
si è fermato
nel centro dell’orizzonte
forte e vitale
con l’orgoglio dell’albero
in stile di
ierofante

 

Ifigenia Siafaka – Ιφιγένεια Σιαφάκα (1967)

Τρις
Πέτρινους βρέχει πετεινούς
με τα λειριά τους πνίγονται
αίνιγμα πορφυρό στα χείλη
ναυαγισμένων ποιητών
κι ούτε κανείς γνωρίζει
πότε τρις θα λαλήσουν πλέον
*
Συνοπτικές διαδικασίες
Στους δασκάλους που μίσησα

Κουτσουρεμένο κρανίο
ως τον αστράγαλο
μασουλάει τη γλώσσα
με τις λάμες των οστών του
γδέρνει τη ράχη της ψυχής
που η λέξη ανατινάζει
Η ιδέα χλιμιντρά
κόβει το λώρο
και προδίδει την αρχή της —
Ένας αυτόχειρας χασάπης
*
Tre volte

Piove galli di pietra
nei loro bargigli annegano
porpora l’enigma sulle labbra
di poeti naufraghi
e nessuno sa

quando infine tre volte canteranno

*

Procedure concise
Agli insegnanti che ho odiato

Teschio monco
fino alla caviglia
mastica la lingua
con le lame delle sue ossa
graffia la schiena dell’anima
che la parola fa esplodere
L’idea nitrisce
taglia il cordone ombelicale
e tradisce il suo principio –

Un macellaio suicida

 

Iasonas Stavrakis – Ιάσωνας Σταυράκης (1982)

κάποτε
θα έρθει στον ύπνο σου
ο σιωπηλός Αρχάγγελος του λόγου.
Μ’ ένα τεράστιο φτερό
θα ξεχωρίσει το νερό απ’ το αίμα.
Με σάλιο φιδιού
θα ζωγραφίσει στα χέρια
το δέντρο του πεπρωμένου.

είμαι
αυτός που εγκαταλείπει
Είμαι αυτός που τον τρώει η λύπη
Είμαι αιδοίο γεμάτο αρρώστια
Είμαι σαν πάγκρεας με αίμα κομπόστα

Είμαι παράνομος
Είμαι ο κανένας

θα βγάλω
τα γάντια του μποξ απ’ το συρτάρι
και εις μνήμη του Χέμινγουεϊ
θα μπω στην αρένα
Θα τρέξω προς τη θάλασσα
και θα γίνω το κήτος
που κανείς δε μπόρεσε να αλιεύσει
θα περιμένω να ‘ρθεις
στο μπαρ που κτίσαν τα κοράλλια
στη παλάμη μου .

*
una volta
verrà nel sogno
il silenzioso Arcangelo della parola.
Con una piuma enorme
separerà l’acqua dal sangue.
Con saliva di serpente
dipingerà sulle mani
l’albero del destino.

sono
colui che abbandona
sono colui che lo consuma la tristezza
sono la vulva tutta infetta
sono come pancreas con sangue marcio

Sono fuori legge
Sono nessuno

tirerò fuori
dal cassetto i guantoni da boxe
e in memoria di Hemingway
entrerò nell’arena
Correrò verso il mare
e diventerò il cetaceo
che nessuno potrà mai pescare
ti aspetterò arrivare
al bar che hanno costruito i coralli
nel mio palmo.

 

Odysseas Elytis – Οδυσσέας Ελύτης (1911 – 1996)
Fu uno dei maggiori rappresentanti del surrealismo in Grecia, apprezzato per il vigore dello stile delle sue poesie. Tra le più importanti poesie del periodo surrealista sono Orientamenti (1940) e Sole, il primo (1943). Fu partecipe anche degli avvenimenti della Seconda guerra mondiale, esperienza dalla quale trasse ispirazione per scrivere il poemetto epico Canto eroico e funebre per il sottotenente caduto in Albania (1945). Nel 1979 gli fu conferito il Premio Nobel per la letteratura.

