Fotografia di Dino Ignani

da Le campane (Einaudi 2022)

E se il punto di fuga sfonda il disegno
e lo diserta senza rigore
dove muore la prospettiva?
Si dispera, la figura, si ribella a se stessa
per saperlo, disfarsi è la sua resistenza.
«Un punto solo m’è maggior letargo
tutto il resto lo so e non lo so
resto in questo sospesa, in nessun luogo visto
congiunta all’incompiuto, muta, immersa».

*

Forse non affioro in questo suono, ciò che sono
vuole entrare nel paesaggio, l’occhio
trasuda desiderio – come è sola la vista.
Dal tempo dove tutto muore sale l’immagine
una misericordia. La colpa
è rimanere in me senza volere
appesa a una corda vocale a rapire un’orma
vederla passare nell’attimo, chiamarla
fare senza.

Silvia Bre è nata a Bergamo nel 1953. Vive da molti anni a Roma. Da Einaudi ha pubblicato Le barricate misteriose (2001), Marmo (2007), La fine di quest’arte (2015) e Le campane (2022), nonché tre volumi di traduzioni da Emily Dickinson: Centoquattro poesie (2011), Uno zero piú ampio (2013), Questa parola fidata (2019).

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