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Dalla prefazione di Ilaria Guidantoni

Périer “poeta della poesia”, è questa la definizione per presentare al pubblico italiano un poeta dimenticato, vissuto forse troppo poco e in un’epoca così di passaggio nonché sotto un uragano che non è riuscito ad incidere sulla pietra il proprio nome. […] Così ci appare questo poeta ragazzino, la cui vena ribelle è leggera e profonda e il suo anticonformismo non è necessariamente contro ma al di là, anche delle mode delle avanguardie e delle rivoluzioni. Nella sua poesia si sente l’eco di Mallarmé e Rimbaud, e in questo senso Périer, un poeta quasi involontario, offre una poesia che non è né lirica estetica, né costruita, né dissoluzione cercata. Una raccolta sorprendente per novità e spirito anticonformista, dove alla realtà quotidiana si contrappone un gesto poetico che svela mondi nascosti e accende di fuoco l’immaginazione. […] Ci appare come una sorta di meteora, dalla forza ascensionale morale che attraversa la cultura belga negli anni in cui si assiste a una polarizzazione fra il Simbolismo da una parte e le avanguardie dall’altra. Périer dal canto suo guarda al Simbolismo non come a un movimento, una scuola ma una disposizione del cuore incarnata da Rimbaud che in qualche modo va al di là della letteratura stessa. Egli è simbolista alla Mallarmé e modernista allo stesso tempo, unendo un lato ironico, senza mai concedersi alle mode del tempo. La sua poesia è la ricerca di un assoluto intimo. Interessante la corrispondenza con Jean Paulhan che si mostra esigente e non manca di ricordare al suo giovane discepolo che “cantare è anche una sorta di imbroglio” e che il soprannaturale “è terribilmente difficile”. La poesia di Périer è immensa nella sua semplicità che a tratti può sembrare banale e che forse è più da ascoltare che da decifrare. Certa poesia contemporanea rispetto a quella classica è l’esatto contrario dell’arte: la si vive non la si spiega.

Da Carmi (Lorenzo de’ Medici Press 2023), traduzione di Ilaria Guidantoni

Una marea notturna

La mia camera conserva al centro una virtù ghiacciata
questa sera d’inverno sono il suo più rude nemico.
Ma attingo una fame di vittoria e di grida
nel silenzio stesso in cui è affondata.

Senza paura, senza gioia, con una voce misurata,
matura e nutriente alla maniera dei frutti,
dico che il mio poema è felice della notte.
Si forma e sale con un rumore da esercito.

Per questo dio che risuona d’una fame eccessiva
scateno nell’ombra alzando la mano
una festa molto studiosa e ardente;
va bene. Spengo la lampada e stringo i denti:
la mia camera si solleva. Con l’alba, i venti
gonfiano la vela. E noi partiamo nella tempesta!

Une marée nocturne

Ma chambre garde au coeur une vertu glacée
ce soir d’hiver je suis son plus rude ennemi.
Mais je puise une faim de victoire et de cris
dans le silence même où elle est enfoncée.

Sans peur, sans joie, avec une voix mesurée,
mûrie et nourissante à la façon des fruits,
je dis que mon poème est heureux de la nuit.
Il se forme et il monte avec un bruit d’armée.

Pour ce dieu résonnant d’une excessive faim
je déchaîne dans l’ombre en élevant la main
une très studieuse et très ardente fête;
c’est bien. J’éteins la lampe et je serre les dents:
ma chambre se soulève. Avec l’aube, les vents
enflent la voile. Et nous partons dans la tempête!

 

Allusione ai poeti

Desideroso di trattenere l’estate nella mia dimora
uccido una lepre grassa e la porto nella dispensa.
Il gusto della stagione vi si nasconde tutto intero
con l’odore dell’erba e le sue voci migliori.

Senza dubbio, questo tesoro sarà presto saccheggiato
e come dalle uve le mosche violente
nasceranno con un manto oggi raggiante.
– Ma è una lezione che non si può dimenticare.

Poiché, amico mio, se implori i poeti,
ti riveleranno feste pericolose:
che attingono nella loro memoria una viva bellezza,

compongono versi nei quali brilla la sofferenza
e mostrano, orgogliosi della loro grande opulenza,
qualche poema cupo come una lepre uccisa.

