Fotogramma da L’asso nella manica (Ace in the Hole) di Billy Wilder (1951)

Chiunque entri nel circolo vizioso della scrittura ha un solo obiettivo: pubblicare il proprio libro. Chi dice diversamente (esempio: “bisogna scrivere per sé stessi”) è in malafede o semplicemente non ha problemi nel farlo. Per chi come me viene dalla profonda provincia e non ha avuto la possibilità (o la voglia) di studiare in una grande centro, in cui l’aggregazione di persone del settore è fondamentale – Bologna, Milano, Roma, Napoli le città in cui si è formata la maggior parte dei poeti più noti – è costretto a contare sulle sue scarse disponibilità. Certo, ogni angolo di provincia ha ormai le sue case editrici, ma è altrettanto evidente che pubblicare con piccoli editori non affermati nell’ambiente equivalga a stampare, niente di più. Quando si parla di ‘stamperie’, in senso dispregiativo, certamente si sbaglia: in fin dei conti si tratta di persone che producono libri in un contesto umano sempre meno abituato a leggere poesia. Potrebbero essere degli eroi o dei kamikaze, ma ciò resta, fondamentalmente, un fatto che non riguarda chi giudica da fuori, cioè chi non investe i propri quattrini.
Giudicare il lavoro dell’editore, per quanto riguarda la promozione del proprio libro, non ha senso se si conoscono a monte le disponibilità o (per dirla con una metafora oggi tristemente bellica) la sua forza di fuoco. Va da sé che chi sceglie un editore sia consapevole del suo metodo di lavoro e del modo in cui può muoversi nel mercato, e se un autore sceglie un editore che non può muoversi per nulla, ha già scelto il destino del suo libro. Ma quali editori di poesia hanno la possibilità e la forza di muoversi? Pochissimi: sono quei libri che ovunque tu vada, da Palermo a Trieste, trovi nelle librerie. Soluzione semplice e utopistica: le case editrici dovrebbero avere sovvenzioni statali per garantire la distribuzione. Sogno, ovviamente, impossibile. Per questo, a te che scrivi poesia, voglio ribadire alcune semplici cose.
Hai pubblicato il tuo libro. Step successivo: sai che per far arrivare il tuo libro stampato a Siracusa fino a Padova devi inventare qualcosa. Sei una persona facoltosa: organizza una presentazione a minimo cinquecento chilometri da casa, prendi uno di quei maledetti costosissimi treni, paga l’albergo, finisci la serata vendendo due copie su quindici presenti, ripeti la cosa fino a esaurimento fondi e magari chiamalo ‘tour’. Se non hai contatti, o i tuoi contatti non ti aiutano perché hanno di meglio da fare, entrerai direttamente nel vortice della frustrazione. Osserva il mondo ribaltato dei tuoi amici che pubblicano romanzi: a una settimana dall’uscita del libro sono già dappertutto, su Repubblica, su La Lettura, su Robinson, su Minima&Moralia, sui manifesti in autostrada, con una rapidità tale che ti viene il dubbio se gli autori delle recensioni abbiano davvero avuto modo di finire il libro prima di scriverci su. In effetti non scrivono nulla di che: la trama abbozzata, due considerazioni nebulose che veramente si potrebbero fare anche leggendo le prime dieci pagine. Ma la verità è che quei libri girano. Loro hanno l’ufficio stampa, capisci? Gente che lavora per inviare il tuo libro a gente che sicuro, garantito, scriverà su di te in meno di una settimana. Una cosa incredibile, non è vero?
Invece tu, che mi leggi, hai scritto magari decine di recensioni, tutte approfondite, hai speso gratuitamente il tuo tempo per cercare quella citazione giusta, hai ripreso in mano i saggi di quelli bravi bravi che fanno i professori all’università (o che vorrebbero farlo), hai scritto gli articoloni dedicando cinque righe per autore, così nel post su Facebook li puoi taggare tutti e cinquanta… ma niente, devi lavorare su quelli giusti. Devi sfruttare l’egocentrismo di quelli per farti vedere, perché è questo il metodo, l’unico da sempre funzionante. Oppure se vincessi il dottorato? Ti cercherebbero per un articolo su rivista