Andreas Embirikos – Ανδρέας Εμπειρίκος (1901-1975)
È stato uno dei primi surrealisti; fotografo e psicanalista instancabile, ha rinnovato la poesia della letteratura greca. La sua poesia incentrata sul significato del sogno e dell’inconscio, ha osato tuffarsi nel regno letterario della sessualità.

Nikos Engonopoulos – Νίκος Εγγονόπουλος (1907-1985)
Era pittore e poeta, uno dei membri più significativi della “Generazione degli anni ’30”, un’importante rappresentante del movimento surrealista in Grecia. Il suo lavoro di scrittore include anche critiche e saggi.

Nikitas Randos – Νικήτας Ράντος (1907-1988) pseudonimo di Nicos Calamaris
Era un poeta e critico d’arte, uno dei primi veri modernisti in Grecia. Chiaramente in anticipo sui tempi ha subito diverse critiche negative. La sua prima dirompente opera fu “Quaderni A’-D'”  che circolò fuori commercio tra il 1933 e il 1936.

Miltos Sachtouris – Μίλτος Σαχτούρης (1919-2005)
La sua è una poesia che si sviluppa nell’ambito della corrente surrealista e simbolista greca, anche se poi assume una connotazione che l’avvicina maggiormente all’espressionismo, attraverso l’uso di simboli e immagini angosciose.

Nanos Valaoritis – Νάνος Βαλαωρίτης (1921-2019 )
Era intellettuale fine e di grande spessore; uno scrittore, ampiamente pubblicato come poeta, romanziere e drammaturgo, che ha lasciato una traccia durevole nel suo paese. Ha studiato i modernisti inglesi, i surrealisti francesi e la Beat Generation statunitense, uno dei portavoce della protesta ateniese contro le pretese tedesche dei primi anni 2010. Diventerà più tardi un personaggio del romanzo del giornalista Léonard Vincent, Athènes ne donne rien (pubblicato in Francia nel 2014, non tradotto in Italia, ndt).

Elias Konstantinou – Ηλίας Κωνσταντίνου (1957-1995)
E’ nato a Limassol di Cipro. Ha studiato in Inghilterra scienze sociali, ha vissuto disordinatamente facendo vari lavori. Ha scritto quattro libri di poesia in greco e 30 poesie in inglese. Dopo la sua precoce morte, la critica ha cominciato ad interessarsi della sua opera, profonda e surreale.

Elsa Korneti –Έλσα Κορνέτη (1969)
È nata a Monaco di Baviera da genitori greci e successivamente trasferita in Grecia dove vive e lavora. Ha studiato Scienze Economiche e ha lavorato come giornalista. Ha pubblicato dieci libri, otto dei quali di poesia; un saggio e un libro di traduzioni. Due dei suoi libri di poesia sono stati candidati, all’assegnazione del Premio Nazionale per la Poesia. Pubblica con regolarità in riviste letterarie consolidate, poesie, racconti, saggi, testi di critica e traduce dall’inglese, tedesco e italiano. Il suo ultimo libro di traduzione è una selezione di poesie(1951-2008) di Alda Merini, con testo a fronte.

Ifigenia Siafaka – Ιφιγενεία Σιαφάκα (1967).
Si è laureata presso il Dipartimento di Filologia Classica dell’Università di Atene e da allora ha lavorato come insegnante, copywriter, traduttrice e editore. Articoli, recensioni ed estratti di scrittura creativa (poesia, versi, racconto, romanzo) sono stati pubblicati su riviste. Nel 2015 pubblica il libro di poesia e prosa Μετάlipsi (ed.Gregori). Dal 2016 cura la redazione del periodico antologico di racconti e poesie di Dip generation.

Iasonas Stavrakis – Ιάσωνας Σταυράκης (1982)
È nato a Pafos di Cipro dove tuttora vive. Ha studiato Lingua e Letteratura ispanica e ha pubblicato cinque libri di poesie e uno di racconti. Il suo ultimo libro di poesie è Quel che rimane della nostra voce (ed. Symeon 2021).

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