Fotografia di Nicolò Puppo
In esergo a Limonov (Adelphi 2012), uno dei libri più conosciuti di Emmanuel Carrère, è riportata una frase di Vladimir Putin: “Chi vuole restaurare il comunismo è senza cervello. Chi non lo rimpiange è senza cuore”. Si tratta di parole che oggi, nello scenario bellico in Ucraina, risultano cariche di una valenza attuale e contemporanea, se si prende in considerazione la distinzione che emerge da una conversazione tra Fabio Pusterla e Cristiano Poletti. Attuale, perché potrebbero fornire una spiegazione immediata al pubblico a proposito dell’espansionismo della Russia putiniana. Contemporanea, perché inserisce le dinamiche sopra citate all’interno di una spiegazione storiografica: l’espansionismo della Russia putiniana è legittimato dalla volontà di restaurare la memoria di assetti geopolitici del passato. Oltre a questo elemento, la frase colpisce per il cortocircuito semantico che propone: la memoria del passato è contraddittoria. Una contraddizione che è radicata nella definizione degli immaginari, a causa di elementi che potrebbero non essere accettati nel presente. Risulta quindi importante risignificare alcuni elementi del passato per adeguarli alle necessità del presente, e ottenere una legittimazione che nel presente risulta difficile da trovare. Una pratica dettagliatamente descritta da Eric J. Hobsbawn ne L’invenzione della tradizione (Einaudi 2002). Si tratta infine di una sofisticazione della memoria che permette di collegarsi a delle origini pure e “indistinte”, con riferimento alle teorie di Ernesto de Martino, in particolare ne La fine del mondo (Einaudi 2019).
La memoria del passato serve quindi alle necessità del presente, per definirne traiettorie di azione. L’opera di sofisticazione ne ripulisce gli elementi contraddittori e inaccettabili per il presente stesso. Il recente libro di Cristian Zinfolino, Made in URSS (Edizioni del Faro 2022) sembra muoversi in questa ottica, proponendo un legame forte con l’idea della scoperta di nuovi orizzonti sensuali in una situazione di spaesamento. L’opera è ispirata principalmente dalle vicende personali dell’autore, che ha vissuto un periodo in Russia, fondamentale per la sua esperienza biografica. Il testo si apre in una dimensione quasi onirica, che fa il paio con l’idea dell’abbandono, seppur temporaneo, della terra d’origine operata dallo sradicato Io poetico. In questa nuova nazione sconosciuta, l’autore subisce inevitabilmente il fascino dell’Unione Sovietica, ripulita dagli elementi contraddittori e inaccettabili. Si tratta di una nostalgia endemica, definita anche a partire da un corredo culturale personale e accademico dell’autore. Il testo si presenta come un poema, un’epica personale in cui i numi tutelari sono le figure più importanti del Pantheon immaginifico sovietico, come per esempio i cosmonauti delle prime esplorazioni spaziali. Zinfolino, in virtù della sua formazione da linguista e interprete, rende conto di questo immaginario anche dal punto di vista linguistico, alternando il russo all’italiano, in un’intelaiatura efficace, di impatto visivo. La memoria che il libro definisce è quella delle persone sradicate non solo dalla loro terra, costrette a fare da pendolari lungo ancoraggi semantici molteplici e provvisori. La memoria definita nel libro permette di accettare un oscillare esplorazione di nuovi confini sensuali, che nella condizione dello perdita reclamano un ruolo che prima era sconosciuto oppure fatto tacere. Una memoria, infine, che è indipendente nella misura in cui il corpo reclama una nuova dimensione di significato.
da Made in URSS (Edizioni del Faro 2022)
Il corpo ha una memoria indipendente:
se analizziamo la parola indipendenza
avremo la soluzione antropofisica
di non subordinazione.
Il corpo che danza vive in quel confine sottile
tra movimento voluto e insorto,
in un futuro tanto prossimo da essere indicativo
di un presente avveniristico.
La mente imbastisce e le membra definiscono
la carenza di uno spazio limitante
in cui muoversi diventa atto di ribellione.
Il mutamento è una condizione che si espande,
l’estensione muta il piano assiale
e vorrei che ti innamorassi di quella superficie
in cui ognuno può sentirsi libero di muovere
senza sembrare un estremista sovversivo.
La capienza del tempo è incomprensibile,
un flusso innaturale di cui non avremo padronanza –
È un compito differente quello del movimento
Impercettibile:
uno spostamento di peso schietto,
il corpo in manovre
che assecondano la gravità.
Le braccia si piegano, contorcono,
si inarca la schiena e l’equilibrio
diventa un desiderio da aiutare
ad assumere direzioni e popolare la capienza
di ogni estrema linea difensiva.
– Rompere le righe è il mio atto civile
sopravvivere come corpo naturale la mia necessità –
Vólto il vòlto e spazio s’apre spalancandosi
in questa dissolvenza che muta
in ferita di atto rituale: scavare, riesumare, ricalcare
per perdersi, prendersi, perdonarsi.
Volteggiare per restare vivi
non è distorsione, ma sovversione alla tensione,
eversione dell’egomatismo intrusivo.
Vólto il vòlto per comprendere quanto lo spazio s’apra
eliminando le differenze tra di noi.
*
Мы встречаемся уставшими и сонными.
Ci incontriamo stanchi e assonnati.
Ветер шоссе спешит в нашей кровати
Il vento dell’autostrada si riversa nel nostro letto
e ci copriamo gli occhi aprendo le narici
catturiamo i nostri odori per riconoscerci al buio.
