Un’opera che rappresenta, anzitutto, un cammino ideale attraverso paesaggi diversi e che, al contempo, approfondisce vari aspetti della scrittura e della composizione di poesie haiku. Questo è lo scopo che l’autore di questo manuale, Glauco Saba, si prefigge e mostra egli stesso al lettore sin dalle prime pagine di Haiku in cammino. Manuale per viandanti poeti (Ediciclo Editore 2023). Attraverso le modalità compositive peculiari della poesia haiku emergono profondi legami tra questa forma poetica e l’esperienza del cammino. Cammino inteso non solo e soltanto come uno spostarsi da un punto A a un punto B, ma soprattutto come viaggio, ossia come costante e profonda identificazione di quest’ultimo nella specifica condizione esistenziale di essere–nel–mondo. Questo stesso modo di concepire la vita era evidente già nel maestro Matsuo Bashō (1644–1694) ed è espresso chiaramente anche nell’incipit del suo testo più famoso: Lo stretto sentiero verso il profondo Nord (Oku no hosomichi):

“Il sole e la luna sono eterni viandanti del cielo, anche gli anni vengono e vanno. Per chi passa la vita governando un battello sull’acqua o conducendo un cavallo lungo la strada, ogni giorno è un viaggio e il viaggio è casa. Sin dai tempi remoti vi fu chi terminò i suoi giorni in cammino: anch’io sono stato preso a mia volta dal desiderio di viaggiare con il vento che porta le nuvole (…)”

Saba, in tal modo, si propone il precipuo compito d’iniziare, insieme al fruitore della sua opera, un vero e proprio cammino letterario sulle orme dei grandi maestri del genere haikai. Ma c’è di più: ciascun capitolo si chiude con delle proposte di esercizi, le quali hanno l’intento di invitare il lettore a fissare sulla carta le impressioni e le emozioni attraverso tale forma poetica. Haiku in cammino, dunque, si presenta come un manuale dai tanti piani di lettura e dalle diverse valenze: a testimonianza di questo è degno di nota anche il dato di fatto che l’autore abbia inserito e disseminato nel testo, in modo armonioso e contestualizzato nel discorso che egli porta avanti, anche una piccola antologia dei più famosi haiku degli autori classici, ne riporto qualcuno a mo’ di esempio:

 

questo sentiero

nessuno lo percorre –

sera d’autunno

(Bashō)

 

*

 

sole d’inverno –

gelata, sulla sella,

la mia ombra

(Bashō)

 

*

 

sfugge le reti

sfugge ai pescatori –

luna sull’acqua

(Buson)

 

Tuttavia, a questo importante e numeroso gruppo di haiku classici, Glauco Saba ha affiancato anche alcune poesie haiku di autori moderni e contemporanei in base all’affinità e alla sensibilità poetica che maggiormente risuonano con egli stesso. Tali haijin sono per lo più occidentali, come se Saba avesse voluto dar risalto alla vitalità e alla versatilità del genere haiku anche oltre la tradizione e i confini del Giappone:

 

vai sempre dritto,

poi gira dove troverai

un pesco in fiore

(Richard Wright)

*

pellegrinaggio –

mi accompagna in silenzio

la mia ombra

(Maria Laura Valente)

*

senza più forma

nella luce serale:

i monti d’autunno

(Luca Cenisi)

 

Ancora: le sensazioni e le emozioni suscitate nell’autore, durante le sue escursioni poetiche nella natura (ginkō), le ritroviamo di frequente inserite nel manuale in forma di haibun. Questi “scritti haikai” trovano la propria ragion d’essere, come del resto dichiara lo stesso Saba nell’introduzione al volume, nell’approfondire il rapporto tra l’autore e il paesaggio circostante. Nascono così capitoli specifici dedicati esclusivamente ai diversi contesti naturalistici: gli haiku in montagna, quelli lungo il fiume, haiku di mare, di giardino e, insospettabilmente, trovano posto, in un capitolo ad hoc, anche gli haiku in città:

 

seduto al bar –

l’umanità cammina

sulla mia ombra

(Glauco Saba)

 

Il connubio tra poesia haiku e cammino, inteso, come abbiamo già detto, anche come viaggio interiore oltre che esteriore, trova un altro punto di contatto nel percorso che ogni scrittore di haiku si trova ad affrontare: il cammino, al contempo personale e poetico, che l’individuo–poeta pone in essere per identificarsi completamente con la natura che lo circonda.

Haiku in cammino, a conti fatti, è un invito a incamminarsi verso il sentiero del fūryū: Glauco Saba è come se prendesse per mano il lettore, mostrandogli le meraviglie insite e connaturate al genere poetico dello haiku. Un manuale che, tra le altre cose, mira a spronare il fruitore di quest’opera a una maggiore consapevolezza del proprio percorso di vita, invogliandolo, prima di tutto, a guardare attentamente dentro di sé attraverso questi “testi–molecola” tanto brevi quanto intensi.

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