Elisa Donzelli, per un ciclo di incontri alla Casa della Poesia di Milano, ha presentato su Le parole e le cose il documento dal titolo Sei poeti post ’68. Il divieto di accorgersi. Non è la prima volta che si accende il dibattito generazionale, e probabilmente non sarà l’ultima, ma in modo innovativo e provocatorio al termine “generazione” Elisa Donzelli aggiunge un avverbio di negazione, scrive “non generazione”.
Già nel 2004 Vincenzo Bagnoli sottolineava l’ottica da “supermarket” e da restyling di scaffali a proposito delle modalità che il concetto di “generazione di poeti” suggeriva (L’Ulisse n°1, rivista online di LietoColle); e, a proposito delle “nuove generazioni”, usciva nel 2006 una disamina di Luigi Nacci (Fucine Mute n°87) sulle antologie dei nati negli anni Settanta con il computo delle nomination. Ripercorrendo a distanza di sedici anni la vicenda, pure le antologie delle grandi case editrici mancano di argomenti, prospettive e visione programmatica, ma qual è l’assenza più vistosa?

Dai primi anni del nuovo millennio fino al tempo presente, con l’affastellarsi di operazioni antologiche e mappature fondate sulla pratica del passaparola, la discussione tra poesia, realtà e storia, è stata marginalizzata.
L’area della poesia contemporanea italiana è andata avanti più o meno così: alcuni poeti hanno creato gruppi solidali di trenta-quarantenni, fondati su un “non criterio” anagrafico e piuttosto fluidi, cercando l’adesione di poeti più giovani o similari sul piano stilistico, e si sono fatti promuovere da qualche poeta più in vista. Una volta garantita la minima notorietà e il tiepido accreditamento, il gruppo ristretto di partenza ha trasformato gli incontri, le riviste, le antologie, i blog e i premi, ma pure i contenuti come le interviste e le recensioni, da strumenti di conoscenza a strumenti per la breve scalata personale prediligendo spesso altri lidi, dalla narrativa alla saggistica.
Se si osserva la lista creata da Nacci, risulta evidente non tanto l’accessibilità ai contenuti degli anni zero, piuttosto l’impossibilità di discutere sulle modalità di ricerca e di valutazione delle antologie. Nel successivo decennio e negli ultimi anni, le cose non sono andate meglio: i poeti più giovani hanno cercato o creato una scuderia per appartenersi, la mappatura ha assunto il carattere dello scambio di cortesie, l’antologizzante di turno o quello seriale ha continuato a ricevere like.
Tuttavia senza l’analisi delle formatività e degli elementi di dibattito culturale delle opere, la promozione fornita da questo sistema è risultata vantaggiosa esclusivamente per gli operatori del settore, che per la maggior parte provengono dalle generazioni precedenti.
Pochissimi autori della generazione tratteggiata da Elisa Donzelli hanno fatto il salto nella grande editoria con opere di poesia di rilievo o grandi curatele. Il parallelo con gli anni Ottanta è presto fatto: poteva accadere che a curare la collana di una grande casa editrice ci fosse un poeta trentenne (ad esempio, Valerio Magrelli alla direzione della collana di poesia di Guanda).

