Dalla prefazione di Sonia Caporossi

[…] Per Maria Laura Valente, infatti, il dolore non va rimosso o accantonato nel più oscuro recesso dell’anima, va bensì fronteggiato, ricostruito fino alle estreme conseguenze del deja-vu e del ridivenire-in-atto, come una sequenza di fotogrammi di vita vissuta che tornano alla presenzialità mnemonica solo cambiati di segno e quindi, inevitabilmente, mutati di senso, col senno di poi.
Il dolore d’amore, in particolar modo, assume valore esemplare in quanto cardine esperienziale che consente all’esistenza di darsi compiutamente all’aisthesis, fornendo l’intera gamma, in climax ascendente, delle pulsioni, delle emozioni e dei sentimenti (le quali, con Galimberti, non sono altro che emozioni ormai comprese, razionalizzate e, quindi, aristotelicamente conosciute). Una tale presa di coscienza può avvenire, beninteso, solo a patto che non permangano infingimenti o autoindulgenze di sorta, nella consapevolezza che il sentire è pur sempre di natura eminentemente personale e soggettiva. A questo livello, conservare il dolore dentro di sé significa accudirlo, serbarlo come scrigno che contiene l’Opus Minus di ogni nostro fallimento, dotato fattivamente, proprio per ciò, di pregnanza empirica; significa, insomma, prendersene cura, fino alla piena e matura con-servazione, che può avvenire solo nell’atto della sua comunicazione in versi, come testimonianza, historia, lascito al mondo. […]

da La memoria del dolore (Edizioni Progetto Cultura 2022)

*

io maledico l’anno il mese il giorno
il suono della sveglia che ha spezzato
un tempo onirico ignaro del tormento

sia maledetta l’ora e anche il minuto
il flettersi del corpo di parola
l’innesto approssimato degli sguardi
lo scudo abbandonato senza fuga

e poi stramaledico quell’istante
il subitaneo crollo delle mura
la luce inabissata nei tuoi occhi
il taglio vivo dei punti di sutura

*

la parola è ventre cavo che si nutre di memoria
il passato si reincarna germinando in semantemi

il riavvolgersi del nastro
tempo in retropropulsione

l’immanente si assottiglia
filigrana in controluce

tutto scorre in senso inverso – sangue e flusso di pensieri –
quel che resta del respiro brucia dentro la ferita

*

per quell’addio
io l’ora l’avrei scelta un po’ più tarda
un tempo a caso
tra quelli che confinano notturni
e stanno aperti
come conflitti in terra di nessuno
porte di templi
dove l’ascesi è ancora orizzontale

*

tutto ciò che in fondo resta alla fine di ogni cosa
è la luce del silenzio che ricuce le ferite

non è dato prevedere la misura del dolore
questa mano non è ferma
non è saldo questo cuore
e la fede si frantuma al richiamo dell’errore

ciò che resta fino in fondo quando tutto il resto è niente
è l’odore dei ricordi crocifisso dentro i versi

Maria Laura Valente (Campobasso, 1976), vive attualmente a Cesena, dove insegna Lingua e Letteratura Latina e Italiana. Premiata in concorsi letterari italiani e internazionali, appare con suoi testi in poesia e prosa in volumi antologici, riviste letterarie e lit-blog in Italia e all’estero. Ha pubblicato due raccolte liriche (Giochi d’Aria, Rupe Mutevole 2010; Lustralia, LunaNera 2016) e due sillogi di poesia haiku (La carezza del vento, LunaNera 2018; Hatsuyume, La Ruota Edizioni 2019, Premio Speciale della critica nell’VIII edizione del Premio Nazionale di Poesia l’Arte in Versi, Jesi, 2019). Per tre anni consecutivi figura tra i 100 compositori di haiku in lingua inglese più creativi d’Europa (Haiku Euro Top, 2016-2018); suoi english haiku sono esposti per un mese a Washington (Golden Triangle Haiku Contest, Marzo 2018) e a Dublino (Nickie Hayden’s Haiku Wheel / Sanctuary Exhibition @Olivier Cornet Gallery, Dicembre 2020). Nel 2019 è invitata a Tokyo alla Conferenza Internazionale della World Haiku Association Haiku Future / Haiku World (13-15 settembre 2019). È redattrice per i lit-blog Versante Ripido e Cinquesettecinque. È cofondatrice e presidente dell’Associazione Culturale Hikari, che promuove la conoscenza della cultura letteraria del giapponese; in questa veste, tiene regolarmente conferenze, eventi letterari e workshop sul tema. È attualmente impegnata su un doppio fronte di ricerca e composizione: haiku in lingua inglese e poesia lirica in lingua italiana. Ha appena pubblicato La memoria del dolore, per la collana di quaderni di poesia Le Gemme a cura di Cinzia Marulli (Edizioni Progetto Cultura, Roma 2022).

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