Clavis affigitur cruci, Andrea Nicolato, 2021

Dall’introduzione “CADERE – CADUTA” di Ianus Pravo

[…] Ed è questo che mi suggerisce la seconda opera di Carlo Ragliani, La carne, che segue Lo stigma (italic, 2019): l’asfissia di uno stambugio, un cadere-caduta, un cadere nella caduta le cui trepidazioni imprimono sulla sua immagine un movimento imbrigliato, e per ciò stesso potentissimo. […] Vi trovo una maturazione espressiva che dalla linearità, efferata, dell’asserzione nel primo libro si traduce in una vibrazione, non meno feroce ma più articolata, piegata, dell’asserzione: un passaggio a una completa carnalità del divino, un suo, per così dire, cristificarsi, pur bandendo ogni velleità di salvazione. Un cristificarsi tanto più forte quanto più definitivo nell’umanizzazione: vi è tutto il tremore dell’atto al cospetto della sua potenza. L’estensione del gesto nella sua interdizione.

Dalla lettera in calce di Giorgiomaria Cornelio 

Caro Carlo, anch’io, un giorno, farò del Libro un solo locus desperatus. […] La pagina unta in tal modo potrà, forse, ospitare una parola recisa dalla altre, una parola non conosciuta, non ancora pronunciabile, venuta a traboccare la diga del nascondimento, a srotolarlo come futura ossatura della vita (e completamento della promessa passata). Una parola orfana, come oggi lo siamo noi tutti […] Questa parola che ancora non si mostra viene covata nel punto di massimo cedimento del Libro. Carlo, non molto altro riesco a dirti. Scrivo sul bordo, e da qui mi pare di poter toccare quell’intoccabile del tuo testo che è la sua più vera consegna: la sua carne.

Da La carne (Giuliano Ladolfi Editore 2024, illustrazioni di Andrea Nicolato)

non saremo mai
muti quanto basta
per scendere
nel gorgo
per spingere
la carne
nel sepolcro
non moriremo
abbastanza
da smettere
di sperare
infine

*

ricomporre l’opera
erigerla all’esistenza
non sia l’esigenza
di finitezza
per il corpo cui nulla
si risparmia
ma la necessità
di sradicare
l’onnipotenza
oscena
e fecondarla

*

la pietà
sarà umiliata
e l’attesa
nullificata
quando i morti
tracceranno la via
sarà santo
il silenzio

*

nella gioia
imperfetta
spenderemo l’ombra
immacolata della dormizione
collegando punti
vicarianti del debito
solo per scoprire
l’incompletezza
nell’opera

*

e la parola
imprigiona
l’orrore inulto
oltre l’ultimo
impulso
nella pagina
mai scritta

Carlo Ragliani (1992), laureato in giurisprudenza presso l’ateneo rodigino dell’università di Ferrara. È redattore in Atelier Cartaceo, e caporedattore in Atelier Online. Ha pubblicato Lo stigma (italic 2019), La carne (Ladolfi 2024; Segnalazione speciale al premio Montano, ed. XXXVII).

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