Qual è l’immagine complessiva che l’azione di questi gruppi alimenta, se non il loop di un sistema corporativo e conservatore?
L’assenza di un dibattito culturale e la mancanza di argomenti di attualità storica e sociale nelle opere è da imputare all’adesione ai sistemi di produzione, promozione e di accreditamento nel settore, che hanno privilegiato l’opportunismo a discapito dell’approfondimento delle formatività delle singole opere di poesia.
Non tutti i sodalizi tra poeti sono da stigmatizzare, ma l’apertura verso ciò che diverge e che rende unica un’opera non è stata praticata. Infatti la rincorsa alla pubblicazione ogni due anni e la blanda tematizzazione che pervade spesso le opere di questo ventennio, nonché il nuovo credo, cioè la sorta di contesto atemporale in cui il soggetto lirico fugge in un oltredove, sono pratiche che hanno relegato la poesia contemporanea italiana sotto uno strato di polvere glaciale.
La serie Cronache dall’ultimissima poesia italiana di Dimitri Milleri su questo sito è prova forse franta di come la critica sia affondata nel tecnicismo dell’io lirico, ed è dimostrazione del fatto che anche i più giovani si siano adeguati.
Tuttavia dalla grotta dove si sono rifugiati i poeti, troppo distratti per affrontare i drammi e le tragedie del nostro tempo, dobbiamo far uscire gli argomenti di dibattito.
Dal 2001 con il crollo delle Twin Towers, nel 2008 con la crisi del credito, con le successive guerre nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, mentre temi cruciali come quelli tecnologici ed ecologici si presentavano, mentre le problematiche della globalizzazione si schiantavano sulla tenuta sociale e le élite politico-economiche precarizzavano il lavoro, cosa hanno fatto i poeti italiani? Per non parlare della crisi evidente della politica e delle istituzioni europee, della recente pandemia e dell’incremento dei prezzi dell’energia… Cosa stanno facendo i poeti italiani? Raccolgono ciliegie in un giardino protetto?
La sperimentazione di strade diverse che incorporino gli argomenti della contemporaneità è di fondamentale importanza.

La discussione tra poesia, realtà e storia umana, non è più prorogabile.
Il documento di Elisa Donzelli non è stato capito o, forse, è stato capito piuttosto bene: qualcuno ha pensato alla solita querelle generazionale, i più giovani avranno considerato di essere esentati dall’appartenere alla non generazione, e i quarantenni, cinquantenni, sessantenni, direttori vari, anche di riviste, blog, premi, festival, che ci siano pochi alibi, che il sistema è corporativo o feudale, ma è chiaro che alla base del documento c’è altro, un invito rivolto a tutti quelli che amano la poesia e non vogliono che scompaia dal dibattito “alto” del nostro paese.
La redazione di Poesia del nostro tempo dal 2015 ad oggi, prima con il progetto degli annuari di poesia internazionale sui temi della realtà, della crisi, dei confini e della migrazione, poi con gli approfondimenti delle rubriche Primo Piano e Lettere & Dibattiti, ha continuato a seguire la poesia tra realtà e dibattito politico e culturale, ma è venuto il momento di gridare che esiste un problema, e che l’utilizzo del termine “non generazione” lo indica: si tratta di una crisi di argomentazione delle poetiche, nonché dello scollamento delle poetiche con la realtà e la storia.

*

Voglio ripartire dall’atto particolarissimo di conoscenza compiuto dal poeta, quando in grado di riassumere e trasformare i linguaggi della poesia tra i secoli. Prendiamo Dante e il paradisiaco “trasumanar significar per verba / non si poria”, traslitterazione di un verso da Architrenius di Giovanni di Altavilla… Non solo Rilke si è posto il problema di rispondere a questi versi di Dante nell’incipit delle Elegie Duinesi, Pasolini usa il “trasumanar” per il titolo della sua ultima raccolta di poesia, ma nessuno di questi poeti, è lecito supporre, ha mai letto un verso di Giovanni di Altavilla.
Elementi e idee si sono trasmessi attraverso la poesia, salti sono stati compiuti, testi si sono dispiegati, operando con modalità differenti anche per via del mutare delle condizioni storiche, e i grandi poeti hanno sempre considerato nella loro unicità e solitudine il riferire di questa consapevolezza che si trasmette.
Senza la consapevolezza unita all’espressione che si trasmette non ci sarebbe stata la storia umana.
Come tanti aspetti dell’apprendimento, non teniamo conto di questo, che è connaturato alla nostra specie. Dovremmo sperare come poeti di trovare la consapevolezza nel fare, confrontando i nostri risultati con ciò che, nel caso della poesia, è stato trasmesso, perché nuovamente desideriamo trasmettere.
In questo senso non esistono le generazioni come categoria, ma chi raccoglie la sfida della trasmissione di conoscenza che è la poesia.
Tornare a discutere di poesia e storia umana pare qualcosa di enorme: l’idea di Elisa Donzelli non è la più facile da affrontare, considerando la realtà editoriale e il sistema in cui i libri circolano, ma è piuttosto concreta e urgente perché i poeti devono poter dialogare (e nutrire le opere) con gli argomenti del nostro tempo.

