Immagine di Janieta Eyre

Da Lettera per tutti voi di Cinzia Marulli

Ho portato dentro di me questo segreto per tutta la vita. Ho iniziato a scriverne otto anni fa, dopo la morte di mia madre. Ma non ho mai pensato di far leggere a qualcuno questi scritti. Nessuno, neanche le persone a me più vicine hanno mai saputo. Ho fatto un lunghissimo lavoro di elaborazione interiore che mi ha portato ad accettare la cicatrice che la violenza subita mi ha lasciato e che, ovviamente, ha condizionato molti aspetti della mia vita. Autobiografia del silenzio vuole dare voce a tutti quei bambini che, come la me di allora, non hanno la forza e il coraggio di parlare. Sì, coraggio, perché quello che si prova è una vergogna incommensurabile, ci si sente sporchi, talmente sporchi da ritenersi immeritevoli di essere amati veramente. La violenza, quella vera, è nell’anima, ed è quella che segna per tutta la vita condizionandone le relazioni e le scelte. Ora so che bisogna parlarne senza remore, senza giri di parole. Raccontare ciò che si è subito è il passo più importante verso la guarigione. È un gesto d’amore verso sé stessi. Per questo vi affido la mia autobiografia del silenzio che, finalmente, si è aperta alla parola, passando attraverso la conoscenza del male fino allo splendere del bene.

da Autobiografia del silenzio. L’orco e la bambina (La Vita Felice 2022)

Può avvenire – ed è accaduto –
che l’orco cattivo esista davvero

non è brutto come ci raccontano

se incontra una bambola
allora è cattivo

e quella bambola (ve lo racconterò)
ero io

ma per poterne parlare
ha dovuto perdonare

ha dovuto imparare ad amare.

*

Le bambole
sono tutte in fila sul letto
a tutte quante
la bambina cattiva
ha tolto gli occhi

al loro posto due fori neri
come pozzi senza fondo.

Le bambole però sono contente
di non poter più vedere
l’orco cattivo che le spoglia nude
fino alla pelle gelata di paura.

*

L’aria che stringe la gola
proprio sul più bello

è inutile chiedersi perché
che non c’è una ragione

stringere i pugni
la forza dentro di sé
l’attesa
la soluzione
l’attimo dolce del riposo.

 

Cinzia Marulli è nata il 6 marzo 1965 a Roma dove vive e lavora. Organizza e coordina eventi e incontri culturali con la finalità di diffondere la poesia. È curatrice della collezione di quaderni di poesia Le gemme (Ed. Progetto Cultura) e della sezione di poesia ispano-americana della collana Labirinti (Ed. La Vita Felice) insieme al poeta cileno Mario Meléndez. Ha fondato e cura il blog letterario ParolaPoesia. Ha partecipato a vari festival internazionali di poesia in Italia e all’estero e le sue poesie sono state tradotte in arabo, cinese, francese, greco, inglese e spagnolo e pubblicate in Cina, Bolivia, Colombia, Ecuador, Honduras, Messico. Nel 2021 è stato pubblicato in Spagna il suo libro di poesie El sentido blanco de las nubes per le Edizioni Valparaíso con traduzione di Emilio Coco. In collaborazione con il Gatestudio Records ha realizzato progetti di video arte. Nel 2014 ha vinto il “Premio Prata alla cultura” e nel 2016 ha vinto la 1^ edizione del Premio di Poesia “Casa Museo Alda Merini” con la silloge La casa delle fate. Tra le sue pubblicazioni: Agave (LietoColle 2011); Las Mantas de Dios – Le coperte di Dio (Ed. Progetto Cultura 2013); Percorsi (La Vita Felice 2016); La casa delle fate (La Vita Felice 2017); El sentido blanco de las nubes (Edizioni Valparaíso 2021).

 

 

 

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