Allusion aux poètes

Désireux de tenir l’été dans ma demeure
je tue un lièvre gras et l’emporte au cellier.
Le goût de la saison s’y cache tout entier
avec l’odeur de l’herbe et ses voix les meilleures.

Sans doute, ce trésor sera bientôt pillé
et comme des raisins les mouches violentes
naîtront dans sa fourrure aujourdh’ui rayonnante.
– Mais c’est une leçon qu’on ne peut oublier.

Car, mon ami, si tu implores les poètes,
ils vont te révéler de dangereuses fêtes:
puisant dans leur mémoire une vive beauté,

ils composent des vers où brille la souffrance
et montrent, orgueilleux de leur grande opulence,
quelque poème lourd comme un lièvre tué.

 

Un nuovo giorno

Tra le due del mattino
e il tempo
in cui il cuore
batte meno velocemente,

il giovane uomo si perde, s’esalta,
e il suo amore è sul mondo
come una cosa pericolosa.
Così il nuotatore che svela
un’anima calma e profonda
lasciandosi andare alle onde cave.
Così il giovane uomo insolente
si lamenta della vita
come se la rendesse migliore.

Tra le due del mattino
e il tempo
in cui il cuore
batte meno velocemente,

come se volesse più ardore
per il piacere di cui parlano gli uomini,
come se davanti alle loro felicità
apprezzasse la sua tristezza,
come se una grande speranza
gettasse su di loro una luce,
– vorrebbe conoscere il vuoto,
giudicare che era delizioso
o se sa delle cose migliori.

Tra le due del mattino
e il tempo
in cui il cuore
batte meno velocemente,

questo giovane uomo pieno di dolore
non si volge verso i sogni.
Che il suo orgoglio abbagliante,
radioso e nudo, lo protegga!
– Sposa in mezzo al mondo
la sua verità rude e brillante.
E si rallegra di insegnare
a quelli che ne decantano la dolcezza,
che ha trovato un tesoro freddo
in un paese in cui vanno le sue voci,

tra le due del mattino
e il tempo
in cui il cuore
batte meno velocemente…

Petit jour

Entre deux heures du matin
et le temps
où le coeur
bat moins vite,

le jeune homme se perd, s’exalte,
et son amour est sur le monde
comme une chose dangereuse.
Ainsi le nageur qui dévoile
une âme paisible et profonde
en se livrant aux vagues creuses.
Ainsi le jeune homme insolent
se désole de la vie
comme s’il la rendait meilleure.

Entre deux heures du matin
et le temps
où le coeur
bat moins vite,

comme s’il voulait plus d’ardeur
au plaisir dont parlent les hommes,
comme si devant leurs bonheurs
il appréciait sa tristesse,
comme si beaucoup d’espérance
jetait sur eux une lueur,
– il voudrait connaître le vide,
juger qu’il est délicieux
ou s’il sait des choses meilleurs.

Entre deux heures du matin
et le temps
où le coeur
bat moins vite,

ce jeune homme plein de douleur
ne tourne pas vers les rêves.
Que son orgueil éblouissant,
radieux et nu, le protège!
– Il épouse au milieu du monde
sa vérité rude et brillante.
Et il se réjouit d’apprendre
à ceux qui vantent sa douceur,
qu’ il a trouvé un trésor froid
dans un pays où vont ses voix,

entre deux heures du matin
et le temps
où le coeur
bat moins vite…

 

Il saggio umiliato

Ho rovinato il fanciullo del vostro cuore
(C’era bisogno di questa presenza triste?)
ma, fuggito, sorriso senza grandezza,
come provare che tutto questo Mondo esista?

– E tu, il mio corpo, fanciullo che abbandono,
attraverso tutti i tuoi sensi mostri i tuoi desideri!

– E tu, Saggezza, un poeta si stupisce
che per così poco si venga ad addormentarti.

Se Dio è morto negli uomini che ridono,
Necessità, tu proteggi le nostre arti.

Tanto peggio! Sono incantato della mia vita,
– e mi allungo in mezzo alla nebbia.

Le sage humilié

J’ai abîmé l’enfant de votre coeur
(Y fallait-il cette présence triste?)
mais, évadé, sourire sans grandeur,
comment prouver que tout ce Monde existe?

