Escono oggi su Poesia del nostro tempo due poesie tratte da Schegge di Polonia di Mathias Énard, sesto libro pubblicato da Nervi Editore.

La longue plaine polonaise, blanche, insoupçonnable
S’étend sous sa couverture grise.
De la Pologne nous n’aurons rien vu
Tour à tour assombris et aveuglés.
Comme cet espion t’observe après la douche
(Autre blancheur tachetée ; il pleut de tes seins, il ruisselle de ton pubis)
Remettre tes vêtements:
Son désir se voile de coton, il ignore
Le goût de cette eau qui a emporté
L’odeur de ton corps.
«Tes jets forment un jardin, où sont des grenadiers,
avec les fruits les plus excellents,
les troènes avec le nard;
Une fontaine, des jardins,
une source d’eaux vives,
des ruisseaux du Liban.»
Le voyageur ne connaît pas plus le voyage
Que l’amant
Les lèvres de l’aimée.

La lunga pianura polacca, bianca, insospettabile
si stende sotto la sua coperta grigia.
Della Polonia non avremo visto niente
ora offuscati ora accecati.
Come questa spia ti osserva dopo la doccia
(altra bianchezza pezzata; piove dai tuoi seni, gocciola dal tuo pube)
rimetterti i vestiti:
il suo desiderio si vela di cotone, ignora
il sapore di questa acqua che ha portato via
l’odore del tuo corpo.
«I tuoi zampilli formano un giardino, dove si trovano melograni,
con i frutti più buoni,
i ligustri con il nardo;
una fontana, giardini,
acque che sgorgano,
ruscelli del Libano».
Il viaggiatore non conosce il viaggio
più dell’amante
le labbra dell’amata.

*

Des filaments de givre entre les pieds,
Les chaises de la place du Ghetto de Cracovie
Attendent qu’on s’y assoie.
Le temps est une araignée blanche
Dont rien ne trouble l’obstination
Et ce soir à l’hôtel,
Dans la grande chambre des combles
Aux lits de bois J’observerai avec terreur
La jeunesse de ton corps.

Filamenti di brina fra i piedi,
le sedie della piazza del Ghetto di Cracovia
aspettano che le occupiamo.
Il tempo è un ragno bianco
indisturbato nella sua ostinazione
e stasera in hotel,
nella grande camera dai letti in legno
nel sottotetto
osserverò con terrore
la gioventù del tuo corpo.

Mathias Enard è nato nel 1972. Dopo essersi formato in storia dell’arte all’École du Louvre, ha studiato arabo e persiano. Dopo lunghi soggiorni in Medio Oriente, nel 2000 si stabilisce a Barcellona, dove collabora a diverse riviste culturali. All’attività di professore di arabo all’università autonoma di Barcellona affianca quella di traduttore. Fra le sue opere ricordiamo Breviario per Aspiranti terroristi (Nutrimenti), Zona (Rizzoli), Parlami di battaglie, di re e di elefanti (Rizzoli), Via dei ladri (Rizzoli), L’alcol e la nostalgia e La perfezione del tiro (Edizioni E/O). Con Bussola (Edizioni E/O) ha vinto il premio Goncourt e il Von Rezzori ed è stato finalista al Man Booker International prize e al Premio Strega Europeo.

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