Rimestiamo lenzuola come terra
indovinando baci nelle buche di labbra.
Мы меняющаяся природа,
Siamo natura in evoluzione,
вырастим ночь
facciamo crescere la notte
под постелями как под землей.
sotto il letto come sottoterra.
Дай мне голову положить на дюнах брюха.
Lasciami mettere la testa sulle dune del ventre.
Questa attesa permette alle bocche di liberare voci,
quelle dei pesci, quelle sotto gli scogli,
quelle nate tra le onde ripiegate a largo.
Ляжешь обратно в землю.
Sei di nuovo sdraiato a terra.
Во втором раунде ты уже ляжешь.
Al secondo round, sei già a terra.
Sono assolutamente sicuro, estremamente sicuro
della biancheria arresa al vento.
Sopravvivere resta pur sempre condizione umana,
ma un filo steso chi protegge?
Taglia e confina ogni cambio di stagione.
Sono rimasto fermo con la matita in mano
pensavo di ridisegnare il tuo volto alla luce del sole.
Близко-близко
Da molto vicino
губы вспоминают губы.
le labbra ricordano labbra.
Расстояние миграющих глаз
La distanza degli occhi migranti
в меняющихся лицах сезон;
nel cambio stagionale dei volti;
Цветение твоих ресниц;
la fioritura delle ciglia;
Осознание глубины ирисов
la consapevolezza della profondità dell’iride
сохраняющих воду для лучших дней
che riserva l’acqua per giorni migliori,
утешает меня.
mi calma.
Ti hanno visto sventolare una bandiera
oltre il confine tra terra e mare
tutto così soffuso da soffocare.
Ma vorrei tornare a vedere
i tuoi capezzoli svettanti
oltre le pianure del tuo ventre
nella stagione della semina.
Nei sentieri che conducono al sesso,
il canto si perde nelle valli
in un’eco che richiama il tuo nome
nella stagione dei monsoni:
Твой нос был замечен вверх:
Il tuo naso è stato visto rivolto verso l’alto:
четыре секунды, и мы больше не видели друг друга.
quattro secondi e non ci siamo più visti.
Ovunque, la campagna protegge.
***
Il blocco uno è al buio.
Non c’è luce necessaria per la neve
cadente sulle ciglia, su quel naso a punta
la cui direzione resta persa.
Non ci sono porte da bussare senza l’incontro
di un colpo di mano, ricercando quel calore minimo
un dolore leggero che resta silenzioso sulle nocche.
– Corri, stupido –
Cielo in scatola ed occhi raffazzonati per le stelle,
c’è una corsa infelice alle adozioni.
Affidano ad un bagliore l’altrove,
questo movimento stufo che monta sulle spalle
come un figlio che gioca al gigante
scoperchiando tetti, stanando i nemici.
– Corri, stupido –
C’è una strada che esce fuori dal blocco,
una lingua che lecca gli steli d’erba rimasti,
spie o guardie, si intuirà dalla domanda:
– Credi in dio? – gelo candido davanti alla legge
– Non sono comunista! – le stelle cadono barbare.
La gente selvaggia non mi spaventa,
le porte, tenetele nascoste.
Non fateli entrare,
non fatemi addormentare
– Corri, stupido –
Очень скоро будет город-призрак.
Molto presto sarà una città fantasma.
Воркуту зэки строили
Gli zek hanno costruito Vorkuta,
они сейчас по тундре, по железной дороге,
adesso sono nella tundra, nella ferrovia,
где мчится поезд «Воркута — Ленинград».
dove corre il treno “Vorkuta-Leningrado”.
Денег хотелось, и романтика где-то там играла
Volevo soldi e il romanticismo era a giocare là fuori, da qualche parte.
Чудо – это все же трюк
Un miracolo è pur sempre un trucco.
Собака с миской в одной квартире, сам — в другой.
Un cane con una ciotola in un appartamento, io in un altro.
На улице Стасовой, 18 числится два человека,
In via Stasova 18, ci sono due persone,
последний жилец оттуда летом еще приходил проведывать,
l’ultimo inquilino veniva qui a passare l’estate,
но сейчас давно его никто не видел.
Ma è molto tempo che non lo si vede in giro.
– Беги, дурак. –
– Corri, stupido. –
Cristian Kosmonavt Zinfolino è nato a La Spezia nel 1986. Laureato in Traduzione e Interpretariato in lingua russa, compie continue ricerche terminologiche e lessicali che portano a sperimentare il suo linguaggio poetico contaminandolo con arti visive e musicali. Dal 2010, performer della Compagnia Ordinesparso di Sarzana. Dal 2017, si affaccia sulla scena della poesia performativa e pubblicato diverse poesie su alcune riviste online come Neutopia e Inutile. Nel 2019 vince il secondo Premio Sinestetica di videopoesia con “Pugno di Mosche” e fonda il due di spoken music Cosmic Queers, con Alessia Cadeddu. Nel 2021 si distingue in numerosi concorsi guadagnandosi il secondo posto per la categoria di poesia orale a Bologna in Lettere con “Pinocchio”; finalista al Premio Guida Gozzano Monti per la categoria Poesia inedita con “Liturgia Italiana” e finalista al Premio Sanesi di poesia e musica con “Compendio di Groenlandia”. Sempre nel 2021, pubblica sulla piattaforma Howphelia la sua prima serie di videopoesie e libro intitolata “Genere Umano”. E possibile trovarlo su Facebook e Instagram come kosmonavt1986.