Per spostare la prassi dall’ottica promozionale che ci rende “non generazioni” alla conoscenza, si possono compiere delle azioni comuni, anche piuttosto semplici, perché la poesia inaspettatamente accade e tutti possono predisporsi per farla accadere. La poesia è un sentiero che ci conduce anche nel luogo della bellezza, che quando osserva il dolore della realtà e nella storia è perché desidera giungere nei pressi della bellezza e della conoscenza.
Correva l’anno 2012 e Gianmario Villalta mi chiese di compilare una lista di poeti nati negli anni Settanta e Ottanta, confluita poi nel Censimento di Pordenonelegge. I materiali raccolti in quella occasione non sono mai stati utilizzati per comprendere gli argomenti, approfondire i modelli e gli elementi di questa trasmissione non slegata dalla nascita del linguaggio e dalla conoscenza. Al tempo sarebbe stato utile esplorare le pubblicazioni, non tanto per definire esattamente il quadro di una generazione (dato che le date di nascita, come scritto da Elisa Donzelli, sono più simboliche che reali), ma riformare il dibattito della poesia italiana.
Poniamoci tra il 1996 (anno in cui internet si presenta) e il tempo presente, prendiamo in mano il cambiamento epocale che ha interessato le nostre vite sul piano delle relazioni e l’impatto del nuovo sistema di comunicazione, motore dell’economia globale. Trovo paradossale che, guardando alle antologie e alle mappature fino ai giorni nostri, nonostante le implicazioni degli eventi storici che l’articolo di Elisa Donzelli enuclea, i poeti non abbiano cercato il luogo, gli elementi e le modalità, per una risposta culturale, non esclusivamente promozionale.
Eppure è andata così, bisogna esserne consapevoli.
Ricordo le parole di Maria Luisa Spaziani su internet, con l’indicazione che gli strumenti dovrebbero essere fonte di saggezza, e nutrire la nostra poesia… Era il 2001, e dopo vent’anni sono qui con una richiesta: troviamo il modo di confrontarci sugli argomenti della poesia in relazione alla realtà e alla storia umana. Così facendo nutriremo soprattutto la cultura degli italiani.

Classifica

Primo sempre Salvatore Toma Poesie (1970 – 1983) (Musicaos 2020), poeta reso noto dal Canzoniere della morte (Einaudi 1999) curato da Maria Corti. Secondo Gabriele Gabbia con la selezione da L’arresto (L’arcolaio 2020). Terzo in classifica, Giorgio Caproni nella recensione di Aurora Castro a Genova di tutta la vita (San Marco dei Giustiniani 1997). La recensione di Alessio Paiano su Demi-monde (Nem 2020) di Silvia Righi è il post più letto a gennaio.

Tutta la classifica*

1. Salvatore Toma – Anteprima editoriale di Poesie (1970-1983) (Musicaos 2020)
2. Gabriele Gabbia – Poesie da L’arresto (L’arcolaio 2020)
3. Giorgio Caproni – Recensione di Aurora Castro a Genova di tutta la vita (San Marco dei Giustiniani 1997)
4. Nikos Kazantzakis – Recensione di Luca Mozzachiodi a Odissea (Crocetti 2020)
5. Mario Cubeddu – Anteprima editoriale di Areputzu / Asfodelo (Vydia editore 2021)
6. Adam Zagajewski – Saggio di Luca Mozzacchiodi e poesie da Guarire dal silenzio (Mondadori 2020)
7. Francisco Soriano – Poesie da La Via Lattea (Eretica Edizioni 2021)
8. Simone Cattaneo – Breve saggio di Andrea Donaera su Nome e soprannome (Atelier 2001) e Made in Italy (Atelier 2008)
9. Alessandra Carnaroli – Recensione di Andrea Conti su Poesie con katana (Miraggi edizioni 2019)
10. Fabio Maria Serpilli – Recensione di Manuel Cohen a Mal’Anconìa (puntoacapo Editrice 2021)