– Et toi, mon corps, enfant que j’abandonne,
par tous tes sens tu montres des désirs!

– Et toi, Sagesse, un poète s’étonne
que pour si peu l’on vienne t’endormir.

Si Dieu est mort dans les hommes qui rient,
Nécessité, tu protèges nos arts.

Tant pis! Je suis enchanté de ma Vie,
– et je m’étire au milieu du brouillard.

 

La scoperta dell’evidenza

La vita è semplice. Dico
che ne ignoriamo la grazia,
maschera trasparente, viso
ridicolo tu sorridi.
Tu, fratello dei campi, grazie:
la vita è a tua immagine.
Parla dunque, per essere come un saggio
dobbiamo essere più forti della noia

Rinchiudo le vecchie Muse,
poiché queste fanciulle hanno una scaltrezza
terribile e senza bellezza.

Presto in gabbia! – Quanto a me, esisto
e vedo con fierezza
che non si saprebbe essere tristi.

Ai giardini che io ho piantato

Découverte de l’évidence

La vie est simple. Je dis
que nous ignorons sa grâce,
masque transparent, visage
ridicule, tu souris.
Toi, frère des champs, merci:
la vie est à ton image.
Parle donc, pour être un sage
soyons plus forts que l’ennui

J’enferme les vieilles Muses,
car ces filles ont des ruses
terribles et sans beauté.

Vite en cage! – Moi, j’existe
et je vois avec fierté
qu’on ne saurait être triste

aux Jardins que j’ai planté.

Odilon-Jean Périer è un poeta belga di espressione francese nato a Bruxelles il 9 marzo 1901 e scomparso prematuramente a soli 27 anni. Nel corso dei suoi studi fonda numerose riviste (che avranno tutte la vita breve di un solo numero): La Lyre du potache, Hermès e Le Cénacle. Nel 1918 scrive, sulla falsariga di Jules Renard, un Petit Éssai de psychologie végétale, oltre a una raccolta di poemi in versi liberi che intitola La Route de sable. Su ispirazione di autori come Apollinaire e Cendrars e del Cubismo nel 1920 scrive il lungo poema Le combat de la neige et du poète e una raccolta di poesie, La Vertu par le chant; l’anno seguente termina la sua collaborazione con La Patrie belge e inizia quella col Mercure de France e con Signaux de France et de Belgique. Nel corso degli anni collaborerà anche con La Reinaissance d’Occident e Le Disque vert, della quale è animatore Franz de Hellens al quale si lega, oltre che con il giovane Henri Michaux che ha passato l’infanzia nella sua stessa strada a Bruxelles.

Ilaria Guidantoni giornalista fiorentina, scrittrice e traduttrice, vive tra Firenze e la Toscana, Milano e Tunisi. Si racconta come una mediterranea del nord che guarda al sud come l’altrove e nella vita racconta storia: le ascolta, le interpreta e le inventa. Viaggiare non è una passione ma uno stile di vita che inizia quando il dirimpettaio apre la porta e spalanca un mondo sullo stesso pianerottolo. Si occupa di temi legati alla cultura del Mediterraneo soprattutto della sponda sud e del mondo arabo: dialogo tra le religioni, movimenti femminili e femministi, tradizioni e cibo; rilettura della storia e dei linguaggi mediterraneiDopo gli studi classici, una laurea in Filosofia teoretica alla Cattolica di Milano e un Corso di Perfezionamento in Bioetica al Policlinico Gemelli di Roma (una tesi sul mito della Bellezza) si occupa per lungo tempo di relazioni istituzionali e progetti culturali. Tra gli ultimi lavori la traduzione, per la prima volta in italiano, e cura del Pasolini d’Algeria, Jean SénacRitratto incompiuto del padre (Oltre Edizioni, 2017) e della raccolta di poesie, lettere e scritti Jean Sénac Pour une terre possible (Oltre Edizioni, 2019); e la traduzione di Jean-Jacques Rousseau, Le fantasticherie di un viandante solitario (Ldm Press, 2022) Il 2 giugno del 2020 è uscito I giorni della peste 2.0 –riflessioni emozionali dal confinamento (Oltre Edizioni, 2020, solo in ebook, epub).

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