Negli ultimi mesi ci si è illusi di poter finalmente tirare un respiro di sollievo facendo uscire la poesia dagli schermi del pc, dove per mesi era rimasta segregata: autori ed editori hanno visto la fine dell’incubo costituito dalle presentazioni online, con le loro inquadrature fisse e depressive sui volti dei partecipanti, mentre le librerie alle spalle dei presenti tentavano di misurare, più che la caratura intellettuale dei presenti, le dimensioni, in una sorta di competizione fallica. Ci si era illusi insomma che tutto ciò fosse realmente finito, per la felicità non solo dei suoi protagonisti (sempre più frustrati da questo strazio egoriferito), ma soprattutto di chi la poesia poi dovrebbe leggerla, acquistarla, farne un’esperienza personale; processi impossibili nelle modalità che abbiamo imparato a conoscere, in cui il pubblico non può che rimanere estromesso, come se il fatto non lo riguardasse, mentre i più accorti hanno scoperto che ogni ‘like’ non corrisponde al numero di copie vendute.

Difatti nei mesi del primo lockdown si è assistito a un’incalcolabile proliferazione di contenuti online riguardanti la poesia, così come avvenuto per altre forme artistiche che (a ragione) hanno tentato di ribadire la propria esistenza in una società che invece volgeva lo sguardo altrove, la quale con un’inedita, indiscutibile e crudelissima chiarezza decretava (in tutti i sensi) come in una situazione di tale emergenza fosse indispensabile una scrematura tra i bisogni e le capacità individuali, incasellando il tutto in base ai due binomi del “produttivo/utile” e “improduttivo/inutile”. Ora, se una certa fierezza può portare a difendere la propria inutilità, cosa che un lettore di Bataille o un nostalgico decadente potrebbe fare, chiunque sia dotato di un minimo senso di pragmatismo (quello necessario quantomeno a sopravvivere) difenderà piuttosto il proprio diritto di incidere, di lasciare una traccia sul mondo, poiché la vera ‘inutilità’ mira a ribaltare il quotidiano, non a farne cronaca e storytelling – che sono le armi di chi monopolizza il discorso mediatico per farsi prodotto a scadenza di consumo emotivo, cosa che ha sancito il successo degli opinion leader degli ultimi mesi (e, anche nel nostro piccolo, qualcuno è sempre tristemente tentato dalle luci a led della ribalta).

È indiscutibile che la poesia, in queste condizioni, non possa aspirare altro che al ruolo di prodotto hobbystico o passatempo, come è inevitabile per tutte quelle attività che necessitano di luoghi e attori specifici per funzionare davvero; cantare sui balconi, fare addominali sul pavimento, leggere poesie in webcam sono tutte false-azioni che nascondono a fatica un indescrivibile disagio. Pur trattandosi di una situazione momentanea e dovuta, l’unico rischio da scongiurare è quello di vincolarsi a una comoda abitudine: lo schermo non può che riflettere le nostre parole senza possibilità di smentita, azzerando il rischio di confronto che molti autori percepiscono come un pericolo per la propria autorevolezza. Si può dire, in queste condizioni, ciò che si vuole della poesia, tanto di poesia non si tratta più; si parla come per alzare un dito e far presente che sì, ancora ci siamo, mentre i canali di discussione si restringono favorendo solo alcuni, e sempre più si oscura l’operato dei pericolosi eversori dell’arte senatoria – così di tutto l’archivio e l’attività degli amici del Centro di Poesia di Bologna è rimasto, mentre sto scrivendo, questa schermata. Bisognerà lavorare, quando tutto ciò terminerà davvero, per risollevare una situazione di massimo appiattimento, aprendo finalmente le recinzioni dei comitati, dei gruppi virtuali che replicano un formalismo burocratico e partitico avvilente, considerata la quasi nulla incidenza della poesia nel mercato editoriale odierno, soprattutto quando tenta un’incursione forzata nel dibattito comune con antologie e prodotti di dubbio gusto (adottando in tutto e per tutto le logiche consumistiche che denuncerebbe).

Che allora finisca presto l’era dei mortificanti dibattiti online, per piattezza analoghi ad alcuni seminari in cui altro non si fa che leggere il proprio copione in attesa del rinfresco finale. Ecco che tolto il dibattito e l’incontro con l’altro, della poesia rimane ben poco, se non la nostalgia del rinfresco.

 

Classifica

Al primo posto troviamo Emily Dickinson con La mia lettera al mondo (Interno Poesia 2019), volume a cura di Andrea Sirotti.
Gabriele Galloni è secondo con la selezione da L’estate del mondo (Marco Saya 2019). Terzo in classifica, Ivan Fassio da Il culto dei corpi (Raineri Vivaldelli Editori 2020). Marcello Marciani con Revucegne / Rovistamenti (puntoacapo 2019) è l’autore più letto nel mese di ottobre.

