Laboratorio di Poesia, a cura di Alfonso Maria Petrosino, esce l’ultimo venerdì del mese su ‘Poesia del nostro tempo’. Vengono commentati i versi degli aspiranti poeti del Laboratorio online e scelta la poesia del mese.

Le poesie di Enrico Casaburi sono oscure. L’oscurità non è un valore in sé, né positivo né negativo. Se il lettore dispone di tempo a sufficienza – cosa che gli auguro – potrà abituarsi alla mancanza di luce e riuscirà a distinguere i profili delle figure che sono presentate. Questa è una delle peculiarità della poesia: acquistare valore nella misura in cui il lettore gli conceda tempo e ascolto. Le idee (le immagini!) presentate sono senz’altro pregne di presupposti e conseguenze. Che cosa vuol dire edificare saluti? E l’onda che macina? Che cosa implica la seguente equazione: il postiglione sta ai cavalli come l’autore al tempo? Ecco una delle sue poesie: leggetela e rileggetela lentamente.

Curvando indecisi crochi
ammaliato dal lucignolo che svetta
edifico saluti, spingo volti
in forzieri, verdi facce
macinate dall’onda.

L’uccello dal cranio raso
impedisce il riposo: lontano
è il suo accerchiamento, vicino lo strido.
Passa come lancetta o disciplina,
vira sicuro nell’acre alba.
Non ho nulla da vendergli:
come un postiglione siedo eretto,
conduco le ore baie e pezzate, con sontuose
nappe e domeniche, e tinnire
di martedì.

Vincenzo Mirra invece è più esplicito. Quello che guadagna in chiarezza lo perde quindi in assertività.

E questa la chiamate evoluzione?
A cosa serve aver scoperto il fuoco
e la materia, o dalla gola aver snidato
la parola, se non leggiamo Dante
l’amor che move il sole e l’altre stelle.

Idem quando immagina un’isola “tra lo scoglio del Sogno”, quindi con un’allegoria scoperta. Perde in evocazione nella misura in cui guadagna in dizione. O quando dichiara il principio di costruzione del testo con un paragone matematico, come nella seguente:

Algebra essenziale

Nella stanza tutto è ridotto ai minimi termini
io stesso sono una frazione elementare:
La goccia si è prosciugata
Le ore della notte lo sono
La piccola lampada sul comodino è accesa
Il bicchiere d’acqua a metà
Il sangue lo è
Le mie carni lo sono

Prendo un respiro
Misuro il perimetro di ciò che manca:
Minimo comune multiplo
Massimo comune divisore.

L’idea è forte; forse non originalissima, ma memorabile.

Come poesia del mese di settembre (tempo di migrare) scelgo la seguente di Anna Pia Iannacchero, perché è tanto descrittiva quanto visionaria. Un catalogo di arredamento composto sotto effetto di droghe ermetiche (cfr. i legni e le tende). Quando gli anacoluti incontrano la precisione terminologica, l’effetto è straniante e quindi (se vi va) bello.

Interno

Lo scettro-vincastro del sole
Spande macchie sui vestiti
Inamidati, vaporizzano calmi
Vegliati da interni arredati bene
Sui parsimoniosi legni, sui velluti,
le tende anoressiche ottimamente raffinate.
I passi avvengono sui tappeti e il pomeriggio presto si dorme.
Ed io ci sto pensando. Intanto docili
Spargono intorno la luce placida
Iniettata di lampi
Troppo serafici per piegare i bracci
E adagiarsi tra loro a bagnomaria
Scordando il resto
Di non essere tutta materia
Di avere cavità progettate
Sangue endolinfa bile umore
Feci i film le peptidasi gastriche… e via.
Rimane fresca la vertigine dell’ombelico
A noi, incerti, lo statuto di frontiera.

Alfonso Maria Petrosino ha pubblicato quattro libri di poesia, Autostrada del sole in un giorno di eclisse (OMP 2008), Parole incrociate (Tracce 2008), Ostello della gioventù bruciata (Miraggi 2015) e Nature morte e vanità (Vydia 2020). La sua poesia, che descrive luoghi e situazioni in relazione a un paesaggio urbano e all’umanità che lo abita, si avvale di una metrica precisa e raffinata. La redazione di Poesia del nostro tempo ha scelto Alfonso Maria Petrosino per impersonare la figura del maestro, capace di leggere attentamente e suggerire soluzioni, anche ai neofiti della poesia, proprio per la sua capacità sia di aderire al “canone”, alla tradizione, che di frequentare i nuovi palcoscenici della poesia, dagli happening e performances al poetry slam, essendo stato campione indiscusso di queste scene per molti anni.

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