scientifica in cui parli della loro opera, ricambierebbero con una vittoria al premio di poesia. Ma tu, che mi leggi, non hai saputo (o voluto) giocare con l’asso nella manica, e quindi non ti devi nemmeno lamentare. Vorresti vendicarti sparando a zero contro qualcuno di quelligiusti? Se scrivere poesia ti porta certi tipi di malanni, è meglio che tu ti dedichi ad altro. Se invece hai scelto di non fare distinzioni, e hai deciso che la poesia sarà finalmente la chiave per farti accettare dagli altri, per essere elogiato, allora inizierai a elogiare tutti gli altri, perché sono tutti, tristemente, sulla tua stessa barca. E il tuo nome comparirà dentro qualche locandina, quelligiusti ti inviteranno agli eventi, farai parte di importanti antologie, anche se non ti piace una sola riga delle cose che scrivono. I tuoi profili social sono pieni di contenuti sempre equilibrati, non ti scomponi mai, parli sempre benissimo degli altri, condividi e leggi le poesie di quelligiusti, quando pubblicano i loro pensieri (anche classisti, anche banali, anche frustrati, perché più si sale e più ci si avvicina a quella frustrazione di chi non ha niente e che dicevamo prima) metti like e lo ritogli e lo rimetti perché così fai sentire due volte la tua presenza, il tuo sostegno a quello che chiami ‘maestro’ e che invecchiando ha di nuovo bisogno di sostegno come ne hai bisogno tu, rivivete entrambi l’insicurezza di un’adolescenza infinita.
La strada un po’ più lunga prevede che tu crei una tua scuderia: devi ‘fare rete’, ‘tessere rapporti’, in modo tale da moltiplicare le condivisioni. Quando scrivi le tue cose chi ti vuole bene le diffonde, e tu devi fare lo stesso: dalla vetrina si passa al sistema degli specchi, uno riflette l’altro all’infinito, devi coltivare la tua socialità ed essere socievole con tutti. L’ansia da prestazione non è più per la qualità dei tuoi testi ma per la qualità dei tuoi approcci. È questa la perenne performance di cui devi preoccuparti. Congratulati con tutti e tutti faranno lo stesso, condividi tutti e tutti faranno lo stesso, opera secondo il principio del ‘like for like’ e controlla sempre le bacheche degli altri, non perderti nessuna uscita, nessun premio, nessun inedito buttato giù a mezzanotte dopo il terzo gin tonic. Quando vanno in polemica con qualcuno, ma fai attenzione che la polemica non sia contro uno di quelligiusti, prendi le sue parti, difendilo, contattalo in chat e parlate male di quello che la pensa diversamente da voi.
Ma tu non sei fatto per queste cose. Fai allora quello che puoi: apri un profilo Instagram, diffondi le tue cose, cerca di fare dei post interessanti. Ma dopo il terzo post ti rendi conto di essere diventato la vetrina di te stesso: ti riproduci tra gli alberi in campagna, le colazioni con frutta e caffè, il tuo libro si mette in posa su qualsiasi tavolino, mensola, letto, sedia-sdraio, acquisisce colori diversi a seconda della luce, ogni tanto pubblichi l’estratto della poesia bella, una tradizionale e una che sembra sperimentale. Perché il tuo libro non è diverso dalla scatola di merendine, dal televisore in offerta, dai pantaloni in vendita su Zalando, devi convincere tutti che va letto, è una merce come le altre che cerca il suo acquirente. Allora il tuo libro viaggia fino alle case degli amici poeti con il ‘piego libri’, ci mette due settimane ad arrivare e ti promettono che lo leggeranno. Ma nel frattempo sono usciti in dieci giorni altri dieci libri, e il tuo libro ti sembra una cosa scaduta, capita che una volta ogni due mesi qualcuno scriva due righe su di te sul blog di poesia che leggono quelli che scrivono poesia, gira la tua stessa foto in bacheca in un ripetersi assurdo e insensato, e non finirai, lo sai, tu che mi leggi, tra i libri benedetti dall’Indiscreto, perché non conosci nessuno dei grandi (e)lettori, e allora, se non riesci a farti leggere, perché lo fai? Perché magari, tu che mi leggi, finisci in questa classifica qui sotto. Gioisci!