 

Tutta la classifica*

1. Emily Dickinson – Selezione da La mia lettera al mondo (Interno Poesia 2019)
2. Gabriele Galloni – Poesie da L’estate del mondo (Marco Saya 2019)
3. Ivan Fassio – Testi da Il culto dei corpi (Raineri Vivaldelli Editori 2020)
4. Nicanor Parra – Recensione di Alessandro Mistrorigo a L’ultimo spegne la luce (Bompiani 2019; a cura di Matteo Lefèvre)
5. Eleonora Nitti Capone – Testi inediti, poi contenuti in Primo fuoco (Musicaos 2019)
6. Rainer Maria Rilke – Selezione da Silenzio e tempesta. Poesie d’amore di Rainer Maria Rilke (Marco Saya Edizioni 2019; traduzioni di Raffaela Fazio).
7. Giorgio Caproni – Recensione di Aurora Castro a Genova di tutta la vita (San Marco dei Giustiniani 1997)
8. Rosaria Lo Russo – Saggio di Beatrice Achille a partire da Crolli (Battello Stampatore 2006)
9. Rosa Gallitelli – Poesie da Selva creatura leggera (Passigli 2015)
10. Giorgiomaria Cornelio – Poesie da La promessa focaia (Anterem 2019) e da Il detto e la carie (inedito) ne l’intervista di Carlo Selan

 

Superclassifica Show. I libri di poesia più venduti dagli editori piccoli e medi

2017

2018

2019

 

Poeti più letti nell’anno
Laura Marino 2017 – Inediti
Patrizia Vicinelli
2018 – Saggio di Davide Galipò
Simone Savogin 2019 – Poesie da Come farfalla (Mille gru 2018)

 

Poeti più letti del mese
Carlo Bordini maggio 2017. Poesie tratte da I costruttori di vulcani (Luca Sossella 2010)
Angela Bonanno
giugno 2017. Saggio su tutte le opere, a cura di Silvia Rosa
Domenico Brancale
luglio 2017. Inediti, poi pubblicati in Per diverse ragioni (Passigli 2017)
Giancarlo Sissa
agosto 2017. Poesie tratte da Persona minore (Qudulibri 2015)
Franco Arminio
settembre 2017. Poesie tratte da Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere 2017)
Hilà Lahav
ottobre 2017. Intervista e selezioni di inediti a cura di Biagio Guerrera
Marilina Ciaco
novembre 2017. Inediti
Laura Marino
dicembre 2017. Inediti
Elena Zuccaccia gennaio 2018. Poesie tratte da ordine e mutilazione (Pietre Vive 2016)
Gian Mario Villalta febbraio 2018. Poesie tratte da Telepatia (Lietocolle 2016), recensione di Carolina Rossi
Alberto Bertoni marzo 2018. Inediti
Francesca Martinelli aprile 2018. Poesie tratte da Ex voto di briganti, fate, santi, contadini (FrancoPuzzo 2017)
Pierluigi Cappello
maggio 2018. Poesie tratte da Le nebbie (Campanotto 1994/2003), saggio di Carlo Selan
Christian Tito giugno 2018. Inediti
Jonida Prifti luglio 2018. Inediti e intervista di Silvia Rosa
Noemi de Lisi agosto 2018. Poesie tratte da La stanza vuota (Ladolfi 2017)
Gabriele Galloni settembre 2018. Poesie tratte da Creatura breve (Ensemble 2018)
Vittoriano Masciullo ottobre 2018. Poesie tratte da Dicembre dall’alto (L’Arcolaio 2018)
Gaia Ginevra Giorgi novembre 2018. Poesie tratte da Manovre segrete (Interno Poesia 2017)
Adriano Spatola dicembre 2018. Saggio di Giovanni Fontana
Irene Paganucci gennaio 2019. Inediti
Simone Savogin febbraio 2019. Poesie tratte da Come farfalla (Mille gru 2018)
Francesca Mazzotta marzo 2019. Inediti
Enrico Marià aprile 2019. Poesie tratte da I figli dei cani (Puntoacapo 2019)
Federica Fiorella Imperato maggio 2019. Poesie tratte da Geografie interiori (Aletheia 2018)
Marijana Sutic giugno 2019. Intervista di Silvia Rosa, poesie inedite
Emilio Rentocchini luglio 2019. Poesie tratte da 44 ottave (Book editore 2019)
Tommaso Grandi agosto 2019. Inediti da Alla furia, con una nota di Rossella Renzi
Giovanni di Altavilla settembre 2019. Intervista a Lorenzo Carlucci e Laura Marino sulla riscoperta de Architrenius (Carocci 2019)
John Giorno ottobre 2019. Intervista di Domenico Brancale
Eleonora Nitti Capone novembre 2019. Inediti, poi contenuti in Primo fuoco (Musicaos 2019)
Emily Dickinson dicembre 2019. Poesie da La mia lettera al mondo (Interno Poesia 2019)
Raffaela Fazio gennaio 2020. Poesie da Tropaion (Puntoacapo 2020)
Luca Gilioli febbraio 2020. Inediti
Ivan Fassio marzo 2020. Poesie da Il culto dei corpi (Raineri Vivaldelli Editori 2020)
Francesco Benozzo aprile 2020. Selezione da Poema dal limite del mondo (Kolibris 2019)
Rosaria Lo Russo maggio 2020. Saggio di Beatrice Achille a partire da Crolli (Battello Stampatore 2006)
Faruk Šehić giugno 2020. Intervista di Christian Sinicco a partire da Ritorno alla natura (LietoColle 2019)
Giorgia La Placa luglio 2020. Poesie inedite
Giorgiomaria Cornelio agosto 2020. Intervista di Carlo Selan e poesie da La promessa focaia (Anterem 2019)
Gabriele Galloni settembre 2020. Poesie da L’estate del mondo (Marco Saya 2019)
Marcello Marciani ottobre 2020. Poesie da Revucegne / Rovistamenti (puntoacapo 2019), recensione di Christian Sinicco

* Per la classifica vengono presi in considerazione i post più letti nell’ultimo anno su Poesia del nostro tempo, nonché quelli dell’ultimo mese. I dati di lettura si riferiscono alla visita diretta all’articolo di un utente singolo (eventuali altre letture dello stesso utente non vengono prese in considerazione).

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