Particolare dell’immagine di copertina di Stefania Sergi

Dalla descrizione della casa editrice

Il mal di Sardegna di un poeta che ha girato l’Isola in lungo e largo con la bicicletta, per anni, e il mal di Sardegna di una delle maggiori poetesse contemporanee, che pur avendo viaggiato molto in giro per il mondo non ha mai messo piede sull’Isola. Eppure le circostanze sembrano corrispondersi come antichi destini, e dilatarsi sopra la bellissima musica del Maestro. Un ‘Ciclista essenziale’ e ‘Una bruxa’ sarda, o anche no (creatura a metà strada fra il fantastico e il reale), sotto lo sguardo molteplice e il commento poetico di una ‘Testimone insulare’ (un po’ demiurga e un po’ malandrina), attraversano l’Isola, vi appaiono inspiegabilmente e inspiegabilmente vi scompaiono e vi riappaiono, in una straniata relazione con la vegetazione, gli animali, con la geografia isolana e con la sua disposizione a profilarsi quale ‘Altrove’ senza tempo, in cui la presenza umana sembra ridursi al minimo, o allontanarsi. I due si incrociano, si cimentano col corpo e col presentimento, con l’euforia della luce e la consapevolezza della fine, con la crudeltà dell’agosto, con un folclore artefatto ma commovente, con un diluvio finale che muta tutto in palude.

da Ciò che l’isola dice. Capriccio sul mal di Sardegna (FusibiliaLibri 2022, Musica di Fausto Ciotti)

Testimone insulare: Maria Luisa Bigai
Ciclista essenziale: Ugo Magnanti
Una bruxa: Cristina Annino

TESTIMONE INSULARE

Quei rami le nascondono un respiro
in più di demonietti, penso così, per tutti
gli alberi dell’Isola, quelli che il continuo
mutamento, frementi li suppone,
e alti, agli occhi suoi che sono d’appetito:
squadriamola dai piè fin su alla testa.

Invece lui si è fatto i tendini, si è
fatto i muscoli, si fa ciclista,
a volte, ed è essenziale come nulla,
è più occasioni, o mito (ci scherza),
o albero, o fessura, o non è cosa,
bensì solo un terrestre, un pezzo d’Isola.

CICLISTA ESSENZIALE

Intanto che l’afa d’estate mi
incorona, nella stasi di ovunque,
preso per la spoglia, ¿non è che piano
piano con la polvere addosso mi ci
debba dire un’orazione? Accostato
a lei sarebbe meglio, sentirei
il doppio, e di tutto, allora mi avvicino,
perché se la landa non è cieca
e non si espande, chi mai la vuole?

UNA BRUXA

Finiti i crepacci, devo tirare i bracci
su da questi sassi. Dicendo
“che libidine”; io fracasso
le mie vie coi picchi. Volo, al centesimo
d’ora, vivo senza preghiere abbeverando
pozzi sacri, sempre sopra la stuoia
d’ossessive fragranze dei rami di
piante spalancate sull’acqua viola.

[…]

TESTIMONE INSULARE

Hanno sopra e anche sotto, se si
muovono, solchi invisibili, mentre
sembra si allarghi un azzurro come
può, e come può persino incurvarsi,
lasciando sui passi appena uno sguardo.

CICLISTA ESSENZIALE

Di me divido l’andare, il tornare,
e in metafora, queste mie rocce
usurate, toccate e no, dal bagliore
di sempre, e le pianure piombano giù.

TESTIMONE INSULARE

Smania, quanto li spingi indietro, ma
indietro, con tutta la loro scienza
che è poca, che cioè, è un mezzo miraggio.

UNA BRUXA

Poi la terra si

squarciò e v’ha cresciuto il mare. Da granchi a
piante carnivore a steli nei campi; poi umani
così, sul petto d’un Dio che vi fece fango
chiedendovi chiese. Veniste santi

con tale fede mettendo il morso a cavalli verdi.
E ogni giorno ingoiate quel corpo, non me. Mai
ve ne andrete, ché c’è abbondanza solo dove
c’è branco.

[…]

Cristina Annino, fra le voci più rivoluzionarie della letteratura italiana contemporanea, ha pubblicato molte opere, dall’esordio di Non me lo dire, non posso crederci (Tèchne 1969), con introduzione di Eugenio Miccini, passando, fra i tanti titoli, per L’udito cronico, in Nuovi Poeti Italiani n°3, a cura di Walter Siti (Einaudi 1984), Madrid (Corpo 10 1987), (Stampa Duemilanove 2013), premio Russo-Pozzale, e Magnificat. Poesie 1969-2009 (PuntoaCapo 2010), premio Montano, fino ai più recenti Anatomie in fuga (Donzelli 2016), introduzione di Maurizio Cucchi, e Le perle di Loch Ness (Arcipelago Itaca 2019). Presente in antologie, fra le quali Il pensiero dominante, poesia italiana 1970-2000, a cura di Franco Loi e Davide Rondoni (Garzanti 2001), e Antologia di poeti contemporanei – Tradizioni e innovazioni in Italia, a cura di Daniela Marcheschi (Mursia 2016). Tra le traduzioni, Chronic hearing, 200 testi tradotti in inglese (Chelsea, New York, 2014). Il suo romanzo più recente è Connivenza amorosa (Grego&Greco 2016).

Ugo Magnanti ha pubblicato diverse opere di poesia, tra le quali, più recentemente, l’autoantologia Il nome che ti manca (peQuod 2019), con note di Carlo Bordini e Rino Caputo, il poemetto in ‘stanze’ L’edificio fermo, con prefazione di Antonio Veneziani e una nota di Cristina Annino (FusibiliaLibri 2015), e la plaquette Ciclocentauri, con tavole di Gian Ruggero Manzoni (FusibiliaLibri 2017). Fra le curatele Quanto non sta nel fiato, tutte le poesie della poetessa serba Duška Vrhovac, prefazione di Ennio Cavalli (FusibiliaLibri 2015), Sogni di terre lontane, di Gabriele D’Annunzio, con prefazione di Pietro Gibellini (Scoprirenettuno 2010). Fra le tante presenze a manifestazioni di poesia, nel 2012 ha partecipato al 49° “Festival internazionale degli scrittori di Belgrado”.

Fausto Ciotti compositore e polistrumentista, ha realizzato numerosi album discografici come autore, arrangiatore ed esecutore, tra gli altri: Eighth Note, Passages, Goes the Mind, Spagna e Italia nel XIX° Secolo, abbracciando generi dalla musica classica al jazz alla world music. Da quasi quaranta anni svolge la sua attività concertistica in Italia e all’estero (Germania, Belgio, Svizzera), sia come solista che come membro di formazioni di varia estrazione. Ha partecipato alla realizzazione di diversi programmi radiofonici e televisivi della RAI e di altre emittenti radiotelevisive nazionali.

Maria Luisa Bigai, regista, attrice, performer, di esperienze approfondite e molteplici, specie di teatro musicale, conduce la cattedra di interpretazione scenica e discipline teatrali al conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli.

PRIMA TRACCIA AUDIO CD (Chitarra: Fausto Ciotti, voci: Testimone insulare: Maria Luisa Bigai; Ciclista essenziale: Ugo Magnanti; Una bruxa: Cristina Annino)

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