Classifica

Cambio in vetta alla classifica: la recensione di Luca Mozzacchiodi all’Odissea (Crocetti 2020) di Nikos Kazantzakis balza al primo posto, scalzando le Poesie (1970-1983) di Salvatore Toma, antologia edita da Musicaos. Al terzo posto la poesia in sardo da Areputzu / Asfodelo di Mario Cubeddu, libro edito da Vydia. L’articolo più letto nel mese di febbraio è una scelta di componimenti da  Si resta sempre altrove (puntoacapo Editrice 2022) di Stefano Vitale.

Tutta la classifica*

1. Nikos Kazantzakis – Recensione di Luca Mozzachiodi a Odissea (Crocetti 2020)
2. Salvatore Toma – Anteprima editoriale di Poesie (1970-1983) (Musicaos 2020)
3. Mario Cubeddu – Anteprima editoriale di Areputzu / Asfodelo (Vydia editore 2021)
4. Gabriele Gabbia – Poesie da L’arresto (L’arcolaio 2020)
5. Adam Zagajewski – Saggio di Luca Mozzacchiodi e poesie da Guarire dal silenzio (Mondadori 2020)
6. Francisco Soriano – Poesie da La Via Lattea (Eretica Edizioni 2021)
7. Simone Cattaneo – Breve saggio di Andrea Donaera su Nome e soprannome (Atelier 2001) e Made in Italy (Atelier 2008)
8. Alessandra Carnaroli – Recensione di Andrea Conti su Poesie con katana (Miraggi edizioni 2019)
9. Fabio Maria Serpilli – Recensione di Manuel Cohen a Mal’Anconìa (puntoacapo Editrice 2021)
10. Vito Riviello – Recensione di Andrea Conti a Tutte le poesie (Edizioni open access dell’Università La Sapienza di Roma 2019)

Superclassifica Show. I libri di poesia più venduti dagli editori piccoli e medi

2017

2018

2019

2020

Poeti più letti nell’anno
Laura Marino 2017 – Inediti
Patrizia Vicinelli
2018 – Saggio di Davide Galipò
Simone Savogin 2019 – Poesie da Come farfalla (Mille gru 2018)
Gabriele Galloni 2020 – Estratti da L’estate del mondo (Marco Saya 2019)
Salvatore Toma 2021 – Anteprima editoriale da Poesie (1970 – 1983) (Musicaos 2020)

