Dalla prefazione di Beppe Mariano

Sergio è uno dei pochi poeti a credere e a tentare il raccordo tra la parola poetica e quella scientifica con esiti spesso interessanti e felici, anche sotto l’aspetto sperimentale. È noto, del resto, che spostare una parola dal proprio ambito semantico ad un altro, può darle nuova linfa. Per suo stesso dire questa nuova raccolta antologica intitolata Becco di lepre (ircocervo rivelatore di una tensione verso sincretismi linguistici) chiude un ciclo iniziato con Canti dell’amore perduto, 2010, proseguito con Pharmakon, 2014, e Corvi con la museruola, 2017. Ora in queste poesie sulla montagna, scritte in un arco di tempo di dodici anni e che vantano in esergo Dante scalatore del Purgatorio, le sezioni anatomicamente indicate, a cominciare, dopo l’apodittico La chiamata, dalla Testa fino ai Piedi, propongono, per gradi, una discesa. […]

Dalla postfazione di Cristina Raddavero

La raccolta […] reca nel titolo la sua “tracciabilità” per cui se, di primo acchito scorreva sotto gli occhi una sorta di voluta e/o velata analogia agli ultimi Corvi con la museruola (nel becco non affiora forse un richiamo all’ornitologia?), ci si trova innanzi ad un percorso altro ove l’atto stesso della scrittura che nomina una vetta, diventa sguardo sul “mondo a piedi”, «una chiamata tardiva, ma irrinunciabile». Strutturata in cinque sezioni, ciascuna delle quali battezzata con una terminologia ad un tempo anatomica e alpinistica (Testa, Spalla, Costola, Dente, Piedi) secondo la matrice peculiare della poetica di Gallo, Becco di lepre già dalla prima lirica in apertura, lascia intuire nelle nubi barocche a ridosso delle creste, la montagna come un gigantesco essere vivente, ipocentro e riflesso di ogni creatura che nel paesaggio montano vive o si muove. […]

 

Da Beccodilepre – Poesie sulla montagna  (2006-2018) (Puntoacapo editrice, 2018)

 

Un daino bruca tra le betulle:
lento baluginare di riflessi.
Immobile fiuta l’aria, scuotendo le orecchie.
Rapida una folata giunge a rompere il silenzio.
L’ombra della masca scuote le foglie.
Il cervide fugge, confondendosi
con gli alberi nero-argentei.
Più in alto, sporgendosi da una rupe
un robusto stambecco scruta la pianura.
Maestoso sorregge il capo
nell’azzurro del cielo.
Poi s’accorge di noi, distanti
e sottovento, e abbassando il muso
minaccioso mostra le corna possenti.

*

Vademecum 

La persona che incontri
lungo il sentiero: salutala,
guardandola negli occhi.

Sorridi cordiale a chi può darti
informazioni preziose,
con esperienza indirizzarti
verso viottoli migliori.
Insegnarti qualcosa
nel breve scambio di qualche parola.

Non ignorare la persona
che incroci lungo il cammino:
oggi stesso potrebbe
– senza esitazioni –
salvarti l’esistenza.

*

Crête de la Taillante

In equilibrio su rocce fragili
come sottili gusci d’uova.
Cocci taglienti di piatti
lame di coltello, spade, stiletti
pronti a trafiggere,
a ferire.

Enormi bancate di roccia
conficcate nella terra
obliquamente
fino al lungo
dentellato
sperone.

Ottime per arrampicatori, dicono
ma a chi, anche in società, arrampicatore non è
non resta che la via più irta di ostacoli…

Tracce di sentiero
ingoiate dall’erba,
dalla massa franante
di pietre insidiose.

Esili tracce erose
da piogge, vento, ghiaccio;
scarponi che affondano
nello sfasciume.

Raggi tangenti che accecano,
carcasse di pensiero
che esplodono:
fobie, allucinazioni, torture.

E l’occhio del Lac Foréant perennemente ad osservare…
Mai come ora specchio di bellezza,
di tormento interiore.

 

Sergio Gallo è nato a Cuneo nel 1968 e risiede a Savigliano (CN) dal 1982. È laureato in Farmacia presso l’Università di Torino e lavora come collaboratore di farmacia. Tre le sue pubblicazioni: Canti dell’amore perduto (puntoacapo, 2010), Pharmakon (puntoacapo, 2014); Corvi con la museruola (LietoColle, 2017). Suoi versi sono apparsi su La clessidra, Pagine, Le Voci della Luna, Il segnale e in diverse antologie, tra cui: L’impoetico mafioso e Oltre le nazioni, a cura di Gianmario Lucini (CFR, 2011); Poesia in Piemonte e Valle D’Aosta, a cura di Emanuele Spano e Davide Ferreri (puntoacapo, 2012); Cronache Da Rapa Nui, a cura di Gianmario Lucini (CFR, 2013); Almanacco Punto n. 5, (puntoacapo, 2015); l’antologia americana International Authors, Emanations 2+2=5, a cura di Carter Kaplan, (Brookline, Massachusetts, 2015); Il Fiore della poesia italiana, Tomo II – I contemporanei, (puntoacapo, 2016).

 

Immagine di Emir Ozsahin

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