Superclassifica Show. I libri di poesia più venduti dagli editori piccoli e medi

2017

2018

2019

2020

Poeti più letti nell’anno
Laura Marino 2017 – Inediti
Patrizia Vicinelli
2018 – Saggio di Davide Galipò
Simone Savogin 2019 – Poesie da Come farfalla (Mille gru 2018)
Gabriele Galloni 2020 – Estratti da L’estate del mondo (Marco Saya 2019)
Salvatore Toma 2021 – Anteprima editoriale da Poesie (1970 – 1983) (Musicaos 2020)

Poeti più letti del mese
Carlo Bordini maggio 2017. Poesie tratte da I costruttori di vulcani (Luca Sossella 2010)
Angela Bonanno
giugno 2017. Saggio su tutte le opere, a cura di Silvia Rosa
Domenico Brancale
luglio 2017. Inediti, poi pubblicati in Per diverse ragioni (Passigli 2017)
Giancarlo Sissa
agosto 2017. Poesie tratte da Persona minore (Qudulibri 2015)
Franco Arminio
settembre 2017. Poesie tratte da Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere 2017)
Hilà Lahav
ottobre 2017. Intervista e selezioni di inediti a cura di Biagio Guerrera
Marilina Ciaco
novembre 2017. Inediti
Laura Marino
dicembre 2017. Inediti
Elena Zuccaccia gennaio 2018. Poesie tratte da ordine e mutilazione (Pietre Vive 2016)
Gian Mario Villalta febbraio 2018. Poesie tratte da Telepatia (Lietocolle 2016), recensione di Carolina Rossi
Alberto Bertoni marzo 2018. Inediti
Francesca Martinelli aprile 2018. Poesie tratte da Ex voto di briganti, fate, santi, contadini (FrancoPuzzo 2017)
Pierluigi Cappello
maggio 2018. Poesie tratte da Le nebbie (Campanotto 1994/2003), saggio di Carlo Selan
Christian Tito giugno 2018. Inediti
Jonida Prifti luglio 2018. Inediti e intervista di Silvia Rosa
Noemi de Lisi agosto 2018. Poesie tratte da La stanza vuota (Ladolfi 2017)
Gabriele Galloni settembre 2018. Poesie tratte da Creatura breve (Ensemble 2018)
Vittoriano Masciullo ottobre 2018. Poesie tratte da Dicembre dall’alto (L’Arcolaio 2018)
Gaia Ginevra Giorgi novembre 2018. Poesie tratte da Manovre segrete (Interno Poesia 2017)
Adriano Spatola dicembre 2018. Saggio di Giovanni Fontana
Irene Paganucci gennaio 2019. Inediti
Simone Savogin febbraio 2019. Poesie tratte da Come farfalla (Mille gru 2018)
Francesca Mazzotta marzo 2019. Inediti
Enrico Marià aprile 2019. Poesie tratte da I figli dei cani (Puntoacapo 2019)
Federica Fiorella Imperato maggio 2019. Poesie tratte da Geografie interiori (Aletheia 2018)
Marijana Sutic giugno 2019. Intervista di Silvia Rosa, poesie inedite
Emilio Rentocchini luglio 2019. Poesie tratte da 44 ottave (Book editore 2019)
Tommaso Grandi agosto 2019. Inediti da Alla furia, con una nota di Rossella Renzi
Giovanni di Altavilla settembre 2019. Intervista a Lorenzo Carlucci e Laura Marino sulla riscoperta del poema Architrenius (Carocci 2019)
John Giorno ottobre 2019. Intervista di Domenico Brancale
Eleonora Nitti Capone novembre 2019. Inediti, poi contenuti in Primo fuoco (Musicaos 2019)
