Dalla prefazione di Giovanni Fierro

È a dir poco commovente la nuova poesia di Maurizio Benedetti. Una fase del suo scrivere che porta l’autore friulano a fare un ulteriore passo in avanti, per qualità e per capacità di sguardo. Benedetti, con questo suo libro, sta dalla parte del sole, con la sua luce e calore, con la sua responsabilità verso l’umana esistenza. Perché «Siamo terra e mare/ e camminiamo costeggiando il muro», e ce lo dice subito, mettendo in quadro l’esistenza di ogni giorno, il quotidiano che però si nutre di passato e futuro. Ma, in modo ancor più interessante, di ciò che sfugge all’attenzione ‘normale’, di ciò che si deve in qualche modo ‘inventare’. Non perché non ci sia, ma perché ha bisogno di uno sguardo ‘altro’ per essere percepito, e raccontato. […] La sua non è una poesia dei vinti, anche se di sconfitte questi testi si nutrono, perché Benedetti con coraggio e vita accesa si introduce silenzioso in ogni piega del quotidiano, di un tempo che si conosce e di un tempo che può essere. E nella bellezza di questi testi Benedetti si mostra per quello che è, una magia che ci regala sorprese, ci porta con naturalezza un passo dentro ogni nuovo possibile significato, dello stare al mondo. […]

da Davanti ai Visigoti (Kappa Vu Edizioni 2017)

PALACE HOTEL

Sull’isola del prato
i cubi di fieno
rivolti alle lontane
scritture

Palace Hotel,
davanti alla spiaggia le luci
come tanti pellegrini
devoti all’ascensione,
lampioni in primo piano
sull’acqua che scodinzola.
Passi fiamminghi

e torno bambino nel mio sogno
americano, Palace Hotel
e mai più periferie.

 

POMÈR

L’ulivo l’ho trovato a Pomèr
salendo in bicicletta
verso Premantura. Era quasi
mezzogiorno e il concilio dei randagi
a fine seduta. Era un verde
che le foglie sembravano riflesse
e le mosche le leggevi nel pensiero.

Verde di collina
che più chiaro progrediva
quando era già il punto
di tornare tra i ricordi.

Mani sui fianchi e sorriso,
un vecchio scendeva.

 

DIGNANO D’ISTRIA

Distese di arbusti
tanto complicati
da non essere spontanei.

Edifici consumati da tempi
antichissimi, disegno di grandi
maestri con l’estro della vita eterna.
Scruta la porta il gatto nero.

Sulla terra da qualcuno
che sulla carta non centrava
è stato fatto tanto male
per avere la scusa
di continuare a far male.

Tre vecchi nel centro
di Dignano d’Istria conversano
tra loro cancellando le epoche.
La campana suona senza eco
mezzogiorno. Fra un arco e l’altro
di case di pietra, zingare
con ceste di vimini,
semplici e dirette come Dio.

Ma quale sarà il mio futuro
e dove saranno
mio padre, mia madre.

 

DAVANTI AI VISIGOTI

Davanti ai Visigoti
siamo tutti più ciechi. Europa
sui video. Vorrei una macchina
che mi porti
nei sogni dei topi, essere seduto
tra i resti del futuro, incontrare
la formica che ha letto per esteso
il sole di Hong Kong. Penso nel frattempo
ai disegni pagani, ai caratteri
nel bianco che si espande all’improvviso,
a come pensa il cardellino
nei centesimi di tempo.

 

BOTONS

Pieri Vit cu la forcje
i à fat cuintri al lôf

e une volte in t’un moment di ràbie
al à butât el Crociffis
fûr pal barcon.
“No vales nie nancje Vualtris” dissal.
Dopo al è lât
a confessâsi a Rome
che nissun voleve dai l’assolusion.

Cumò si po dut
e cun t’un boton
tic e tac si comandi al mont
fincuant che no podaràn
i botons.

BOTTONI – Pieri Vit con la forca / gli ha fatto contro al lupo // e una volta in un momento di rabbia / ha gettato il Crocifisso / fuori dalla finestra, / “Non valete niente neanche Voi” ha detto. / Dopo è andato / a confessarsi a Roma / che nessuno voleva dargli l’assoluzione. // Adesso si può tutto / e con un bottone / tic e tac si comanda al mondo / fino a quando non potranno // i bottoni.

 

Maurizio Benedetti è nato a Berna (1968) e vive ad Ara Grande, frazione di Tricesimo (UD). Ha pubblicato nel 2006 la raccolta breve Lontano da chi ascolta per l’editore Sottomondo di Gorizia e, per il medesimo editore, So distruggere il mio dio nel 2008. Nel 2010 ha pubblicato per Kappa Vu di Udine la raccolta Bionda salamandra e altre poesie, con la quale ha vinto un primo premio alla diciottesima edizione del Concorso Artistico Internazionale “Amico Rom”. Negli anni Novanta ha fatto parte della redazione della rivista “Corrispondenze & Lingue Poetiche” edita da Kappa Vu. Ha preso parte a vari Festival artistici e letterari ed è direttore artistico del Festival di poesia “PoetARE”, che si tiene dal 2008 ad Ara di Tricesimo. Nel 2009 ha vinto il “Trieste poetry slam” e si è classificato secondo al Premio Nazionale di poesia “Ossi di seppia”. Nel 2010 è stato inserito nell’antologia del Premio Internazionale “Giuseppe Longhi”. Nel 2011 ha vinto il Premio Nazionale di poesia “San Mauro Città delle Fragole” organizzato dalla rivista piemontese “Nuova Periferia” e il Concorso Internazionale di Poesia “Calla in poesia – arte senza confine”. Nel 2013 ha partecipato al Festival di poesia “Stranou” che si svolge nel mese di giugno fra Praga, Beroun e Krakovets. È stato più volte ospite del progetto “Residenze estive” al Collegio del Mondo Unito di Duino.

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