Particolare dell’immagine di copertina

L’antologia Confine donna: poesie e storie di emigrazione è una pubblicazione di Vita Activa Nuova APS, nonché la realizzazione di un progetto nato all’interno della rivista Poesia del nostro tempo, edita dall’associazione Poiein APS di Sondrio. Il volume a cura di Silvia Rosa raccoglie, sistematizza e approfondisce i contributi apparsi sulla rivista nell’omonima rubrica, pubblicati a puntate dal 2017 al 2019, sul tema dei confini geografici, linguistici, emozionali, a partire da una serie di interviste a poete straniere che vivono o hanno vissuto in Italia.
I contenuti presenti nell’antologia sondano le ragioni della scelta di espatriare, le eventuali difficoltà incontrate durante il viaggio, il primo impatto con la realtà d’arrivo, la questione della lingua in relazione alla scrittura e quale sia il confine, fisico o metaforico, percepito come frattura irreversibile nella propria vicenda esistenziale e migratoria. Ogni profilo è inoltre corredato da una selezione di poesie delle stesse autrici, per raccontare, questa volta in versi, l’esperienza del radicarsi in un nuovo paese, in bilico tra identità composite e lingue differenti.
Nella trasposizione da rubrica a libro l’impianto di Confine donna ha subìto variazioni, come la trasformazione dell’intervista in un resoconto autobiografico per sottolineare gli aspetti della storia personale di migranza. Prisca Agustoni (Svizzera), Anna Belozorovitch (Russia), Natalia Bondarenko (Russia), Vera Lúcia De Oliveira (Brasile), Anila Hanxhari (Albania), Adriana Langtry (Argentina), Eliza Macadan (Romania), Gentiana Minga (Albania), Lidia Amalia Palazzolo (Argentina), Mikica Pindzo (Bosnia), Brenda Porster (USA), Jonida Prifti (Albania), Barbara Pumhösel (Austria), Anila Resuli (Albania), Candelaria Romero (Argentina), Evelina Schatz (Russia), Barbara Serdakowski (Polonia), Marijana Sutic (Croazia), Eva Taylor (Germania), Irina Turcanu (Romania) e Alexandra Zambà (Cipro), svelano nei loro racconti, in modo conciso o con dovizia di particolari, le tappe che hanno caratterizzato il proprio itinerario cosmopolita.
I criteri con cui le poete sono state contattate sono riconducibili all’anelito di chiamare a raccolta diversificate provenienze nazionali e generazioni distinte, nonché personalità autoriali dalla formazione e dalle poetiche le più disparate. Le poesie sono un controcanto alla narrazione in prosa: spesso centrate sui temi della perdita, dell’abbandono, della nostalgia, della memoria, ma anche della speranza e del desiderio, sono popolate di immagini legate al corpo, alla casa, agli oggetti di uso quotidiano, ed evocano di frequente sapori e odori che si fondono insieme rendendo prossime tutte le porzioni di esistenza che hanno nutrito in ogni dove.
Il volume è impreziosito dalle illustrazioni dell’artista Valeria Bianchi Mian, elaborate a partire dai racconti e dai versi: libri, pettini, poltrone, bambole, abitazioni di fogge e dimensioni diverse, treni, aerei, navi, animali selvatici e domestici, parti del corpo (ricorrente la bocca, con denti e lingua), donne e altri personaggi enigmatici che sembrano emersi dalle profondità oniriche dell’inconscio, prendono forma e si susseguono come in un flusso di coscienza, sottotraccia, nel libro.
L’opera Confine donna: poesie e storie di emigrazione tenta di dirigersi senza filtri al cuore dell’universo narrativo e poetico delle donne espatriate, per dare spazio alle testimonianze. Finalità di questo lavoro è anche quella di comporre un mosaico di storie d’espatrio al femminile, nella convinzione che dare voce a chi è stata protagonista di un’esperienza migratoria, declinata in tempi e modalità differenti, con esiti eterogenei, amplifichi la possibilità di un ascolto. Partendo dalle singole vicende personali, l’intento del libro è di cogliere il destino che accomuna ogni individuo, la parabola che pone, tutte e tutti, quale che sia la situazione contingente, nella necessità di costruire ponti che a mettano sempre più in relazione e, condividendo i diritti umani fondamentali, consentano di disabitare il solco delle discriminazioni, delle contrapposizioni e delle divisioni.

da Confine donna: poesie e storie di emigrazione (Vita Activa Nuova 2022)

Quello che resta del viaggio

rimase la sua mano alzata
a bussare ogni notte alla finestra

mia madre rimase
con l’orecchio teso per anni
dritta sugli stipiti ad aspettare
era la sua festa era un giorno qualunque

come ogni giorno ogni giorno qualunque

il mio sguardo rivolto alla porta
con il cuore in bocca a correre
per vederla arrivare, sentirla ridere
asciugarle le lacrime

lei, non era lei e nemmeno il postino

Alexandra Zambà

Io vivo con due bocche
e parlo con tre lingue.
Forse per questo
le parole si spezzano
come denti in frammenti:
in polvere si posano sull’ortografia
e la nascondono.
E non c’è corona che tenga i tessuti orali.

Eva Taylor

*

Esilio II

La sera
mentre tutti chiudevano la porta a chiave per dormire sicuri
mio padre
girava il chiavistello dalla parte opposta
Preparo una via di fuga diceva
e nel cuore della notte in preda agli incubi
fuggiva di corsa nel bosco urlando a squarciagola
fino a mandare lontano i mostri notturni.

Candelaria Romero

Illustrazione di Valeria Bianchi Mian

 

Per ordinare il libro scrivere a: ordini@vaneditrice.it

locandina Trieste

Il volume sarà presentato sabato 12 marzo, ore 19.00, a Trieste, presso l’Antico Caffè San Marco. Libreria e ristorante all’interno della rassegna “go drento tute ste vosi”, organizzata da ZufZone in collaborazione con Poesia del nostro tempo: la curatrice Silvia Rosa dialogherà con la direttrice editoriale di Vita Activa Nuova, Gabriella Musetti. Letture tratte dal volume a cura delle autrici presenti, tre cui Alexandra Zambà e Marijana Sutic, insieme all’attrice Gigliola Bagatin.

 

 

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