Emily Dickinson dicembre 2019. Poesie da La mia lettera al mondo (Interno Poesia 2019)
Raffaela Fazio gennaio 2020. Poesie da Tropaion (Puntoacapo 2020)
Luca Gilioli febbraio 2020. Inediti
Ivan Fassio marzo 2020. Poesie da Il culto dei corpi (Raineri Vivaldelli Editori 2020)
Francesco Benozzo aprile 2020. Selezione da Poema dal limite del mondo (Kolibris 2019)
Rosaria Lo Russo maggio 2020. Saggio di Beatrice Achille a partire da Crolli (Battello Stampatore 2006)
Faruk Šehić giugno 2020. Intervista di Christian Sinicco a partire da Ritorno alla natura (LietoColle 2019)
Giorgia La Placa luglio 2020. Poesie inedite
Giorgiomaria Cornelio agosto 2020. Intervista di Carlo Selan e poesie da La promessa focaia (Anterem 2019)
Gabriele Galloni settembre 2020. Poesie da L’estate del mondo (Marco Saya 2019)
Marcello Marciani ottobre 2020. Poesie da Revucegne / Rovistamenti (puntoacapo 2019), recensione di Christian Sinicco
Giacomo Leronni novembre 2020. Poesie da Scrittura come ciglio (puntoacapo 2019), recensione di Claudia Mirrione
Francesca Serragnoli dicembre 2020. Selezione da La quasi notte (MC Editrice 2020)
Franco Loi gennaio 2021. Una poesia da Voci d’un vecchio cantare (Il Ponte del Sale 2017) e ricordo di Davide Romagnoli
Marina Cvetaeva febbraio 2021. Selezione da La principessa guerriera (Sandro Teti Editore 2020), recensione di Giulia Bolzan
Nina Nasilli marzo 2021. Estratto da Prossimità (Book Editore 2019)
Adam Zagajewski aprile 2021. Saggio di Luca Mozzachiodi a partire dall’antologia Guarire dal silenzio (Mondadori 2020)
Nadia Agustoni maggio 2021. Poesie da [la casa è nera] (Vydia editore 2021)
Filippo Davoli giugno 2021. Recensione di Jacopo Curi a Dentro il meraviglioso istante (CartaCanta/Capire 2021)
Giulia Niccolai luglio 2021. Saggio di Andrea Conti a partire da Poemi & Oggetti. Poesie complete (Le lettere 2012)
Nikos Kazantzakis agosto 2021. Saggio di Luca Mozzachiodi su Odissea (Crocetti Editore 2020)
Francisco Soriano settembre 2021. Poesie da La Via Lattea (Eretica Edizioni 2021)
Eunice Odio ottobre 2021. Poesie da Questo è il bosco e altre poesie (Via del Vento 2009) e da Come le rose disordinando l’aria (Passigli 2015)
Gabriel Del Sarto novembre 2021. Poesie da Tenere insieme (Samuele Editore Pordenonelegge 2021)
Mattia Tarantino dicembre 2021. Poesie da L’età dell’uva (Giulio Perrone Editore 2021)
Silvia Righi gennaio 2022. Recensione di Alessio Paiano su Demi-monde (Nem 2020)

* Per la classifica vengono presi in considerazione i post pubblicati negli ultimi due anni e più letti nell’ultimo anno su Poesia del nostro tempo, nonché quelli pubblicati negli ultimi due mesi e più letti nell’ultimo mese. I dati di lettura si riferiscono alla visita diretta all’articolo di un utente singolo (eventuali altre letture dello stesso utente non vengono prese in considerazione).

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