Fin dalla sua nascita, lo spazio letterario Poesia del nostro tempo si è proposto come luogo di dialogo tra poeti e autori contemporanei, in un continuo tentativo di confronto e ricerca. Mediante questa rubrica, a cura di Enrico Giacomini, Valentina Murrocu e Adriano Cataldo, l’obiettivo è proprio quello di portare avanti questa esplorazione, anche attraverso i nuovi modi e mezzi di comunicazione del contemporaneo.

Nel quinto episodio della rubrica Valentina Murrocu ha potuto intervistato Francesca Marica, poetessa e critico letterario, a partire dalla raccolta Concordanze e Approssimazioni (Il Leggio 2019). Il dialogo ha esplorato il concetto di misura, che fa da filo conduttore di molti dei testi e messo in evidenza la funzione svolta dall’immagine della luce all’interno dei medesimi.

 

da Concordanze e Approssimazioni (Il Leggio 2019)

La storia si ripete e lascia andare.
Non trattiene perché quella è la vittoria
incisa tra lo scheletro e il cielo
dove neanche tu sai, neanche tu puoi.
Bisogna camminare accanto per capire.
Come la parte migliore,
la forma assoluta e vicino allo zero,
un’isola che non è gelo ma nube,
la possibilità di una danza tra i larici ingialliti.

L’inverno è spostare il bianco con la mano,
per andare giù nel profondo, con le dita.

***

Non ci sono più unghie che abitano la pelle
solo l’erba disegna ancora giardini sulle ossa.

Qui una volta c’era un fiume
e la tristezza era un’eco di falena
che rendeva pazzi i cani.

Se ci siete fate un cenno, respirate.
La bellezza è un’ingiunzione.

Scrivo che è sera
prima c’era la luce, era mattina.
La luce si inceppava dentro la pancia
di piccole finestre feritoie.

***

Come sempre è restare
tra gli spazi risparmiati dal silenzio.
Bisogna essere fatti per la luce
esserne in qualche modo imparentati.
Tu mi raccomandavi di spezzare il ritmo,
abbandonarmi in una corsa verticale
confinando la prudenza un passo indietro.
Abbandonati dicevi, Abbandonati e poi vai.

Io pensavo alla metafora della polvere,
alla misura esatta della presa.

 

Francesca Marica è nata a Torino nel 1981. Vive attualmente a Milano, dove esercita la professione di avvocato. Ha vissuto tra Italia, Francia e Spagna occupandosi di progetti umanitari a sostegno di donne e minori. Le sue poesie e i suoi lavori visivi sono apparsi su diversi riviste, blog e antologie. La sua ricerca poetica, fortemente influenzata dall’aspetto figurativo del segno grafico, si è imposta come originale e sofisticata. Il suo Concordanze e approssimazioni (Il Leggio 2019) è stato segnalato al Premio di poesia e prosa Lorenzo Montano, XXXIII edizione e ha ottenuto importanti riconoscimenti. Fa parte della Giuria del Premio letterario Internazionale Franco Fortini e del Premio nazionale Gianmario Lucini. Fa parte altresì della redazione del collettivo Le Ortique, collabora e ha collaborato con Argo, Poesia del Nostro Tempo, Carteggi Letterari, Imperfetta Ellisse e Carte nel Vento. Traduce dall’inglese, dal francese e dallo spagnolo. Ha scritto, e scrive, anche di arte e di teatro – ambiti quest’ultimi che ha frequentato e a lungo, fin da giovanissima. Da anni approfondisce il tema delle avanguardie collaborando con alcuni archivi italiani. Di prossima pubblicazione due suoi lavori in versi, uno in prosa e un progetto a quattro mani con un’artista d’arte contemporanea.

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