Poeti più letti del mese
Carlo Bordini maggio 2017. Poesie tratte da I costruttori di vulcani (Luca Sossella 2010)
Angela Bonanno
giugno 2017. Saggio su tutte le opere, a cura di Silvia Rosa
Domenico Brancale
luglio 2017. Inediti, poi pubblicati in Per diverse ragioni (Passigli 2017)
Giancarlo Sissa
agosto 2017. Poesie tratte da Persona minore (Qudulibri 2015)
Franco Arminio
settembre 2017. Poesie tratte da Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere 2017)
Hilà Lahav
ottobre 2017. Intervista e selezioni di inediti a cura di Biagio Guerrera
Marilina Ciaco
novembre 2017. Inediti
Laura Marino
dicembre 2017. Inediti
Elena Zuccaccia gennaio 2018. Poesie tratte da ordine e mutilazione (Pietre Vive 2016)
Gian Mario Villalta febbraio 2018. Poesie tratte da Telepatia (Lietocolle 2016), recensione di Carolina Rossi
Alberto Bertoni marzo 2018. Inediti
Francesca Martinelli aprile 2018. Poesie tratte da Ex voto di briganti, fate, santi, contadini (FrancoPuzzo 2017)
Pierluigi Cappello
maggio 2018. Poesie tratte da Le nebbie (Campanotto 1994/2003), saggio di Carlo Selan
Christian Tito giugno 2018. Inediti
Jonida Prifti luglio 2018. Inediti e intervista di Silvia Rosa
Noemi de Lisi agosto 2018. Poesie tratte da La stanza vuota (Ladolfi 2017)
Gabriele Galloni settembre 2018. Poesie tratte da Creatura breve (Ensemble 2018)
Vittoriano Masciullo ottobre 2018. Poesie tratte da Dicembre dall’alto (L’Arcolaio 2018)
Gaia Ginevra Giorgi novembre 2018. Poesie tratte da Manovre segrete (Interno Poesia 2017)
Adriano Spatola dicembre 2018. Saggio di Giovanni Fontana
Irene Paganucci gennaio 2019. Inediti
Simone Savogin febbraio 2019. Poesie tratte da Come farfalla (Mille gru 2018)
Francesca Mazzotta marzo 2019. Inediti
Enrico Marià aprile 2019. Poesie tratte da I figli dei cani (Puntoacapo 2019)
Federica Fiorella Imperato maggio 2019. Poesie tratte da Geografie interiori (Aletheia 2018)
Marijana Sutic giugno 2019. Intervista di Silvia Rosa, poesie inedite
Emilio Rentocchini luglio 2019. Poesie tratte da 44 ottave (Book editore 2019)
Tommaso Grandi agosto 2019. Inediti da Alla furia, con una nota di Rossella Renzi
Giovanni di Altavilla settembre 2019. Intervista a Lorenzo Carlucci e Laura Marino sulla riscoperta del poema Architrenius (Carocci 2019)
John Giorno ottobre 2019. Intervista di Domenico Brancale
Eleonora Nitti Capone novembre 2019. Inediti, poi contenuti in Primo fuoco (Musicaos 2019)
Emily Dickinson dicembre 2019. Poesie da La mia lettera al mondo (Interno Poesia 2019)
Raffaela Fazio gennaio 2020. Poesie da Tropaion (Puntoacapo 2020)
Luca Gilioli febbraio 2020. Inediti
Ivan Fassio marzo 2020. Poesie da Il culto dei corpi (Raineri Vivaldelli Editori 2020)
Francesco Benozzo aprile 2020. Selezione da Poema dal limite del mondo (Kolibris 2019)
Rosaria Lo Russo maggio 2020. Saggio di Beatrice Achille a partire da Crolli (Battello Stampatore 2006)
Faruk Šehić giugno 2020. Intervista di Christian Sinicco a partire da Ritorno alla natura (LietoColle 2019)
Giorgia La Placa luglio 2020. Poesie inedite
Giorgiomaria Cornelio agosto 2020. Intervista di Carlo Selan e poesie da La promessa focaia (Anterem 2019)
Gabriele Galloni settembre 2020. Poesie da L’estate del mondo (Marco Saya 2019)
Marcello Marciani ottobre 2020. Poesie da Revucegne / Rovistamenti (puntoacapo 2019), recensione di Christian Sinicco
Giacomo Leronni novembre 2020. Poesie da Scrittura come ciglio (puntoacapo 2019), recensione di Claudia Mirrione
Francesca Serragnoli dicembre 2020. Selezione da La quasi notte (MC Editrice 2020)
Franco Loi gennaio 2021. Una poesia da Voci d’un vecchio cantare (Il Ponte del Sale 2017) e ricordo di Davide Romagnoli
Marina Cvetaeva febbraio 2021. Selezione da La principessa guerriera (Sandro Teti Editore 2020), recensione di Giulia Bolzan
Nina Nasilli marzo 2021. Estratto da Prossimità (Book Editore 2019)
Adam Zagajewski aprile 2021. Saggio di Luca Mozzachiodi a partire dall’antologia Guarire dal silenzio (Mondadori 2020)
Nadia Agustoni maggio 2021. Poesie da [la casa è nera] (Vydia editore 2021)
Filippo Davoli giugno 2021. Recensione di Jacopo Curi a Dentro il meraviglioso istante (CartaCanta/Capire 2021)
Giulia Niccolai luglio 2021. Saggio di Andrea Conti a partire da Poemi & Oggetti. Poesie complete (Le lettere 2012)
Nikos Kazantzakis agosto 2021. Saggio di Luca Mozzachiodi su Odissea (Crocetti Editore 2020)
Francisco Soriano settembre 2021. Poesie da La Via Lattea (Eretica Edizioni 2021)
Eunice Odio ottobre 2021. Poesie da Questo è il bosco e altre poesie (Via del Vento 2009) e da Come le rose disordinando l’aria (Passigli 2015)
Gabriel Del Sarto novembre 2021. Poesie da Tenere insieme (Samuele Editore Pordenonelegge 2021)
Mattia Tarantino dicembre 2021. Poesie da L’età dell’uva (Giulio Perrone Editore 2021)
Silvia Righi gennaio 2022. Recensione di Alessio Paiano su Demi-monde (Nem 2020)
Stefano Vitale febbraio 2022. Poesie da Si resta sempre altrove (puntoacapo Editrice 2022)

* Per la classifica vengono presi in considerazione i post pubblicati negli ultimi due anni e più letti nell’ultimo anno su Poesia del nostro tempo, nonché quelli pubblicati negli ultimi due mesi e più letti nell’ultimo mese. I dati di lettura si riferiscono alla visita diretta all’articolo di un utente singolo (eventuali altre letture dello stesso utente non vengono prese in considerazione).

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1 Comment

  1. Carla Paolini 02/04/2022 at 10:36 am

    Molto ben condotto questo intervento sulla solitudine dell’autopromozione, ogni autore sa di che cosa si tratta per aver vissuto la dicotomia fra il silenzio… la solitudine, o il rischio dell’autopromozione. Per chi è ancora sconosciuto non c’è scampo .
    Grazie di aver affrontato l’argomento.
    Carla Paolini http://www.carlapaolini.com